Da oggettivisti, riteniamo che questa guerra sia giusta, perché ogni Nazione
libera ha il diritto di invadere il territorio dominato da un regime tirannico.
Per Nazione libera si intende qualsiasi Stato che riconosca, costituzionalmente
e di fatto, i diritti individuali fondamentali, di vita, libertà e proprietà.
Gli Stati Uniti e gli altri Paesi impegnati in questa guerra contro l’Iraq,
rispondono a questi requisiti di legittimità. Una Nazione libera ha il dovere di
difendersi da aggressioni esterne, sia opponendosi a un’aggressione diretta, sia
prevenendo un’aggressione minacciata, cosa quest’ultima, per la quale si può
rendere necessaria l’invasione di un altro territorio.
D’altra parte,
per regime tirannico si intende quel governo che, per un colpo di Stato come
pure per libere elezioni, si è impossessato del potere assoluto, non
riconoscendo i diritti individuali fondamentali. Per regime tirannico, in
particolare, si intende quel governo che: non lascia alcuno spazio alla libertà
di espressione, non riconosce il diritto di proprietà privata ai propri
cittadini, non può essere sostituito pacificamente con altri governi eletti, non
riconosce ai propri cittadini il diritto di difendersi di fronte ai propri
giudici. L’Iraq di Saddam Hussein risponde a tutti questi requisiti, per cui può
benissimo definirsi un regime tirannico. E un regime tirannico che ha già
provocato mezzo milione di morti fra i suoi cittadini. Una tirannide non è
legittima e non ha il diritto di autodifesa, né il diritto di difendere la
propria integrità territoriale. Riconoscere a una tirannide il diritto di
difendere il proprio territorio, sarebbe come riconoscere a un sequestratore il
diritto di difendere sé stesso e i propri ostaggi dall’intervento della polizia.
Questo principio è ben chiaro quando si parla di comune criminalità, ma
stranamente, quando si parla di grandi criminali, come Saddam Hussein, pochi lo
riconoscono. E’ per questo che noi intendiamo riaffermare questo principio con
forza, riconoscendo piena legittimità a questa guerra.