I segni di Proserpina (La città e le stelle 2006) HOME PRINT





Guardando una foto di Pier Paolo Pasolini

Tagliata a colpi d'ascia da una mano ignara di armonia
la tua faccia.
Su queste impronte
di un solo istante consegnato al tempo
faccio le prove di ricognizioni
sul tuo mistero.
Donna pensante e giudicante
- che non avresti amato -
ho diffidato della tua dialettica
quando duttile e astuta esibiva al guinzaglio
i mastini delle tue passioni
ringhiose e persuasive,
ma adesso inseguo nei duri lineamenti
per le rughe che affondano senza dolcezza
la vena d'oro che di te mi piacque
la sonora moneta fuori corso
di inquieta intelligenza.
Dalla spianata della fronte scendo alle ombrose arcate
di sopracciglia aggettanti

e da lassù mi calo verso 
'le finestre dell'anima' dicevo in quinta elementare
, ma adesso che è scaduto lo stradario 
e l'indirizzo dell'anima mi sfugge 
che nome dare agli occhi di fermezza onnivora:

porta? filtro? specchio?
Il bottino dei sensi 

- rose d'amore ed incubi della diversità
vi fa l'ultima sosta prima di scendere
nella camera oscura 

dove l'ombra e la luce fanno i conti,
dove gli implosi depositi del mondo
l'officina del pensiero 
frantuma sfalda e ricompone 
in forma di parola 

nella partita doppia di aggressione e resa.
Il naso dice ... 

non dice nulla, ché non è dire il compito del naso:
il naso annusa, fiuta l'aria che tira, guida i passi
sul filo degli odori: va più in fondo del pensiero
un naso come questo 

corto e largo - quasi doppio - da segugio
di memoria indelebile. 
Sigillo o cicatrice 

la bocca di sibilla ermetica cui non servono labbra ...
Ambigua fra sorriso e ghigno 
dipanava a sorpresa 
il filo disarmante di una voce di bimbo 
che dal treno in corsa fra cemento e plastica 
- lui pure in corsa - tira l'allarme per tornare a prendere
alla stazione delle lucciole 
l'innocenza del mondo 
nel paradiso che non c'è mai stato.
Portavi in cuore un futuro di aprile 

intatto 
ma di fronte nel cerchio di zodiaco 
latrava il dispari novembre 
dove la carne non ha cuore. 

Li congiunse una notte di periferia
in un cielo convesso 
quando cadeva sull' opaco asfalto
la tua costellazione.

( 2 novembre 2003)