Se avessimo qualche notizia sull'autore che dichiara di chiamarsi Matazone e si presenta come giullare al servizio di «signori e cavalieri», potremmo meglio inquadrare storicamente questo testo, non privo di ambiguità.
Nella prima parte del componimento il tema della contrapposizione tra due classi sociali è rappresentato attraverso la metafora delle due «nascite». Dal peto di un asino nasce il villano, dal connubio tra una rosa e un giglio il cavaliere: c'è dunque una differenza radicale di «natura», da cui deriva necessariamente la superiorità del cavaliere, che infatti, appena nato e già mirabilmente adorno e vestito, riceve in dono il villano per farne ciò che più gli piace.
L'invenzione di Matazone sviluppa un accostamento tra il villano, lo sterco e gli animali da lavoro, che in parte era già presente nei fabliaux e che ebbe fortuna anche in seguito.
I dati reali inerenti al lavoro del contadino (la familiarità con le bestie e con il letame, l'elementarità delle condizioni di vita) suggeriscono altrettanti attributi negativi della figura del «villano».
Sennonché il testo che stiamo analízzando non è esclusivamente anti-villanesco: il ridicolo sembra investire anche la «cortesia», di cui Matazone riprende motivi e linguaggio, e il mondo dei cavalieri-padroni, al cui servizio si pone. Inoltre, nella seconda parte del componimento, l'elenco minuzioso delle opere e delle prestazioni a cui il villano è tenuto delinea compiutamente il suo sfruttamento. Ricordiamo che la rappresentazione dei lavori agricoli tipici di ciascuna stagione era ormai un tema frequente nell'arte (miniatura e scultura romanica) e nella letteratura: Matazone segue questo schema ma ne rovescia il significato, da celebrazione della laboriosità a raffigurazione della fatica e della fame.
Abbiamo detto che il testo è ambiguo: infatti l'andamento giullaresco, ironico, consente all'autore di non rivelare esplicitamente le sue intenzioni. Da che parte vuole stare Matazone? ribadisce caricaturalmente la sotto-umanità del contadino per venire incontro ai gusti cittadini dei nobili vecchi e nuovi, o ne mette in evidenza le pene, approfittando della libertà concessa allo stile «basso»? E chi era Matazone? la presentazione autobiografica inserita nel testo ha un fondamento di verità o è una maschera fittizia, sotto la quale l'ignoto autore ha nascosto la sua effettiva condizione sociale e professionale?. |