AMBITO   ESPRESSIVO-PRASSICO-MOTORIO

 

 

Il logopedista dovrà vagliare i seguenti aspetti:

     Naturalmente si vaglieranno, nell'eloquio spontaneo o su argomenti richiesti, anche altri aspetti quali la prosodia, il ritmo ed il patrimonio semantico del paziente.

E' chiaro  che tali valutazioni si dovranno effettuare in più sedute e in varie situazioni ambientali nelle quali il bambino si troverà inserito di volta in volta.

La valutazione degli eventuali deficit fono-articolatori si effettua tramite la somministrazione dell'Esame Fonemico.

Si preferisce utilizzare quello redatto dal prof. Oscar Schindler, ma esiste anche quello fonologico internazionale.

Anche questi protocolli di indagine diagnostico-articolatoria sono il più delle volte molto difficili da somministrare, in specie con bambini iperattivi molto piccoli, e quindi bisognerà procedere con metodologia globale e deduttiva, estrapolando cioè, e chiaramente in più sedute, le varie alterazioni articolatorie .

      Questi tests non hanno come finalità soltanto la valutazione sommaria della motricità fine, come la prensione della strumento grafico, la valutazione del    tratto grafico e della coordinazione visuooculomanuale, la dominanza dell'arto superiore e dell'occhio, ma anche la prestazionalità generale del bambino in ordine al livello integrativo-associativo-decisionale, secondo delle precise tabelle di valutazione.      

     E' chiaro che la valutazione generale dal punto di vista strettamente motorio riguardo la motricità fine e generale, come  per  esempio la deambulazione del paziente,  è di competenza del fisiatra, ortopedico e del neuropsicomotricista dell'età evolutiva, ma anche il logopedista può contribuire ad un più preciso orientamento diagnostico.

Dal punto di vista più marcatamente linguistico ed articolatorio, il logopedista dovrà attentamente analizzare la motilità della lingua, dei muscoli facciali, i rapporti fra gli elementi dentari e delle arcate dentarie,eventuali deviazioni del setto nasale e di schisi palatine o di eventuali residui postoperatorii , la mobilità  del velopendulo, per ciò che riguarda le alterazioni della risonanza verbale ed eventuale presenza di rinofonia o rinolalie, attraverso la realizzazione da parte del bambino di prassie prima mediante imitazione  e poi su ordine verbale.