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A partire dal 1° Settembre del 2000 la
disciplina dell'autonomia, finora sperimentata solo da alcune scuole
che ne hanno fatto espressa richiesta per l'a.s. 1999-2000, dovrà
essere applicata da tutte le istituzioni scolastiche.
Da tale data le scuole sono tenute a redigere e ad adottare il loro
P.O.F.
(Piano dell'Offerta Formativa), un
documento fondamentale che costituisce l'identità
culturale e progettuale dell'istituzione scolastica.
Il piano è da ritenersi fondamentale perché va
inteso come un impegno che impone una continua reinterpretazione,
rinegoziazione e ricerca di decisioni condivise da prendere riguardo
ad aspetti comuni significativi.
Non è, però, l'unico documento di riferimento. Resta alle scuole
l'obbligo di disporre della Carta dei Servizi, di elaborare
annualmente la programmazione educativa e didattica, di redigere il
Piano annuale delle attività.
L'identità progettuale, invece, che caratterizza il
POF, deriva dal fatto che tale documento non è solo una fedele
fotografia della situazione della scuola in quel momento, ma,
soprattutto, un progetto di come si intende sviluppare il servizio e
l'offerta per tendere a un disegno di scuola desiderato.
Pertanto, in primo luogo dovrà chiarire quali sono gli elementi
caratterizzanti per quanto concerne la tipologia della
scuola, il piano di studi da adottare e il quadro orario; non solo,
dovrà anche esplicitare le scelte che
differenziano una scuola da altre di uguale grado e indirizzo. Per esempio
per quanto riguarda:
- le offerte integrative e/o aggiuntive
del curricolo;
- l'organizzazione interna
(rapporti, relazioni, modalità di lavoro, compiti e funzioni,
sistema di controllo e valorizzazione delle risorse ...);
- il piano pedagogico-didattico;
- interventi e iniziative sistematiche e
organiche in risposta a particolari bisogni formativi
degli studenti e dei cittadini del territorio;
- le scelte didattiche e organizzative,
espressione di autonomia, prese di comune accordo per
raggiungere una particolare idea di scuola (percorsi didattici
individualizzati, articolazione modulare di gruppi di alunni
provenienti dalla stessa o diverse classi, l'aggregazione di
discipline in aree e ambiti disciplinari, l'utilizzo delle
tecnologie informatiche e multimediali come ambienti di
comunicazione e sviluppo di saperi e competenze, ... ).
Il POF dovrà contenere, tra l'altro, la progettazione
curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa,
esplicitando:
- obiettivi e percorsi disciplinari e/o
integrati e le loro organizzazioni (traduzione in
progetti didattici della quota nazionale);
- progetti riguardanti la parte del
curricolo obbligatorio lasciato all'autodeterminazione
regolamentata delle scuole (quota locale);
- (eventuali) attività aggiuntive e
facoltative.
Ogni scelta dovrà, però, essere coerente con
gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di
studio definiti a livello nazionale.
In più, dovrà riflettere le esigenze del
contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale,
tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta
formativa.
L'ideale sarebbe che la Scuola si facesse carico di raccogliere e
interpretare domanda e bisogni formativi del
territorio e li assumesse, il più possibile, dentro la propria
progettazione.
Il Dirigente scolastico, poi, dovrebbe attivare i necessari rapporti
con gli Enti Locali e con le diverse realtà istituzionali,
culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio.
Il Piano dovrà contenere, inoltre:
- le scelte di flessibilità,
comprensive della compensazione oraria tra discipline;
- le scelte metodologiche e degli
strumenti coerenti col Piano;
- le modalità e i criteri della
valutazione degli studenti;
- i criteri della valutazione periodica;
- i criteri per il riconoscimento dei crediti
e il recupero dei debiti;
- le modalità di impiego dei docenti;
- eventuali iniziative di recupero.
Visto l'importanza che il POF riveste ai fini dell'attuazione
della Scuola dell'autonomia, in base all'ultimo contratto nazionale,
il Collegio dei docenti può potenziare la propria capacità di
decidere e di progettare affidando il compito di presidiare,
coordinare e promuovere alcune importanti funzioni del progetto a
docenti in possesso di specifiche competenze.
I docenti che assumeranno l'incarico di svolgere le funzioni-obiettivo
saranno circa 50.000, nella misura di 2, 3 o 4 per istituto a
seconda che la scuola sia sotto-dimensionata, normo-dimensionata o
con più di 80 docenti.
Concludendo possiamo riassumere il tutto dicendo che un progetto
della portata del POF, indispensabile alla scuola dell'autonomia,
per essere efficace ed efficiente deve risultare unitario, affidabile,
rendicontabile, integrabile.
- Unitario, in quanto le scelte riguardanti gli
ambiti culturali, i bisogni formativi e gli obiettivi
trasversali, devono essere intenzionali,
univoche e coerenti tra loro.
- Affidabile, nel senso che deve chiarire le modalità
con cui chi attua il piano si impegna a raggiungere gli
standard di apprendimento riguardo a conoscenze,
linguaggi, comportamenti;
deve esplicitare i criteri e le
motivazioni che hanno condotto alcune discipline a cedere
il 15% del monte ore annuale per venire incontro ai
bisogni formativi degli studenti legati al contesto
socio-culturale, alle tradizioni all'identità della scuola;
deve prevedere attività integrative e
aggiuntive che rispondono a criteri di coerenza,
priorità, efficacia, qualità e quantità.
- Rendicontabile, in quanto deve prevedere
indicatori di processo, di prodotto
e individuazione di competenze e responsabilità
relative ai vari livelli dell'organizzazione scolastica
(funzioni obiettivo, referenti, coordinatori di dipartimenti
disciplinari, di progetti, di Consigli di classe).
- Integrabile, nel senso che deve essere
espressione di integrazione con il territorio, in quanto deve individuare
committenti e destinatari di attività, prodotti e
servizi per il territorio (progettazione, produzione,
consulenza, tutoraggio, formazione, ricerca, informazione,
pubblicizzazione).
Il POF è, dunque, il mezzo con cui attuare un nuovo modo di
fare scuola, la Scuola dell'Autonomia, basata su uno stile
sperimentale a forte valenza euristica e che trasforma la figura del
docente da impiegato a professionista, ossia di ricercatore che non
separa pensiero e azione, ma apprende da quello che fa.
Per aiutare le scuole in questo arduo compito, sono stati istituiti
dei Centri di Servizi (CS), nati
per fornire consulenza, assistenza tecnica, sostegno nelle fasi di
produzione, monitoraggio, valutazione di azioni ed esperienze.
Il Piano dell'Offerta Formativa viene elaborato
dal Collegio dei docenti sulla base della tipologia e
indirizzo della scuola, tenendo conto delle scelte generale di
gestione e di amministrazione stabiliti dal Consiglio d'Istituto, nonché
dei pareri dei genitori e alunni.
E' adottato dal Consiglio d'Istituto, reso
pubblico e consegnato agli alunni e
alle famiglie all'atto dell'iscrizione.
In poche parole: tutto deve avvenire alla "luce del
sole", in un clima di grande collaborazione e responsabilità
reciproca.
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