l'arabia americana |
Incontro
organizzato da:
Limes Club Roma, Limes, Cisci e IILA
in Palazzo Santacroce - Piazza Benedetto Cairoli 3 - Roma
il 12 novembre 2002 - ore 11.00
Sono intervenuti:
Gianni De Michelis - già Ministro degli Affari Esteri
Luigi Vittorio Ferraris - Presidente del Cisci
Carlo Jean - docente di Studi Strategici alla Luiss
Marco Minniti - già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Lapo Pistelli - responsabile esteri della Margherita
RELAZIONE
Lanci Agenzie
(in ordine temporale)
IRAQ: MINNITI, LA GUERRA E' ANCORA EVITABILE = 'SCELTA UNILATERALE APRIREBBE FERITA NON RIMARGINABILE'
Roma, 12 nov. - (Adnkronos) - La guerra contro l'Iraq "è ancora evitabile, non so se sia un'illusione, ma in questo momento c'è bisogno di un fortissimo impegno, affinchè quella che appare una deriva inevitabile diventi evitabile". A ribadirlo è stato Marco Minniti, ex sottosegretario alla Difesa dei governi D'Alema e Amato, intervenuto questa mattina alla presentazione dell'ultimo numero della rivista Limes "L'Arabia americana", durante la quale ha più volte sottolineato il valore della risoluzione dell'Onu sul disarmo iracheno.
Nel testo, "non vedo alcun automatismo nel ricorso alla forza e neppure nessun passaggio che spinge ulteriormente all'apertura del conflitto", ha affermato Minniti, osservando che la risoluzione è tanto più importante in questo momento in cui la politica estera americana è improntata a una forte unilateralità. "Una scelta unilaterale e forzata in Iraq, in un clima di rottura con l'Onu o in un clima di confusione sul campo aprirebbe una ferita nel mondo non rimarginabile in tempi brevi", ha ammonito l'ex sottosegretario alla Difesa. (segue)
(Nap/Pn/Adnkronos)
12-NOV-02 13:36
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IRAQ: DE MICHELIS, IN USA HA VINTO POSIZIONE REALISTICA = 'A WASHINGTON HANNO DOVUTO FARE I CONTI CON GLI ALTRI PAESI'
Roma, 12 nov. - (Adnkronos) - Sull'Iraq e sul ruolo delle Nazioni Unite, negli Stati Uniti "ha vinto la constatazione realistica che bisogna fare i conti con gli altri: Washington ha negoziato con la Russia e con la Cina, ha accomodato l'Europa e ha discusso con la Siria". E' questa la lettura che l'ex ministro degli Esteri Gianni De Michelis dà della battaglia delle settimane scorse in seno all'amministrazione Bush, dopo il voto unanime del Consiglio di Sicurezza dell'Onu della risoluzione sul disarmo iracheno.
Secondo De Michelis, che stamattina è intervenuto alla presentazione dell'ultimo numero di Limes "L'Arabia americana", il problema è se cambiare o meno lo status quo nella regione. "Io credo lo si debba cambiare, certo, questo vuol dire assumersi un rischio, ma è inevitabile, così come è inevitabile partire dall'Iraq, perchè è legittimo e auspicabile liberarsi di Saddam Hussein", ha affermato l'ex ministro. (segue) (Nap/Pn/Adnkronos)
12-NOV-02 13:49
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IRAQ: DE MICHELIS, STARE CON BUSH E SUPERARE STATUS QUO
(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Sull'eventualità o meno di un'invasione militare in Iraq occorre condividere la posizione del presidente Bush, che fra l'altro viene condivisa dal primo ministro britannico laburista Blair". Lo ha detto il presidente del Nuovo Psi, Gianni de Michelis, intervenendo alla presentazione del nuovo volume di Limes 'L'Arabia Americanà. Il nuovo numero della rivista di geo-politica diretta da Lucio Caracciolo è dedicato alla questione Iraq e ai nuovi equilibri politici internazionali dopo l'11 settembre.
De Michelis ha auspicato sia l'eliminazione della minaccia rappresentata dall'amministrazione irachena, sia il superamento dello 'status quo' nella regione mediorientale con mezzi pacifici e diplomatici, ma nel contempo ha rilevato che "se esiste una possibilità che ciò avvenga, essa dipende dalla consapevolezza che il mancato adeguamento alle prescrizioni della comunità internazionale comporterà inevitabilmente una punizione mediante l'uso della forza, e quindi un intervento militare, sotto l'egida dell'Onu".
De Michelis ha poi precisato che "un'operazione militare contro l'Iraq ed una successiva occupazione del Paese al fine di cambiarne il regime senza che prima sia stata risolta la questione israelo-palestinese sarebbe destabilizzante per l'intera regione. L'esponente socialista ha riproposto la tesi di elaborare una sorta di processo di Helsinki tra Europa e regione del Golfo (così come venne fatto negli Anni '70 tra Europa occidentale e Usa da una parte, e Europa 'comunistà dall'altra), al fine di offrire ai Paesi della regione un'assistenza per sviluppare strutture democratiche moderne e promuovere i diritti umani.
De Michelis ha infine ricordato che i paesi europei, e in modo particolare l'Italia, per lo specifico interesse che hanno per il raggiungimento di un equilibrio di pace nella regione mediorientale, debbono esprimere con chiarezza tale impostazione, tenendo conto che il tal modo si può contribuire a influenzare positivamente l'amministrazione americana e ad isolare spinte unilateraliste al suo interno.(ANSA).
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12-NOV-02 13:50 NNNN
RAQ: MINNITI, ATTACCO MILITARE PUO' ESSERE EVITATO DOCUMENTO SU ATTACO PREVENTIVO PUNTO DI NON RITORNO (ANSA) - ROMA, 12 NOV - Un intervento militare in Iraq "è evitabile, per fare questo però c'è anche bisogno di un fortissimo impegno della comunità internazionale". Lo ha detto l'esponente de Ds, Marco Minniti, intervenendo questa mattina alla presentazione del nuovo numero di Limes, il settimanale di geo-politica diretto da Lucio Caracciolo.
Per Minniti, che considera il documento sull'attacco preventivo un "punto di non ritorno", in questo momento l'impegno della comunità internazionale deve invece "essere teso da un lato a realizzare l'invio degli ispettori Onu in Iraq, anche alla luce delle disponibilità espresse dal regime di Baghdad, e dall'altro ad evitare a tutti i costi un attacco unilaterale: servirebbe solo a scatenare un drammatico effetto domino in tutto il Medioriente".
L'esponente della Quercia ha poi osservato che se il governo italiano "pensa di poter costruire un asse privilegiato con gli Usa, rompe di fatto una regola della diplomazia italiana, cioè quella di essere amici degli Usa, ma insieme all'Europa".(ANSA).
12-NOV-02 14:07
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