PIANETA POESIA 2012 - 2013
A cura di Franco Manescalchi
biblioteca di Poesia MARIO LUZI
via Ugo Schiff 8 (zona cinema Fiorella) Firenze
Giovedì 18 aprile alle ore 17
INCONTRO CON Letizia Lanza –
Autrice di
TRACCE
Edizione Cfr Poiein
e VARIAZIONI OMERICHE (e anguillesche)
Edizione Supernova
Intervengono
Giuseppe Baldassarre, Giuseppe Panella, conduce Annalisa Macchia
L’Autrice
Docente di Materie letterarie, latino e greco nel Liceo Classico, Letizia Lanza si è laureata in Lettere Antiche presso l’Università degli Studi di Padova, perfezionata in Scienze dell’Antichità (indirizzo filologico) presso l’Università degli Studi di Urbino.
È autrice di una ventina di pubblicazioni di antichistica.
Nella sua incessante, impegnativa opera di scrittura saggistica persegue una prospettiva di indagine di filologia storico-femminile, esplicandola sia al riguardo dei documenti antichi sia nei confronti delle voci letterarie (italiane e straniere) del presente.
Nell’ambito della classicità, suoi filoni privilegiati di studio sono la poesia epica, essenzialmente “omerica” (con la sua dotta contre-partie rappresentata dalla produzione parodica, specie gastronomica); la lirica greca arcaica; la tragedia di Sofocle ed Euripide; ampi stralci della produzione storica e letteraria della Latinità. A ciò si aggiungono frequenti, appassionate incursioni nel mondo dell’archeologia.
Nell’ambito della modernità, i suoi interessi si appuntano principalmente su presenze femminili “forti” quali Christine de Pizan, Emily Dickinson, Virginia Woolf, María Zambrano, Ingeborg Bachmann – sia pure non trascurando, di entrambi i generi, voci magari più recenti e vicine (bastino tra tanti i nomi di Cesare Ruffato e Paolo Valesio).
Collabora a numerose riviste e siti web, fra cui Senecio e Poiein.
Con Tracce è alla sua terza pubblicazione di poesie, dopo Poesie soffocate (2005) e Levia gravia (2006).
Tracce
Claudio Cazzola, in uno scritto, definisce le poesie di Letizia Lanza “Tratto epigrammatico degno dell’Antologia Palatina, in un pastiche linguistico la cui ibridità è resa particolarmente efficace dall’equilibrio fra parole italiane e non “e prosegue più oltre: “Risplende ovunque il colore della purezza primigenia, garantito dall’assenza totale di emissioni acustiche – l’orecchio resta intoccato, e si può percepire con gli occhi il rumore della discesa dello spirito sul mondo, in un’azione purificatrice delle scorie accumulate a causa degli errori della Storia”.
VARIAZIONI OMERICHE (e anguillesche)
Dal mitico mondo di omero, con i suoi personaggi estremi e le indimenticabili icone di contrastata ma autorevole femminilità, all’insidioso stereotipo della belle dame sans merci.
Dalle fascinazioni sireniche agli erotismi murenico-viperini ai rettili volanti, tra impensabili lazzi e vezzi che si mischiano a casi di struggente amore.
Un favoloso percorso alla ricerca dell’alterità nelle sue varie, avvincenti declinazioni.
INVITO – NON MANCATE