Noi rigettiamo ogni forma di collettivismo, sia fascista che socialista. Noi crediamo che ogni individuo abbia diritto alla sua vita, alla sua libertà e alla sua proprietà
 
IL SITO DEGLI OGGETTIVISTI ITALIANI
Torna alla Home Page

Attaccare l’Iraq: un dovere morale.

Tutti gli occhi sono puntati su qualcosa che appare come una “sete si sangue” di Bush: la sua intenzione di farla finita con Saddam Hussein, i suoi campi di addestramento per terroristi e la sua vasta collezione privata di armi di distruzione di massa. La stampa benpensante grida allo scandalo perché è indegno attaccare un Paese “senza un motivo”. Come se non bastassero le minacce di Saddam alla sicurezza degli Stati Uniti e quel suo vantare esplicitamente i campi di terroristi sul suo territorio, accanto a industrie e depositi militari di armi chimiche: due cose che, messe assieme, possono scatenare un inferno, ovunque, in qualsiasi momento. Quelli che gridano la mancanza di giustificazione di una “aggressione” americana dimenticano semplicemente che la guerra non la si fa più solo invadendo o attaccando direttamente un altro Paese. E’ chiaro che l’Iraq non potrà mai invadere il territorio statunitense, ma esistono cose molto brutte, chiamate armi di distruzione di massa, che possono causare danni peggiori di un’invasione se appena toccano il suolo avversario o esplodono sui suoi cieli, ovunque l’avversario sia. Questo lo sanno anche i bambini, per cui sono altri i motivi per cui si grida allo scandalo per le minacce di Bush jr. I Francesi sono gli unici che hanno parlato chiaro: gli Stati Uniti devono dismettere i vecchi panni dell’unilateralismo per rispettare la “multilateralità” delle relazioni internazionali. Termini oscuri, con cui si nasconde, in realtà, il ragionamento: “Gli Stati Uniti la devono smettere di proteggere i loro cittadini da minacce esterne, ma devono pensare a fare i nostri interessi. Però, siccome noi Francesi non siamo abbastanza forti da poter imporre agli Stati Uniti la nostra volontà, allora dobbiamo giungere a compromessi con gli interessi dei Russi, dei Tedeschi, dei Paesi arabi… e gli Americani devono piegarsi allo stesso gioco.” Questo è il multilateralismo. Sì, perché non esiste Paese al mondo che non pensi, prima di tutto, alla propria sicurezza, a proteggere i propri cittadini. E’ normale: lo Stato è nato apposta per questo. Quelli che non ragionano in questi termini, sono i regimi che ragionano in termini imperialisti, come la Russia fa tuttora, come la Francia fa ancora in modo raffinato e come in termini brutali ragiona anche l’Iraq: estendere il proprio governo sui propri vicini, sul proprio continente, sul mondo. Il “multilateralismo”, il sacrificio della propria sicurezza per il “bene del mondo”, non esiste. Nel migliore dei casi si tratta del tentativo ingenuo di mascherare il proprio interesse nazionale. Nel peggiore, quello di mascherare la volontà di fare un proprio impero.

E allora, gli Stati Uniti fanno bene o fanno male ad attaccare l’Iraq? L’Iraq rappresenta una minaccia per la sicurezza dei cittadini americani? Sì. Dunque attaccare l’Iraq, per gli Stati Uniti è giusto e normale. Perché i contribuenti americani devono rinunciare a parte della loro libertà di difendersi da soli e, pagando le tasse, rinunciare pure a parte del loro stesso benessere, se devono mantenere uno Stato che non li difende neppure da nemici dichiarati? In questo caso, attaccare l’Iraq, per gli Stati Uniti, è un dovere morale.

indietro


Torna alla Home Page


Libertà Oggettiva
http://www.liberta-oggettiva.cjb.net
Il sito degli oggettivisti italiani