LA PESCA MIRACOLOSA
Luca 5, 1-11
Premessa
Il racconto che Luca ci propone qui è una lezione di ecclesiologia primitiva.
Con il cap.4,16 Luca fa iniziare la missione di Gesù, il cui primo annuncio è rivolto ai suoi concittadini di Nazaret. L’evangelista approfitta di questo frangente per presentare la figura di Gesù, la sua missione, la reazione inizialmente positiva, ma poi decisamente negativa dei Giudei al suo annuncio. Una figura di Gesù su cui tutti si interrogano: “Non è il figlio di Giuseppe?”; un insegnamento del quale rimangono colpiti, “perché parlava con autorità” e si interrogavano: “Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?”. Una parola potente, dunque; un annuncio che non lascia dubbi. E gli effetti di questa parola si vedono immediatamente: la nascita della Chiesa, i cui tratti essenziali ci vengono offerti in questo breve racconto della pesca miracolosa.
L'aria che si respira in questo brano è chiaramente ecclesiologica, cioè riguarda la chiesa. Qui ci viene presentato un Gesù dai tratti marcatamente post-pasquali, di un Gesù già risorto, benché il racconto venga posto nel corso della sua prima attività missionaria e, quindi, prima della risurrezione. Del resto tutti i vangeli sono stati scritti nel periodo post-pasquale. Ciò ha consentito di leggere la figura di Gesù, la sua predicazione e la sua opera alla luce della risurrezione, cogliendone il vero senso.
Il Testo
[1]Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret [2]e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. [3]Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. [4]Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: <<Prendi il largo e calate le reti per la pesca>>. [5]Simone rispose: <<Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti>>. [6]E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. [7]Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. [8]Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: <<Signore, allontanati da me che sono un peccatore>>. [9]Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; [10]così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: <<Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini>>. [11]Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Il Commento
Accadde che in quel giorno ... è l'accadere dell'agire di Dio nella storia degli uomini. Non si dimentichi che Luca è il teologo della storia della salvezza, in cui colloca l'azione di Dio, che si intreccia con quella degli uomini. Con la venuta di Gesù la storia non appartiene più agli uomini soltanto, ma essi sono coinquilini con Dio.
la folla lo incalzava e ascoltava la parola di Dio: la folla indica quella moltitudine anonima di uomini, affamati (incalzava) della parola di Dio. L'espressione "ascoltare la parola di Dio" è caratteristica di Luca per indicare la predicazione missionaria degli apostoli. Siamo, quindi,in ambito apostolico, successivo, quindi, alla risurrezione di Gesù. Questo è il primo segnale che ci avverte come qui il discorso, più che cristologico, cioè riguardante Cristo, si fa ecclesiologico, vale a dire riguarda la Chiesa. In altri termini, la parola annunciata dagli apostoli, in realtà, è quella stessa di Cristo. Quindi, nell'apostolo che predica c'è Cristo che predica.
Gesù stava dritto in piedi presso il lago di Genesaret: quel "diritto in piedi" allude, in qualche modo, al Cristo risorto, quasi a dire che in mezzo alla folla, che accorre per ascoltare l'annuncio degli apostoli, ci sta in realtà il Cristo risorto. Comunque, di certo, questa espressione dice tutta la solennità della presenza autoritaria di Cristo in mezzo alla gente, che accorre. Egli sarà poi riconosciuto da Pietro come “Capo e Signore”, titoli che qualificano il Gesù risorto.
Vide due barche ormeggiate alla sponda due sono le barche, ma Gesù sale soltanto su una: quella dove c'è Pietro e soltanto da questa barca Gesù, seduto, ammaestra le folle (il sedersi è proprio del fare del maestro che con autorità indiscutibile si pone in mezzo ai suoi discepoli).
L'insegnamento di Gesù, pertanto, proviene dalla barca di Pietro e da nessun'altra. In qualche modo, quindi, qui, Pietro viene investito di autorità: dalla sua barca esce il vero insegnamento di Cristo, poiché Cristo è con lui.
Due sono le barche, ma da una soltanto esce il vero annuncio. Che cosa sono queste barche?
Vediamo come il termine “barca” compare per ben tre volte in questo brano, la quale cosa ci fa supporre che questa parola abbia un significato importante per l’evangelista.
La barca è l’indispensabile mezzo di lavoro dei pescatori. I discepoli ci vengono presentanti come pescatori; anzi Gesù li chiama proprio mentre sono intenti al loro duro lavoro (Mc 1,16-20). La barca, poi, è il luogo da dove avviene la pesca e dove sono posti i pesci pescati. In qualche modo,dunque, essa rappresenta non soltanto i discepoli, ma anche l’intera chiesa.
Il fatto, pertanto, che Gesù scelga la barca di Pietro è come se scegliesse Pietro, che diventa in questo contesto la voce stessa di Cristo.
Lo pregò di scostarsi un poco da terra: Gesù invita Pietro a scostarsi un poco da terra e da questa posizione Gesù lancia la sua predicazione. Questo scostarsi da terra indica come con la sua predicazione Gesù si scosti dalla “terra del Giudaismo”, dalla “terra del vecchio culto”. Con la predicazione di Gesù, pertanto, si ha l’inizio di uno scostamento dai vecchi parametri della Legge di Mosé. E ciò avviene dalla barca di Pietro. Egli, pertanto, rappresenta l’inizio e il fondamento di un nuovo culto; si presenta come l’erede di un nuovo inizio.
Sedutosi, si mise ad ammaestrare dalla barca: l'espressione, così imperiosa, "sedutosi", come è stato detto sopra, dice l'autorità della parola del maestro in mezzo ai suoi discepoli. Infatti, segue subito l'azione dell'ammaestramento; un insegnamento che, si noti bene, esce dalla barca di Pietro, creando una sorta di identificazione tra Pietro e Cristo, quasi a dire che Cristo è là dove c'è Pietro. Lì, dunque, c'è la vera Chiesa e il vero culto nuovo.
Quando ebbe finito di parlare: questa espressione introduce quanto succederà dopo. In altri termini, quanto segue è frutto dell'insegnamento, cioè dell'annuncio della Parola che promana dalla Chiesa (barca di Pietro).
Prendi il largo e calate le reti per la pesca: se si osserva attentamente, nell'ordine di Gesù, dato a Pietro, ci sono due verbi con due soggetti diversi: "prendi il largo" e "calate le reti". Sarebbe stato più logico dire: "prendi il largo e cala le reti". Perché, dunque, due soggetti diversi? La cosa appare evidente se la collochiamo nel contesto di quanto abbiamo fin qui detto. Gesù si rivolge a Pietro e gli dà l'ordine di prendere il largo. L'ordine, si badi bene, è rivolto solo a Pietro; mentre a tutti quelli che erano presenti nella barca comanda di calare le reti.
Cosa significa questo duplice comando rivolto a soggetti diversi? Significa che a Pietro viene riservato un ministero, un compito che ad altri non compete: quello di prendere il largo. In altri termini, quello di far decollare la Chiesa, cercando di darle una nuova identità, nettamente diversa e staccata dal giudaismo, con cui non si deve più aver a che fare. Si deve, quindi, prendere il largo, cioè staccarsi drasticamente da quella terra dal culto ormai superato dal nuovo annuncio. Si noti, poi, come l’ordine di “prender il largo” avviene dopo la predicazione di Gesù, quasi a dire che soltanto sulla parola di Gesù la Chiesa riesce a decollare. Essa, dunque, non è frutto di sforzi umani o di abili trame organizzative, ma nasce dalla potente parola divina.
A tutti, poi, dà l'ordine di calare le reti per la pesca. La pesca nei vangeli assume spesso un tono escatologico e di giudizio finale. Se calare le reti per la pesca esprime l'azione missionaria della Chiesa nei confronti della moltitudine degli uomini, quel "per la pesca" sottolinea come questa azione della Chiesa si colloca in un ambito escatologico; in altri termini l'azione della Chiesa è azione escatologica, cioè riguarda ormai gli ultimi tempi in cui viene emesso il giudizio finale sugli uomini, a seconda della posizione che essi assumono di fronte all'annuncio del Vangelo. L'azione missionaria della Chiesa, quindi, va letta in termini di giudizio escatologico: ognuno verrà giudicato e valutato in base alla risposta che egli avrà dato al Cristo annunciato dagli apostoli.
Maestro, pur avendo faticato per tutta la notte ... Pietro si rivolge a Gesù chiamandolo "Maestro". Il termine greco per dire maestro è "didaskalos", cioè colui che insegna. Ma qui il termine con cui Gesù viene definito è "epistata", che significa sempre maestro, ma con un'accentuazione particolare: colui che sta sopra, che è superiore, il capo. Pietro, quindi, riconosce in Cristo il manifestarsi di un'autorità superiore a quella di Mosé.
Si sa che il tempo migliore per pescare con le reti è la notte, poiché il buio non dà modo ai pesci di vedere la rete. Ma qui di quale notte si parla?
E' la notte della fede. In altre parole, se l'azione della Chiesa non è animata dalla fede in Cristo, ci si affatica inutilmente. Il verbo greco, infatti, usato per esprimere la fatica è "kopiao" che esprime le fatiche del lavoro apostolico. La Chiesa dei primi tempi si è resa conto da subito che chi converte non è la bravura dell'uomo, la sua oratoria e la sua abilità, ma soltanto la parola di Gesù. Per questo Pietro dirà subito "ma sulla tua parola getterò le reti". Quel "ma" avversativo dice quali sono le logiche da seguire nella missione della Chiesa: non gli sforzi umani, ma la parola di Gesù è fondatrice della Chiesa. L'annuncio, pertanto, deve sottendere tutta l'attività della Chiesa.
Se si nota, il verbo "gettare" è poi al futuro. Questo per dire che l'azione missionaria della Chiesa (gettare le reti) è un atto conseguente all'annuncio della Parola. Prima, c'è la Parola proclamata da cui scaturisce, successivamente, la missione della Chiesa.
Alla base del successo della Chiesa ci stanno, dunque, due realtà: la Parola e la fede in essa.
E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci ...: questa espressione è una constatazione dell'evangelista, che sottolinea come "avendolo fatto", cioè avendo fondato la missione della Chiesa sulla parola di Gesù, il risultato non si è fatto attendere. La quantità enorme di pesce sta ad indicare, pertanto, la fecondità di questa Parola su cui si basa l'attività della Chiesa, al punto tale che "fecero cenno ai compagni dell'altra barca ...". E' la Chiesa che si allarga nella sua struttura. Se Pietro è la voce di Cristo, gli altri discepoli (i compagni dell’altra barca) sono i continuatori della missione di Gesù.
Ora vedendo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù ... In questa semplice espressione vi è la totale trasformazione di Pietro. Tre sono gli elementi che lo dicono. "Ora vedendo": il verbo usato in greco per dire vedere è "orao" ed è, nel linguaggio dei vangeli, il verbo della fede. Quando compare questo verbo significa che ci troviamo davanti ad una definitiva comprensione del mistero.
Inizialmente Pietro vede in Gesù soltanto un "epistata", cioè un maestro autorevole (v.5); ora, però vedendo la potenza della sua parola, gli appare chiaro che la natura di quel "maestro" è divina. Ecco, pertanto, l'atto di adorazione: "si gettò alle ginocchia di Gesù". Ma proprio nel momento in cui Pietro capisce chi ha davanti e lo adora, il suo nome viene trasformato: accanto al nome originale Simone, compare ora, per la prima volta, anche l'altro nome Pietro.
Il nome, secondo la cultura ebraica, indica l'essenza stessa della persona. Cambiare nome, pertanto, significa che in quella persona è avvenuta una trasformazione radicale al punto tale che essa non è più quella di prima.
Il cambio di nome, poi, dice anche che quella persona è stata investita da una nuova missione che la coinvolge totalmente.
Qui ci troviamo di fronte ad una vera e propria investitura: Simone è ora riconosciuto da tutta la comunità ecclesiale come Pietro ed è investito di una autorità divina.
Signore, allontanati da me , poiché sono un uomo peccatore: l'espressione di Pietro dice che qui siamo chiaramente nel periodo post-pasquale, quando Gesù non è più compreso come un semplice maestro, ma come "Signore". Un titolo questo che viene dato soltanto al Gesù risorto a cui il Padre, proprio nell'atto della risurrezione, lo ha costituito "Signore" della storia. L'invito, poi, di Pietro "allontanati da me, poiché sono un uomo peccatore" ci richiama il suo triplice rinnegamento, che lo fa sentire fragile. Ma, ormai, sappiamo che il successo della missione di Gesù, che continua nella Chiesa, non dipende più dalla santità degli uomini e dalla loro bravura, ma soltanto dalla potenza della Parola di Dio. E' essa che costituisce e fonda la Chiesa e origina la sua missione.
Uno sbigottimento, infatti, attanagliò lui e quelli con lui lo sbigottimento, il senso di paura, lo stupore e simili sentimenti compaiono sempre nella Bibbia subito dopo che l'uomo ha avuto esperienza del mondo divino. Questo sbigottimento che travolge Pietro e i presenti sta a significare che qui ci troviamo di fronte ad una rivelazione: Gesù è riconosciuto da Pietro e dalla Chiesa intera come essere appartenente al mondo di Dio, anzi lui stesso è Dio. Qui si comprende, anche, come la Chiesa si fonda non su chiacchiere di uomini, ma su Dio stesso. Essa, pertanto, come il suo fondatore, ha una natura divina.
Non temere, da questo momento prenderai vivi gli uomini L'espressione "non temere" è caratteristica nel vangelo di Luca. L'uomo che entra in contatto con il mondo divino, da cui riceve una missione da compiere, ne rimane sconvolto, ma Dio lo rassicura.
Da questo momento in poi ha inizio la missione di Pietro e della Chiesa.
E condotte le barche a terra, dopo aver lasciato ogni cosa, lo seguirono: il racconto termina con la sequela di Gesù. Prima, però, essi abbandonano tutto quanto. Il passato non appartiene più a loro perché seguire Cristo significa cambiare completamente mentalità, modo di pensare e stile di vita per poter entrare nella novità dell’annuncio. Solo a queste condizioni si può seguire Cristo, cioè si può essere suoi discepoli. Incomincia ora la missione di Gesù e della Chiesa.
Un racconto, come si vede, scandito da tre tempi: 1) L'annuncio della Parola; 2) da cui nasce una pesca abbondante, che dice la fecondità della Chiesa, fondata sulla Parola di Gesù; 3) in cui tutti sono trasformati in discepoli e missionari.
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