LETTERATURA ITALIANA DEL NOVECENTO |
Carlo Emilio Gadda: Adalgisa |
L'Adalgisa contiene, oltre a due frammenti che confluiranno nella Cognizione del dolore alcuni racconti che complessivamente costituiscono un affresco satirico della società milanese di primo Novecento (il progetto iniziale prevedeva di fonderli in un romanzo). Da un Iato egli rappresenta impietosamente una borghesia ignorante, gretta e bigotta, persa dietro a piccoli-grandi problemi, come il fallimento della "Confidenza" (una ditta dì pulizie) o trasloco o il cambio della domestica, o impegnata nell'elogio del "poster Politèknik" e c vari istituti filantropici. Dall'altro sta il popolo, rappresentato forse con maggiore simpatia ma mai idealizzato: garzoni di bottega, serve, lavandaie, pollivendole, facchini, ladruncoli ecc. Il racconto che dà il titolo alla raccolta narra la storia di Adalgisa, vedova del ragioniere Carlo Biandronni, una popolana che è riuscita a compiere la sua piccola scalata sociale, diventando cantante lirica: tramite la rievocazione di Adalgisa entrano episodi della vita passata dei due coniugi, dalle esibizioni di lei al Teatro Fossati, alla passione del marito, il "povero Carlo", per l'entomologia.
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TORNA A GADDA | (C) 2000 Luigi De Bellis | 900: ALTRO ARGOMENTO |