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In
linea di massima noi saremmo favorevoli alla libera circolazione delle persone,
se questo non dovesse comportare rischi per la sicurezza e per la stabilità dei
paesi ospitanti come sta avvenendo in tutto il mondo occidentale.
In generale, infatti, gli immigrati dall'Europa dell'est, i filippini, e gli
indiani si integrano facilmente, e sono accettati facilmente dalla popolazione.
In Europa, però, la stragrande maggioranza degli immigrati sono islamici, e
questi spesso non solo non si integrano nella società europea, ma tendono a
formare corpi estranei al suo interno, e,
raggiunta una certa rappresentanza, tendono a richiedere concessioni
sulla legge islamica e adattamenti degli usi
dei paesi che li ospitano alla religione islamica, l'"unica vera
fede".
Tutti ricordano le richieste da parte di un rappresentante della comunità
musulmana che aveva chiesto di rimuovere i crocefissi da scuole ed ospedali, o
quello della signora che aveva chiesto di fare le foto della carta d'identità
col Burka.
Il problema non è tanto legato alla religione islamica (i turchi, per esempio,
di solito si integrano
molto bene, essendo abituati a vivere in uno stato laico) quanto del
preoccupante modello di stato teocratico e totalitario che è propugnato da
molti islamici, che molti tra loro vorrebbero imporre in Europa e in tutto il
mondo.
Tanto per non sbagliare, uno dei modi di chiamare l'Europa nel gergo del
radicalismo islamico è "terra della guerra”, ed è di un imam italiano
la frase "con le loro leggi li invaderemo, con la nostra religione li
sottometteremo"
Il problema
di sicurezza è venuto prepotentemente fuori dopo l'11 Settembre.
Milano sembra essere il centro logistico di Al Qaeda in Europa, e sembra che al
centro di Viale Jenner girassero tranquillamente passaporti finti e che alcuni
terroristi siano passati di lì.
Le
autorità religiose islamiche hanno un atteggiamento quantomeno ambiguo sul
terrorismo, e non lo hanno mai condannato pubblicamente: in alcune moschee
giravano dei video che inneggiavano alle imprese dei guerriglieri algerini.
Il mondo, negli ultimi mesi,
si è svegliato scoprendo di avere il problema del terrorismo islamico, e
l'Europa si è trovata ad aver paura di agire a fianco degli Usa per paura della
reazione dei milioni di islamici sul suo territorio.
La Francia, con una comunità islamica di
5 milioni di persone, si è trovata solo in Ottobre con un attentato, a
Tolosa, che
ha fatto oltre 200 morti, e 300 piccoli attentati all’anno.
Forse che si sia fatta, nel nome del multiculturalismo e della "solidarietà"
una politica dell'immigrazione e della sicurezza sbagliata?
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