gioielli.. gioielli... Non sei
tu,
altra bocca
non la tua
nè la mia,
altre parole,
altro il tempo,
non il tuo
così lungo
gioielli.. gioielli... e breve,
altri indizi
e altre spiagge,
non le mie,
non le tue.

Così impilo
i tuoi foglietti
e cerco altro
nel mio
impasto. gioielli.. gioielli...
Non sei tu.
Non sono io.



Che io scriva
di paste
o di amarene
a te cosa
importa?
Le tue
linee
sono
rette
e io
segmento
gioielli.. gioielli... che
sogna
con te
un futuro
da semiretta.
Ma
l'angolo
delle tue
gambe
si
svelerà
a questo
vecchio
goniometro?
Così
lascio
gioielli.. gioielli... alle stelle
le risposte,
e tu lasci
a me
bignè
ed
amarene.



Tu ascolti
il grido
dell'aquila
in questo
tempo
che vai
sciogliendo
sul tuo
nuovo
gioielli.. gioielli... quadrante
per me
ancora
inviolato
enigma.

Io sento
lo sfrigolare
delle mie
parole
nella
gioielli.. gioielli... pianura,
e il girasole
piegato
è sorpresa
per la mia miope
specola
o un capolavoro
clandestino
di Vincent
sulla bancarella
di San Pietro
ad Aram.

gioielli.. gioielli... Così
vado
alla ricerca
di un tuo
odore,
e al graffio
e al pizzicato
sfrigge
nell'incenso
della mia
voglia
quella tua
viola
già
gioielli.. gioielli... ricolma
di fuoco
e di ghiaccio,
e le nostre
bocche
sono
le nostre
coppe
alzate
al brindisi
delle coniugazioni.


E'
nelle
bocche
di Tirreno
che
il mio
rosso
galeone
gioielli.. gioielli... ti fece
prigioniera,
il tuo
nero
brigantino
colò
a picco
e da meno
non fu
il mio
naviglio.
Nel
brodo
di Nettuno
galleggiavano
gioielli.. gioielli... i gadget
del
Novecento,
il tuo nero
e il mio rosso.

Ma
con
le bocche
ci facemmo
sparvieri
e civette
e la
fragola
della tua
odorava
sulla mia
mentre
chiudevo
i miei
gioielli.. gioielli... polsi
negli
anelli
delle
tue
chiome
marine.


Che ti
dirò?
Che
mi dirai?
Se
tu sei
entrata
gioielli.. gioielli...io ne sono
il penultimo
reduce
e
inaffidabile
guida
alle
uscite
di sicurezza.

E
la tua
paura
d'insegnare
è la mia
di imparare.
gioielli.. gioielli... Che ti
dirò?
Che mi
dirai?