Nella vicenda individuiamo i seguenti motivi:
- una città terrorizzata da un animale (il lupo) devastatore;
- l'intervento del santo, che gli si fa incontro e con mezzi miracolosi (il segno della croce) lo rende mansueto;
- il patto che Francesco stringe personalmente e che poi solennemente sancisce in piazza, facendosi mediatore tra le due parti in conflitto (il popolo e il lupo) e impegnandole ad alcuni obblighi reciproci e alla pace: pace che fu poi rispettata - così si conclude il racconto - fino a che il lupo rimase vivo.
Nella situazione iniziale (terrore del popolo) e nell'atteggiamento del santo verso l'animale (che non viene ucciso e con il quale, invece, si viene a patti) riconosciamo tratti antichi, di cui abbiamo documentato la presenza già in testi dell'Alto medioevo.
Ricordiamo che a proposito della storia di san Marcello, che doma il drago e patteggia - senza ucciderlo -, lo storico Le Goff suggeriva un collegamento con miti agrari
pre-cristiani: l'animale feroce può rappresentare la minacciosa forza della natura, e il santo è il nuovo «eroe» che difende i cittadini dai pericoli dell'ambiente. Ma nell'episodio dei Fioretti la storia è più complessa, con particolari più abbondanti e più precisi. Vi si delinea una netta contrapposizione tra città e campagna, e dalla campagna, dal contado, viene l'aggressione: qualcuno, escluso dalla città, è diventato «ladro e omicida pessimo», cosicché la gente gli è nemica e ciascuno « grida e mormora » contro di lui. E' possibile dunque che il lupo stia a indicare uno che la città ha «bandito» forse un cittadino potente, forse un eretico, che il santo riconcilia con la società organizzata.
Non possiamo trascurare, nell'interpretazione dell'episodio, anche i significati morali che il lupo aveva assunto nei bestiari: esso rappresentava la rapacità, l'inganno e anche il diavolo. Infatti Francesco coglie l'occasione offertagli dal lupo per predicare in piazza, rimproverare al popolo la sua disattenzione verso Dio e ricordargli la minaccia dell'inferno: la vittoria sull'animale rafforza la fama delle sue facoltà miracolose e fa crescere la devozione verso di lui.
La storia di san Francesco e il lupo, da un lato, raccoglie motivi e atteggiamenti persistenti nella cultura medievale (una concezione magico-simbolica del rapporto tra uomo e natura, gli elementi folklorici e le intenzioni edificanti della tradizione agiografica), e contemporaneamente trasfigura in favola specifiche condizioni storico-sociali (rapporti tra città e contado, tra città e «banditi»). |