LICHELANDIA
C’è
una città dove i licheni sono al centro dell’attenzione e veri
padroni del gioco: Lichelandia. Vi abitano
per lo più
ragazzi
che, incuriositi dai licheni, vogliono imparare a giocare con
essi guidati da sapienti maestri.
In qualsiasi periodo dell’anno è possibile entrare
e immergersi nelle straordinarie
attrattive di questa città del divertimento. Le vie
costituiscono un vero e proprio labirinto
e ogni tanto si aprono in piazze dalle forme e dai nomi curiosi .
Una delle piazze principali
è Piazza Parmelia dotata di una morbida pavimentazione
grigia con, al centro, tante piccole colonne con la sommità nera che i
ragazzi si divertono a scavalcare e ad usare come seggiolini quando sono
stanchi. Vi è la variopinta
Piazza Xanthoria, tutta gialla e con tanti dischetti
girevoli al centro di colore arancio sui quali i ragazzi si siedono e si
divertono un mondo a girare intorno. Piazza Cladonia
è dotata di torri strette alla base che si allargano verso
l’alto e dalla cui sommità
si
può godere
una meravigliosa vista panoramica .
Infine la piazza delle liane , Piazza Usnea , quì i
ragazzi si appendono a corde e si lanciano in spericolati voli. Il Teatro
Apotecio , a forma di anfiteatro, è il vero centro culturale e
artistico della città ; ospita durante tutto l’anno rappresentazioni
teatrali – Sei personaggi in cerca di Physcia tenella , la
commedia brillante
Aggiungi Lecanora esculenta a tavola;
una volta all’anno si tiene il famoso festival della
canzone con testi ispirati ai licheni ed al biomonitoraggio – Dimmi
Come – Cercami – Physconia senz’anima- Lichene special . E’
stato istituito anche un premio letterario intitolato al poeta ligure
Camillo Sbarbaro, un vero amante dei licheni, con una sezione di poesia
ed un altra di narrativa. Ogni anno vengono premiati le migliori liriche
e i racconti più fantasiosi . La radio della città , Arthonia
radiata , trasmette tutti i giorni un programma dal titolo “ Di
che lichene sei?” condotto dal famoso mago Asco che
riscuote molto successo
anche se molti dichiarano di non credere alle sue previsioni . |