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Stanchi delle retorica terzomondista ed anticommerciale che ogni anno puntualmente abbiamo modo di ascoltare di questi tempi dai più autorevoli esponenti della cultura luogocomunista, che siano autorità religiose o presentatori televisivi, ci piace ricordare le parole che la filosofa Ayn Rand ha speso sul Natale:
"La vita" - scrive Leonard Peikoff che della Rand è stato l'erede intelluettuale - "richiede ragione, autonomia personale, capitalismo. Questo è ciò che il Natale dovrebbe celebrare e questo è quello che in effetti il Natale - al di là dell'insopportabile retorica altruista - celebra. E' tempo dunque di rendere il Natale una celebrazione terrena, commerciale e priva di sensi di colpa."
E allora da tutti noi a tutti voi di cuore un augurio di Buon Natale e di Buone Feste e con esso un invito a ricordarvi per un momento mentre scartate i regali, mentre sedete con i vostri cari davanti ad una tavola imbandita, mentre passeggiate con i vostri amici davante a vetrine illuminate che tutto questo è reso possibile da un'economia libera basata sul commercio e dal lavoro e dall'ingegno produttivo di tanti uomini che in tale economia operano.
"L'aspetto più affascinante del Natale è che tale giorno esprime la buona volontà in una forma allegra, felice, positiva e non-sacrificale. Si dice "Buon Natale" e non "Piangi e pentiti". E la buona volontà si esprime in una forma materiale e materialista - offendo doni ai propri amici e spedendo cartoline di auguri.
L'aspetto più bello del Natale è proprio quello comunemente deplorato dai mistici: il fatto che è stato commercializzato. L'acquisto di doni stimola un'enorme gara di ingegno nella creazione di prodotti devoti ad un solo scopo: dare agli uomini piacere. E le decorazioni delle strade messe su dai negozi e da altri enti - gli alberi di Natale, le luci lampeggianti, i colori sgargianti - offrono alla città un'atmosfera magica e spettacolare che solamente l'"avidità commerciale" rende possibile". Bisogna proprio essere terribilmente depressi per resistere alla meravigliosa gioia di questo spettacolo."
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