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Museo Ebraico |
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protagonista del movimento
ebraico-ceco e, successivamente, presidente della Comunità Ebraica di
Praga. L’intenzione originaria era quella di conservare i preziosi
oggetti d’arte provenienti dalle sinagoghe praghesi che erano state
soppresse agli inizi del 20° secolo nell’ambito del cosiddetto
risanamento della Città Ebraica. A partire dal 15 marzo 1939, giorno dell’occupazione e annessione della Boemia e della Moravia alla Germania nazista, il Museo veniva chiuso al pubblico. |
Nel
1942 i nazisti istituirono un Museo Ebraico Centrale con lo scopo di
depositarvi gli oggetti d’arte appartenenti a tutte le comunità
ebraiche e alle sinagoghe soppresse di Boemia e Moravia. L’idea era
del dr. Stein, il quale, in collaborazione con altri operatori del
settore, cercava di salvare i beni culturali ebraici, la cui sorte era
messa in pericolo dalle confische in corso delle proprietà degli Ebrei.
Dopo lunghe trattative i nazisti approvavano il progetto del Museo
Centrale, anche se con intenzioni diverse da quelle degli ideatori. |
Nel
1989, dopo la caduta del regime comunista, si sono create le condizioni
per modificare la posizione giuridica del Museo. Il 1° ottobre 1994 gli
edifici sono stati restituiti alla Comunità Ebraica di Praga e le
collezioni alla Federazione delle Comunità Ebraiche della Repubblica
Ceca. Contemporaneamente è nato il “Museo Ebraico di Praga” come
istituzione non statale. |
quadro d’insieme
della vita e della storia degli Ebrei in queste regioni.
All’amministrazione del complesso del Museo Ebraico appartengono anche
le sinagoghe Maiselova, Pinkasova, Klausovà e Španèlská (Spagnola),
oltre al Vecchio Cimitero Ebraico, alla Casa delle Cerimonie (il palazzo
della Confraternita Funebre di Praga) ed al Centro di studi e cultura. |
Sinagoga
Maiselova
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Della disposizione rinascimentale originaria, è stata mantenuta soltanto l’impostazione a tre navate della sala centrale, con matronei (balconate femminili) al piano superiore. |
Attualmente la sinagoga Maiselova funge da sala esposizioni e da conservatoria del Museo Ebraico. La prima parte dell’esposizione “Storia degli Ebrei in Boemia e Moravia - dagli inizi degli insediamenti fino agli inizi dell’emancipazione” presenta uno spaccato della storia degli Ebrei nelle terre ceche a partire dal lO° secolo sino alla fine del Settecento. Nella parte introduttiva si portano a conoscenza del pubblico i dati storici salienti sulla nascita degli insediamenti ebraici in Boemia e Moravia e sulla posizione giuridica e sociale degli Ebrei in uno Stato medievale. Le maggiori attenzioni sono dedicate al periodo rinascimentale, legato alla costruzione della sinagoga stessa e alla figura del suo fondatore Mordecai Maisel. La tradizionale |
erudizione ebraica è
rappresentata dalle opere di insigni studiosi,
attivi nelle comunità ebraiche ceche e morave in qualità di rabbini e
docenti delle scuole talmudiche (rabbino Löw, David Oppenheim). Sinagoga Španelská (Spagnola) |
delle balconate. Le vetrate colorate e le decorazioni interne, eseguite su progetti degli
architetti A. Baum e B. Mǖnzberger, sono state portate a termine
nel 1893. Nella vecchia sinagoga, sul cui luogo è sorto nel 1868
l’edificio attuale, lavorò come suonatore d’organo tra il 1836 ed
il 1845 František Škroup, compositore dell’inno nazionale ceco. La
seconda parte dell’esposizione “Storia degli Ebrei in Boemia e
Moravia - dagli inizi dell’emancipazione fino ad oggi”, collegandosi
all’esposizione ospitata alla sinagoga Maiselova, descrive la storia
della Comunità Ebraica Ceca all’epoca dell’illuminismo e
dell’emancipazione, ai tempi dell’Austria-Ungheria, della Prima
Repubblica Cecoslovacca (1918 - 1938), del Protettorato tedesco Boemia e Moravia (1938
- 1945) e dei decenni nel dopoguerra. Il Museo Ebraico ha così portato a termine uno dei progetti più impegnativi riaprendo, dopo più di un ventennio, i battenti della sinagoga Spagnola in occasione del suo 130° anniversario. |
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e le generalità degli Ebrei
annientati con le relative località di provenienza. Nel 1968, però, il
Monumento è stato chiuso a causa di una falda acquifera che minacciava
la stabilità dell'edificio. Durante i lavori di isolamento in profondità sono |
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venuti alla luce locali sotterranei con un antico pozzo e un bagno rituale. Il regime comunista ritardava intenzionalmente il termine dei lavori, lasciando |
progressivamente rimuovere le
scritte dai muri. Soltanto nel 1990 è stato possibile portare a termine
i lavori edili. Tra il 1992 e il 1996 sono stati riscritti a mano sulle
pareti della sinagoga gli 80.000 nomi degli Ebrei boemi e moravi,
sterminati dai nazisti. |
Sono una testimonianza immensamente
commovente del loro destino crudele e, nella maggior parte dei casi,
anche l’unico ricordo di chi non è sopravvissuto. Il Vecchio
Cimitero Ebraico |
monumenti conservati nella Città Ebraica di Praga
La tomba più antica dello studioso e poeta Avigdor Karo risale al 1439.Nel cimitero si seppellì
regolarmente fino al 1787. Oggi vi si contano quasi 12.000 lapidi, ma il
numero dei sepolti è certamente più alto. In passato il cimitero venne
più volte ampliato. Ciò nonostante, la superficie, risultando
insufficiente, veniva ricoperta di nuovi strati di terreno. Si presumono
parecchi strati di tombe sovrapposte. Nel rialzare le pietre tombali più
antiche verso la superficie si sono formati dei suggestivi grappoli di
tombe di varie epoche. |
il grande teologo e maestro, rabbino Jehuda Liwa ben Betzalel, detto Rabbi Löw (morto nel 1609). Alla sua persona è legata anche la famosa leggenda sulla creazione di un essere artificiale - il Golem. Di tutta una serie di famosi personaggi, sepolti nel Vecchio Cimitero Ebraico, citiamo almeno il primate della Città Ebraica Mordecai Maisel (morto nel 1601), lo scienziato, storico, matematico e astronomo rinascimentale David Gans (morto nel 1613), il medico, astronomo e filosofo Josef Shelomo Delmedigo (morto nel 1655) ed il rabbino e collezionista di manoscritti e stampe ebraiche David Oppenheim (morto nel 1736). |
Sinagoga
Klausová |
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fatti costruire nel 1573 dal primate della Comunità Ebraica, Mordecai Maisel. L’edificio odierno, terminato nel 1694, risale all’epoca successiva al devastante incendio del ghetto del 1689. Un’ulteriore ristrutturazione della sinagoga Klausová è avvenuta negli anni ottanta del | ||
secolo 19°. La sinagoga Klausová ha avuto, nella storia della Città Ebraica di Praga, un ruolo importante.Era la sinagoga più grande ed era riservata alla Confraternita Funebre di Praga. L’esposizione Tradizioni e costumi ebraici, sistemata all’interno della navata centrale della sinagoga, mira a far conoscere il significato delle singole festività ebraiche. |
La balconata della sinagoga ospita
una mostra sulla vita quotidiana di famiglie ebraiche, sulle usanze
legate alla nascita, alla circoncisione, alla festa del bar mitzwah,
alla cerimonia nuziale, al divorzio, al focolare domestico ebraico. |
Al pianterreno e al primo piano della Casa delle Cerimonie si trova l’ultima parte dell’esposizione Tradizioni | ||
e costumi ebraici incentrata
sul tema delle malattie e della medicina nel ghetto, sulle morti,sui cimiteri ebraici in Boemia e
Moravia e sulle attività della Confraternita Funebre. |
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per distinguerla dal vecchio tempio preesistente, ormai scomparso. Solo nel Cinquecento, dopo la costruzione di altresinagoghe, si diffuse la denominazione di | ||
sinagoga “Vecchionuova”.
La sala principale è oggi l’unico esempio originale di sala medievale
esistente al nord delle Alpi. Due sale ancora più antiche, ma non
conservatesi, erano quelle della sinagogaromanica di Worms (del 12°
secolo) e della sinagoga in stile primo gotico di Ratisbona. La sala è
sormontata da volte formate da sei campi pentagonali sostenuti da due pilastri di pianta
ottagonale. La sinagoga Staronová, che non fa parte del complesso del Museo Ebraico, è una |
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delle tre sinagoghe praghesi, assieme alla Vysoká (Alta) e alla Jeruzalemská (di Gerusalemme), dove tuttora si svolgono le funzioni religiose. |
Centro di studi e cultura |