Ayn Rand ha sempre tenuto in
notevole considerazione l'arte cinematografica ed i suoi romanzi particolarmente
si prestano ad una trasposizione su pellicola. E' così avvenuto in due
occasioni che i personaggi creati dalla Rand si siano materializzati sul grande
schermo.
Il film più noto è sicuramente "La
Fonte Meravigliosa", diretto da King Vidor, con la supervisione della stessa
Rand sulla sceneggiatura. Del cast fanno parte alcuni degli attori in quel
periodo più in voga a Hollywood, come Gary Cooper (nel ruolo di Howard Roark) e
Patricia Neal (nel ruolo di Dominique Francon). L'interpretazione di Cooper è
particolarmente intensa e la scena finale che lo vede sulla sommità del
grattacielo è memorabile.Notevole è inoltre la scena dell'arringa di Howard
Roark, durante il processo che lo vede imputato, nel quale egli difende il
valore della mente e delle aspirazioni dell'uomo contro la morale dominante
dell'autosacrificio. Il film, prodotto dalla Warner Brothers, fu presentato nel
luglio del 1949, guadagnando immediatamente l'attenzione della critica e del
grosso pubblico. Non è azzardato dire che il successo di questo film
rappresenta uno spartiacque nella vita della Rand, avendo esso contribuito in
modo determinante a farla conoscere agli americani.
"La Fonte Meravigliosa" non è tuttavia il primo film tratto da un romanzo di
Ayn Rand. Alcuni anni prima era stato realizzato, proprio qui in Italia ed ad
insaputa della Rand, un film in due parti tratto dal romanzo "Noi
vivi". Il regista del film è Goffredo Alessandrini. Fosco Giachetti
interpreta Andrei Taganov; Rossano Brazzi interpreta Leo Kovalensky mentre una
giovanissima Alida Valli ha il ruolo della protagonista, Kira Argounova. Il
film uscito nel 1942 ottiene un notevole successo tra il pubblico e si aggiudica
il premio Volpe alla Biennale del Cinema di Venezia.
Lo stesso
Mussolini,
spinto anche dal governo tedesco, si mosse tuttavia per mettere al bando la
pellicola ed ordinare che il negativo fosse bruciato. Non poteva infatti
sfuggire che la condanna così forte del comunismo in nome della sacralità
diritti individuali che emergeva dal film era inevitabilmente una condanna di
tutti i totalitarismi, compreso quello nazi-fascista.
Fortunatamente il produttore Massimo Ferrara, capo della
Scalera Films, riuscì a nascondere una copia della pellicola . La Scalera fallì
tuttavia poco dopo la guerra ed il film di Alessandrini restò per circa 20 anni
dimenticato fino a quando Ayn Rand decise di inviare due suoi avvocati in Italia
per cercare di reperirla. La ricerca non fu facile ma nel 1968 "Noi vivi" fu
finalmente reperito e portato in America. Visionato il film, la Rand espresse
su di esso un giudizio nel complesso molto positivo e decise di lavorare
personalmente ad una riedizione dell'opera.
La nuova edizione di "Noi Vivi" -
più corta di alcuni minuti e sottotitolata in inglese - è uscita ufficialmente
nel 1986, ricevendo una critica unanimemente positiva.
L'interesse che tutt'oggi esiste per la figura di Ayn Rand è dimostrato anche
dalla nomination all'Oscar ottenuta, nel 1997, dal film-documentario del regista
Alan Paxton, "Ayn Rand, A Sense Of Life". Tale film ripercorrendo tutte
le fasi salienti della vita della scrittrice, dall'adolescenza in Russia negli
anni della rivoluzione bolscevica fino alla consacrazione in America come
capofila della battaglia per la ragione, l'indvidualismo ed il sistema politico
capitalista. Realizzato con la collaborazione dell'Ayn Rand Institute, il
film contiene tra l'altro immagini dei film tratti dai romanzi della Rand,
preziosi spezzoni di interviste televisive della scrittrice, oltre a commenti di
alcuni delle persone che hanno condiviso il suo itinerario intellettuale.