Tra
le colonizzazioni culturali che abbiamo patito nglil ultimi anni la peggiore è
sicuramente il politically correct, ovvero l'arte di imporre al mondo di dire
solo quello che è "giusto" pensare.
In pratica la cosa funziona così: partendo del fatto che non sia giusto
offendere nessuno, nessuna categoria e nessun pensiero, per quanto deviante e
pericoloso sia, si crea un sistema culturale da censura collettiva.
Per anni, in Europa ma soprattutto negli Usa, è stata(e in parte è ancora, in certi ambienti) in vigore la legge non scritta
del doversi uniformare al pensiero dominante.
Su chiunque dice qualcosa di non permesso scatta la scomunica laica che si
esprime in tanti delicati aggettivi (propri di chi non vuole offendere nessuno):chi parla male dell'immigrazione incontrollata si prende del razzista, chi
osa dire che, alla fine, le pellicce di animali non sono il peggio nella vita si
prende come minimo dell'assassino.
Alla fine, il fatto è uno: il politically correct è un bel modo per imporre un
pensiero colettivo, che è guardacaso un tipo di pensiero che, sotto l'egida del
buonismo, del terzomondismo e della "correttezza" serve a far passare
una logica devastante.
Si ingaggiano lotte contro il fumo, per esempio, ma non ci si pone problemi con
la microcriminalità, ("poveri ragazzi violentati dal sistema").
Ci si scaglia contro la pensa di morte negli Usa. Non è il massimo, ok, ma perché
non si parla dei massacri in Sudan?
Si idolatra il pacifismo,viva la pace. Bella scoperta, tutti vogliono la pace.Ma la pace di chi? Questo non viene detto. chi osa dirlo si prende del
guerrafondaio.
E si arriva spesso al comico.
Si senteper esempio dire che in California è stato chiuso un locale di
spogliarello perché le ballerine handicappate non avrebbero potuto esibirsi sul
palco con barriere architettoniche. Alla faccia dei maschi fallocrati che si
ostinano a voler vedere ragazze con due gambe e due braccia.
Il peggio è il concetto di "pari opportunità".
Con un certo sforzo di fantasia si pretende di dare a tutti le stesse possibilità
(che sia un concetto di ispirazione comunista? questo non va detto..).
Perchè io, solo perché sono un po' bruttarello, non posso fare il modello? Perché
non posso fare il calendario di Max?
Sono belle domande. I guerrieri del politically correct risponderanno.
La consolazione è che, vista la comicità involontaria di questo sistema
culturale, sta tornando il auge la vecchia abitudine di dire le cose come
stanno.
Molti (noi tra questi) reclamano il diritto di essere politicamente scorretti,
brutti, cattivi, razzisti, fallocrati e ignoranti.
Alla faccia delle vergini violate del buonismo.