LETTERATURA ITALIANA : ANALISI DEL NOVECENTO |
PIETRO JAHIER |
Piero Jahier, nato a Genova nel 1884 e morto a Firenze nel 1966, aveva in un primo tempo intrapreso gli studi teologici, che interruppe perché costretto a trovar lavoro (si impiegò nelle ferrovie) dopo la morte del padre, pastore evangelico valdese. Si laureò in seguito in giurisprudenza e in lettere francesi. Collaborò alle riviste del primo Novecento, soprattutto a «La Voce», e partecipò poi come ufficiale degli alpini alla prima guerra mondiale. La personalità di Jahier, dominata da una forte tensione morale da collegare al clima culturale familiare, oltre che sul piano pratico (la non accettazione del fascismo) si espresse nella ricerca di una scrittura intensa, "espressionistica", varia nei toni - dall'utilizzazione del parlato al lirismo al sarcasmo - e volta a mettere in evidenza i complessi aspetti della realtà (Resultanze in merito alla vita di Gino Bianchi, 1915, una amara "radiografia" dei meccanismi alienanti del sistema burocratico; Ragazzo, 1919, con forti componenti autobiografiche; Con me e con gli alpini, 1919).
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(C) 2000 Luigi De Bellis | 900: ALTRO ARGOMENTO |