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"Metti un bambino nell'Hamburger". Impariamo dai comunisti

Il Manifesto titola a tutta pagina “metti un bambino nell’hamburger”, come commento all’iniziativa della Mc Donald’s di promuovere una campagna di donazioni a favore dell’Unicef.
A una prima, ingenua e frettolosa analisi sfugge il motivo di tanta acrimonia: la Mc Donald’s vuole donare fondi per i bambini poveri, e la si taccia di cannibalismo come se avesse lanciato un nuovo panino a base di carne di bambino africano.
La cosa lascia stupiti, visto che una simile iniziativa avrebbe dovuto intristire più noi liberali cattivi, che preferiremmo vedere i popoli i cui bambini muoiono di fame liberi di aiutarsi da soli, (senza finanziamenti a pioggia, che finiscono regolarmente nelle mani di qualche signore della guerra afrocomunista), e avrebbe dovuto riempire di gioia tutte le anime belle della sinistra mondiale.
I soldi dei ricchi (i consumatori di hamburger di tutto il creato) che vanno ai poveri…

E invece leggiamo su un giornale comunista un titolo sprezzante e diffamatorio.
Ci sorge un dubbio…
Forse che il logo della Mc Donald’s, uno dei  simboli della ricchezza del mondo occidentale, disturbi con la sua semplice presenza le notti di tutti quelli che, pur usufruendo della libertà e della ricchezza offerte dal sistema capitalista, ne odiano le fondamenta con tutte le forze?
O forse a questi signori brucia il fatto che la Mc Donald’s sia riuscita a dare un pasto appetitoso ed economico a tutti, mentre i regimi comunisti di mezzo mondo sono riusciti solo a impoverire, vessare, affamare e sterminare la propria popolazione?
La Mc Donald’s è il simbolo del loro fallimento, e per questo la odiano.

O forse il titolo del Manifesto è legato a una nostalgia del passato.
Forse i comunisti di adesso non ricordano tanti episodi successi nei loro “paradisi dei lavoratori”.
Citiamo, a titolo di esempio, un episodio, avvenuto in Ucraina negli anni ’30: Stalin, non riuscendo a placare le rivolte contadine, fece sequestrare dalla polizia politica le sementi ai contadini, provocando così una terribile carestia: nel 1933 morirono più di 3 milioni di persone, tra inedia, esecuzioni sommarie, e malattie. Fu in Ucraina che vennero riportati migliaia di casi di cannibalismo, e fu in Ucraina che vennero arrestati dei contadini che cercavano di sopravvivere vendendo dei panini confezionati con i fegati di alcuni cadaveri di uomini (e bambini) morti di tifo.
Nei paesi capitalisti e democratici queste cose non succedevano e non succedono.
Nei ristoranti Mc Donald’s neppure.

Un titolo come quello del Manifesto suona quantomeno inopportuno
Non vorremmo ricadere nel vecchio adagio dei “comunisti che mangiano i bambini”, ma pensiamo che, se proprio qualcuno vuole accusare qualcun altro di mangiare i bambini, di metterli negli hamburger o quant’altro, forse gli ultimi a parlare dovrebbero essere proprio i comunisti.
Dei loro colleghi, tempo addietro, ci erano riusciti.


 

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