LETTERATURA ITALIANA DEL NOVECENTO |
Cesare Pavese: I mari del sud |
A proposito di questo componimento Pavese dichiara: «I Mari del Sud è il mio primo tentativo di poesia-racconto e giustifica questo duplice termine in quanto oggettivo sviluppo di casi, sobriamente e quindi fantasticamente esposto». A quanto già detto nel Profilo circa la decisa polemica, nei riguardi delle tematiche e delle modalità ermetiche, che caratterizza l'iniziale attività poetica di Pavese, va aggiunto che in apertura di questo primo libro di Pavese troviamo già quella figura di "espatriato che ritorna" che con non casuale coincidenza ritroveremo nel suo ultimo libro, nell'Anguilla protagonista de La luna e i falò. La verità è che in questo primo componimento ci «sono già tutti i temi che verranno poi svolti nella più genuina produzione artistica successiva: la città (Torino) con le sue strade, le case in cemento e i lampioni illuminati; e la folla, i meccanici; le ragazze esili e bionde, e le colline delle Langhe, Canelli e la valle del Belbo con i contadini che adoperano lento il dialetto, e le cascine le vendemmie e le automobili che si sentono appena; e ancora, il senso già drammatico del silenzio e della solitudine, della vita trascorsa e fatta oggetto di memoria e, capitale nei libri della maturità, il motivo del ritorno: `uando si torna, come me a quarant'anni / si trova tutto nuovo"». |
TORNA A PAVESE | (C) 2000 Luigi De Bellis | 900: ALTRO ARGOMENTO |