La Vicinia

 

poemetto

polimetro-satirico

anno 1911-1912

 

Canto 1°

 

Din dan don, din dan, din don,

gh'è Seduta in Commission

e la strana novità

ha commoss la keilà,

che vestida de mognet  

con a capo Castelett,

Fausto Rimini e Filis

s'incammina vers el Ghis.

Che mapel succedarà,

me domandi spaventà,

e tutt pien de titubanza,

co le doie ne la panza,

co l'ingoscia e la diarrea

vaghi dritt a l'assemblea,

dop d'aver basà i putin,

la moier, el cagnolin,

come il Regolo Romano,

che partia per suol lontano.

 

Din dan don, din dan, din don,

c'è Seduta in Commission

e la strana novità

ha commosso la keilà (comunità),

che vestita da mognet (festa)    

con a capo Castelett,

Fausto Rimini e Filis

s'incammina verso via Ghiso.

Che mapel (guaio) succederà,

mi domando spaventato,

e tutto pieno di titubanza,

con i dolori nella pancia,

con il vomito e la diarrea

vado dritto all'assemblea,

dopo aver baciato i bambini,

la moglie, il cagnolino,

come il Romano (Attilio) Regolo,

che partiva per un suolo lontano.

 

Canto 2°

Ciapi infatti i Certosin

e così coma se dis

per la via de san Martin

stracch copà son in del Ghis.

Quand son denter del porton

resti secch con tant de nas

nel vederme lì a tacon

co la Scola del Torass.

- Ma chi vedi da 'sti ...

perché mai et cambià ?

vegna chì, conteme un po',

eret stufa de star ?

Ma coiussi, che imponenza!

et cambià perfin la tinta

de st'incomoda sporgenza

che te fa parer incinta.

Forse et vint un terno al lott,

per scapar dal caro Ghett,

o sit piena de chovot

che pagar mai più podret?

- Cara te non m'ingosciar

con 'ste nére esclamazion:

se son chì, tel poss giurar,

non g'ho colpa né ragion.

El sogno, el penser

era quel de viver chieta

coi gnivrim del kasser,

tra Isachin e la Nineta.

Ma quel negro sventrament

m'ha portà l'ultim malann,

ché un degnissim intendent

vignù a Mantoa da Milan,

per vederme, per studiar

se son bruta o se son bella,

se l' Aron è da copiar

e se è degna la Capella,

dop d'averme misurà

fin l'altezza personale 

'sto porsel m'ha dichiarà

Monumento Nazionale!

Così è stà che el bon Clement,

l'ingigner de la keilà

con bell'arte e con talent

in 'sto sit m'ha trapiantà.

 

Imbocco infatti via Certosini

e così come si dice

per via san Martino

stanco morto sono in via Ghisio.

Quando son dentro al portone

resto secco con tanto di naso

nel vedermi lì accanto

la Scola (Sinagoga) del Torass.

- Ma chi vedo da queste parti...

perché mai hai cambiato casa?

vieni qui, raccontami un po',

ti eri stancata di stare là?

Ma perbacco, che imponenza!

hai cambiato perfino la tinta

di questa scomoda sporgenza

che ti fa sembrare incinta.

Forse hai vinto un terno al lotto,

per scappare dal caro Ghetto,

o sei piena di chovot (debiti)

che non potrai pagare mai più?

- Caro te non mi schifare

con queste nére (tristi) esclamazioni:

se sono qui, te lo posso giurare,

non ho colpa né ragione.

Il mio sogno, il mio pensiero

era quello di vivere tranquilla

con i gnivrim (ebrei) del mio kasser (ghetto),

tra Isachin e la Nineta.

Ma quel negro (infelice) sventramento

m'ha portato l'ultimo malanno,

poiché un degnissimo intendente

venuto a Mantova da Milano,

per vedermi, per studiare

se sono brutta o se sono bella,

se l' Aron (Arca) è da copiare

e se la Cappella è adeguata,

dopo avermi misurato

perfino la mia l'altezza personale 

questo porco m'ha dichiarato

Monumento Nazionale!

Così è stato che il buon Clement,

l'ingegnere della keilà (comunità)

con bell'arte e con talento

mi ha traslocato in questo posto.

 

Ma di' su, non t'incantar

a discorar chì con me:

la Vicinia stan per far,

che è fissada per le tre

El putel de Giacomin

ha fatt el prim appel...

corri, donca, fa' prestin

se no perdet el più bel. -

 

Ma suvvia, non perdere tempo

a parlare qui con me:

stanno per fare la Vicinia (Assemblea),

che è fissata per le tre

Il figlio di Giacomin

ha già fatto il primo appello...

corri, dunque, fa presto

se no ti perdi il più bello. -

 

Canto 3°

 

Vaghi denter nel Salon!...

una immensa confusion

de gnivrim d'ogni slakà

sta d'intorna al vecc Ravà.

E così tra el bon e el bel

gh'è Colorni Emanuel,

Ceser Dina e Fausto Fano,

con el bon noder Bassano.

Gh'è Clement e gh'è Angilin,

Ceser Sforni e Salamin

Piro Rimini e Mariani

Provensal e Massarani,

Levi Arturo, Sinigaia

che assicura fin la paia.

Con Monseles l'avvocat

vedi Giorgio el ragionat

e più in fond, in tra le file

se distacca el bon Achile

che quand parla g'ha un garon

che somiglia quasi al tron.

Dritt in podì veder

con Colorni l'ingigner

Finzi Massimo e Carlin

democratich dei più fin.

Ecco lì Colorni Marco

e più in là gh'è el bel Clearco

con Trabotti Nedanel

che a la fin è un bon putel.

Ma saria un gran negro affar

se voless dimenticar

quel che ha scritt con tanta vena

sta curiosa cantilena.

Col moreno, con sampin,

col maester Ernestin

e con quei dei Prezzi Fissi

la gran lista finissi,

che se intiera far voless

la rivista del Congress

tropa carta ghe vorria

e per quest la salti via.

Dirò sol per degnazion

che a la testa del ploton

impalà coma una torsa

gh'è l'agrario Achille Norsa.

 

 

Entro nel Salon!...

una immensa confusione

di gnivrim (ebrei) d'ogni slakà (ceto)

sta intorno al vecchio Ravà.

E così tra il bello e il buono

c'è Colorni Emanuel,

Ceser Dina e Fausto Fano,

con il buon notaio Bassano.

C'è Clement e c'è Angilin,

Ceser Sforni e Salamin

Piro Rimini e Mariani

Provensal e Massarani,

Levi Arturo, Sinigaia

che assicura anche la paglia.

Con Monseles l'avvocato

vedo Giorgio il ragioniere

e più in fondo, tra le file

se distacca il buon Achile

che quando parla ha un garon (voce)

che assomiglia quasi al tuono.

Dritto in piedi potete vedere

con Colorni l'ingegner

Finzi Massimo e Carlin

democratico dei più fini.

Ecco lì Colorni Marco

e più in là c'è il bel Clearco

con Trabotti Nedanel

che alla fine è un buon ragazzo.

Ma sarebbe un gran negro (triste) affare

se volessi dimenticar

quello che ha scritto con tanta vena

questa curiosa cantilena.

Col moreno (rabbino), con zampino,

col maestro Ernestin

e con quelli dei Prezzi Fissi

io finisco la gran lista,

che se volessi fare per intero

la rivista del Congress

ci vorrebbe troppa carta

e per questo la salto via.

Dirò solo per compiacenza

che a la testa del plotone

impalato come una torcia

c'è l'agrario Achille Norsa.

 

Canto 4°

 

Non aveva il solenne Congresso

ancor letto e approvato il verbale

che una voce dal timbro nasale

tra il silenzio mi par di sentir.

A tal suono c'è chi resta perplesso,

chi si sente venir quasi male,

chi grugnise siccome un maiale,

quando sente un maiale a grugnir.

 

- Di Sionne, o buon popolo eletto,

uno scandalo enorme, inaudito,

che l'onesto mio cuore ha ferito

io denuncio all'illustre keilà:

non c'è vicolo o casa del ghetto,

non c'è uomo ignorante o erudito

che l'orrore non abbia sentito

del misfatto che orrore mi fa.

 

Corre voce, ed è voce sincera,

che una vecchia di queste Pie Case

senza federa un giorno rimase

che coprirle soleva il cuscin

e poiché l'Ispettore non c'era

questa buona e infelice vecchietta

per averla si vide costretta

a implorare il favor d'un vicin.

 

Ghe la diede la bella Rosina

che va matta pel buon Tondolotto,

 e per caso nel vecchio fagotto

una antica fodretta trovò.

Ghe la dié... né pensò la meschina

al periglio dei microbi ascosi,

che vivacchian nefasti e insidiosi

tra le frange ed i vecchi ridò.

 

Se presente il ben degno Ispettore

fosse stato in quell'ora fatale

la funesta ragion d'ogni male

avria certo potuto sventar.

 Voglia il ciel che d'un simile errore

non se n'abbia a patir il disagio,

 che il vaiolo o qualche altro contagio

nel Ricover non abbia a scoppiar!

 

Il solenne Congresso non aveva

ancora letto e approvato il verbale

che una voce dal timbro nasale

mi pare di sentire tra il silenzio.

A tal suono c'è chi resta perplesso,

chi si sente venir quasi male,

chi grugnisce come un maiale,

quando sente grugnire un maiale.

 

- Di Sionne, o buon popolo eletto,

uno scandalo enorme, inaudito,

che ha ferito il mio cuore onesto

io denuncio all'illustre keilà (comunità):

non c'è vicolo o casa del ghetto,

non c'è uomo ignorante o erudito

che  non abbia sentito l'orrore

del misfatto che mi fa orrore.

 

Corre voce, ed è voce sincera,

che una vecchia di queste Pie Case

un giorno rimase senza la federa

che soleva coprirle il cuscino

e poiché  non c'era l'Ispettore

questa buona e infelice vecchietta

per averla si vide costretta

a implorare il favore d'un vicino.

 

Gliela diede la bella Rosina

che va matta per il buon Tondolotto,

e per caso in un vecchio fagotto

trovò una antica federa.

Gliela diede... ma la meschina non pensò

al pericolo dei microbi nascosti,

che vivacchiano nefasti e insidiosi

tra le frange e le vecchie balze.

 

Se presente il ben degno Ispettore

fosse stato in quell'ora fatale

la funesta ragion d'ogni male

avrebbe certo potuto sventar.

Voglia il ciel che di un simile errore

non si debba patire il disagio,

che il vaiolo o qualche altro contagio

nel Ricover non debba scoppiare!

 

Per sé stesso il misfatto è eloquente,

non ci metto né pepe, né sale;

faccio quindi proposta formale

che si debba il colpevol punir:

sì giustizia domando fremente,

un castigo domando esemplare,

se un esempio non diam salutare

che avverrà nel lontano avvenir?! -...

 

Qui si tacque il bollente oratore

in attesa d'un plauso solenne,

ma l'applauso, ahi! sventura, non venne

per il qual tanto fiato sprecò.

Mal celando il cocente bruciore

per l'immane figura barbina

sdegnosetto si volse a mancina

e la strada de l'uscio infilò.

 

 

Il misfatto è di per sé eloquente,

non dico altro (ci metto né pepe, né sale);

faccio quindi proposta formale

che si debba punire il colpevole:

sì richiedo giustizia fremente,

richiedo un castigo esemplare,

se non diamo un esempio salutare

cosa succederà nel lontano futuro?! -...

 

Qui si tacque il bollente oratore

in attesa di un solenne applauso,

ma l'applauso, ahi! sventura, non venne

per il quale sprecò tanto fiato.

Mal celando il cocente bruciore

per l'immane figura barbina

sdegnato si girò a sinistra

ed infilò la strada dell'uscio.

 

Canto 5°

El success d'ilarità

che 'sta fuga ha provocà

me vel dich senza schersar

non è facil da contar.

Gh'è chi rida, gh'è chi canta,

chi stranuda, chi s'impianta,

gh'è chi sbraia a più non poss,

chi se pissa fin adoss

fin a tant che el President

tutt commoss per l'incident

fa sonar el campanin

dal bon fiol de Giacomin.

- Cari fioi del vecc ckasser

vel domandi per piaser,

degh un tai a 'sto bordel

perché in testa g'ho un martel

un martel che me smartela

che me tol fin la loquela.

Fin adess avem scherzà

e per dir la verità

non em miss in discussion

nessunissima quistion,

che per l'alta importansa

va tratada in adunanza.

Gh'è l'affar de la milà,

il sciocket, la sedackà,

 premiazion e ricompense,

testament, beneficense;

e con tutt 'sta roba al foch

finirema, cari tocch,

col star chì fin a doman

con grandissim noster dann.

Discutema, se ve va,

la quistion de la Milà.

- L'argoment, me vel confess,

incomincia Santagnes,

è antipatich e scabros

per non direl ingoscios.

La milà me ghe l'ho fa,

e che razza de milà

che m'ha dat in abbondanza

un mapel de filiolanza.

 

Il successo d'ilarità

che questa fuga ha provocato

io ve lo dico seriamente

non è facile da raccontare.

C'è chi ride, c'è chi canta,

chi stranutisce, chi si blocca,

c'è chi urla a più non posso,

chi perfino si piscia addosso

fintantoché il Presidente

tutto commosso per l'incidente

fa suonare il campanello

dal buon figlio di Giacomin.

- Cari figli del vecchio ckasser (ghetto)

Ve lo domando per piacere,

finitela con questo bordello

perché ho in testa un martello

un martello che mi colpisce

che mi toglie perfino la capacità di parlare.

Fino ad ora abbiamo scherzato

e per dir la verità

non abbiamo messo in discussione

nessunissima questione,

che per la sua grande importanza

va trattata in assemblea.

C’è il problema della milà (circoncisione),

il sciocket (macellazione), la sedackà (beneficenza),

premiazioni e ricompense,

testamenti, beneficenze;

e con tutta questa roba al fuoco

finiremo, cari amici,

col star qui fino a domani

con grandissimo nostro danno.

Discutiamo, se vi va,

la questione della Milà (circoncisione).

- L'argomento, io ve lo confesso,

incomincia Santagnes,

è antipatico e scabroso

per non definirlo schifoso.

La milà io l'ho fatta,

e che razza di milà

che m'ha dato in abbondanza

un mapel (casino) di figli.

 

 

Non vói dir... sarà da bon

una fior d'istituzion,

ma intratant, a di Dio,

è Pepin che paga el fio,

che a la fin de la mesada,

tra el vestir e la magnada,

tra le scarpe e la modista

tra el dotor e el farmacista

saria assai se me restass

una cassa con quattr'ass:

donca fin per carità

non parlema de milà.

- Metti allora in discussion

Ricompense e Promozion.

- Oh! degnissim president,

quest è un ottim argoment,

interrompa tutt in grigoli

Pino Levi Magnabigoli.

La Giudita, moier,

senza darse tant pensier,

in vint ann de relazion

per mostrar la affezion

dal bel dì dei sponsai

tra i diversi regai

m'ha fatt su col pansin

vintiquater bei putin.

Me domandi, con licenza,

se ghe spetta ricompensa! -

Ghe risponda el bon Clement,

ch'è nel post del president:

- Lu che faga la istanza,

e a la prossima adunanza

tegnarò in contemplazion

le ben giuste ragion.

Ma fermemose un moment

perché g'ho un bisogn urgent...

torni subit... faghi prest...

Prepareve intant al rest -.

 

Non voglio dire... sarà davvero

una fior d'istituzione,

ma frattanto, in nome di Dio,

è Pepin che paga il fio,

che alla fine del mese,

tra il vestire ed il vitto,

tra le scarpe e la modista

tra il dottori ed il farmacista

sarebbe tanto se mi restasse

una cassa con quattro assi:

dunque fin per carità

non parliamo di milà (circoncisione).

- Metto allora in discussione

Ricompense e Promozioni.

- Oh! degnissimo presidente,

questo è un ottimo argomento,

interrompe tutto gongolante

Pino Levi Magnabigoli.

La Giudita, mia moglie,

senza darsi tanto pensiero,

in vent’anni di matrimonio

per mostrare il suo affetto

dal bel dì delle mie nozze

fra i tanti suoi regali

m'ha fatto col suo pancino

ventiquattro bei bambini.

Io domandi, con licenza,

se le spetta una ricompensa! -

Gli risponde il buon Clement,

che è nel posto del presidente:

- Lei faccia la sua richiesta,

e alla prossima riunione

terrò in considerazione

le sue ben giuste ragioni.

Ma fermiamoci un momento

perché ho un bisogno urgente...

torno subito... faccio presto...

Intanto preparatevi al resto .

 

Canto 6°

- Ah! son chì, son chì Bassan...

S'è fatt tardi, porco can,

e a passar tutti in rivista

i argoment che gh'ema in lista

col permess del gran Kaal

parlarò del corp coral.

Gh'è nei atti un bigliettin

del degnissim sior Rabin,

dova el néro se lamenta

che la Scòla orma’ deventa

un local disabità

per mancanza de Torà.

Non ghe va più gnanca un can,

se tribula a far Minian,

da tri mes più non se dis

el fatidico Cadisc,

quel cadisc che è un gran confort

per la chiet dei noster mort.

Com'è giusto, la question

ha commoss la Commission,

che s'è data un gran d'affar

per discuter e studiar

i più antichi sidurim

per far corre i gnivrim

a invocar el sacro Aron

con l'antica devozion.

Fra le tante avem pensà

che staria assai ben cambià

l'organin che gh'è nel coro

con un organo sonoro,

che con gli alti suoi concenti

chiami a sé le buone genti.

Non volem polifonia,

che el satan la porta via,

ma torem de le putine

da le tenere vosine

che pietose e con fervor

cantaran con un tenor.

Per la scelta de l'artista

em passà tuta la lista

dei tenor de gran concett,

che g'han fama per el ghett.

chi Tamagno ricordava,

chi Caruso al ciel portava,

chi g'aveva in ment Garbin,

chi pensava d'Abramin

al canoro e ardito Artur,

che quand canta sbrega i mur.

 

 

- Ah! sono qui, sono qui Bassan...

S'è fatto tardi, porco cane,

e a passare in rivista tutti

gli argomenti che abbiamo in lista

col permesso del gran Kaal (comunità)

parlerò del corpo corale.

C'è negli atti un bigliettino

del degnissimo signor Rabbino,

dove il néro (infelice) si lamenta

che la Scòla (Sinagoga) ormai diventa

un locale spopolato

per mancanza di Torà (Legge).

Non ci va più nemmeno un cane,

si tribola a far Minian (riunire 10 ebrei),

da tre mesi più non si dice

il fatidico Cadisc (preghiera per i defunti),

quel cadisc (preghiera…) che è un grande conforto

per la pace dei nostri morti.

Com'è giusto, la questione

ha commosso la Commission,

che s'è data un gran d'affare

per discutere e studiare

i più antichi sidurim (libri delle preghiere)

per far corre i gnivrim (ebrei)

a invocar il sacro Aron (Arca)

con l'antica devozione.

Fra le tante abbiamo pensato

che sarebbe una buona idea cambiare

l'organetto che c'è nel coro

con un organo sonoro,

che con i suoi alti accordi

chiami a sé le buone genti.

Non vogliamo polifonia,

che il satan (diavolo) la porta via,

ma prendiamo delle ragazzine

dalle vocine tenere

che pietose e con fervore

canteranno con un tenore.

Per la scelta dell'artista

abbiamo scorso tutta la lista

dei tenori di gran concetto,

che hanno fama per il ghetto.

chi ricordava Tamagno,

chi portava al cielo Caruso,

chi aveva in mente Garbin,

chi pensava ad Abramin

al canoro e ardito Arturo,

che quando canta spacca i muri.

 

A chi lu me son tacà,

che per ultim ho cità,

coma quel che costa men

e g'ha propria un fior de cken.

Se sim tolti anca premura

de studiar l'architettura

che farà famosa e pia

la futura cantoria.

El bon Norsa la volea

come un'Araba moschea,

o sul stil del vecc impero

che è d'effetto più severo.

Predicava el caro Achile

che dovessem farla in stile

floreale o libertì,

coma se usa ai noster dì;

e insisteva Tondolott

per el tipo jup-culott.

Ma a la fin s'è combinà

de mandar in kelalà

le moderne imitazion,

che non valen gnint de bon;

e avem scelt un monument

pien de sagome e ornament

sostegnù da colonnette

magroline e tisichette,

che ricorda a la lontana

la Cà d'Oro veneziana.

Per finir el gran lavor

ghe mancava un direttor,

una gran celebrità

per dar lustro a la keilà.

S'è parlà de Serafini,

de Mascagni e Toscanini,

de Vitale e de Mugnone

e del duca de Modrone.

Se ho da dir la verità

per 'sta nomina ho bagnà

tre camise e du corpett

e diversi fassolett:

ma l'ho vinta, a di Dio

con la scelta d'un Iudio:

Ottolenghi, egli s'appella,

direttore di Capella,

che fra tuti i Director

è un omin de gran valor.

 

Mi sono attaccato a quello,

che ho citato per ultimo,

come quello che costa di meno

ed ha proprio un fior di cken (classe).

Ci siamo anche premurati

di studiare l'architettura

che farà famosa e pia

la futura cantoria.

Il buon Norsa la voleva

come una moschea Araba,

o sullo stile del vecchio impero

che è d'effetto più severo.

Predicava il caro Achile

che dovessimo farla in stile

floreale o liberty,

come si usa ai giorni nostri;

e insisteva Tondolott

per il tipo jup-culott.

Ma alla fine si è deciso

di mandare in kelalà (malora)

le imitazioni moderne,

che non valgono niente di buono;

e abbiamo scelto un monumento

pieno di profili e ornamenti

sostenuto da colonnette

sottili ed esili,

che ricorda alla lontana

la Cà d'Oro veneziana.

Per finire il gran lavoro

ci mancava un direttore,

una gran celebrità

per dar lustro a la keilà (comunità).

S'è parlato di Serafini,

di Mascagni e Toscanini,

di Vitale e di Mugnone

e del duca di Modrone.

Se devo dire la verità

per questa nomina ho bagnato (di sudore)

tre camicie e due corpetti

e diversi fazzoletti:

ma l'ho vinta, in nome di Dio

con la scelta d'un Iudio (ebreo):

si chiama Ottolenghi,

direttore di Capella,

che fra tutti i Direttori

è un uomo di grande valore.

 

Canto 7°

- L'ultim numer da trattar

è un magon assai amar,

ma siccome vói finir

la gran serie dei sospir,

se è contenta la keilà

vegnarò a la Sedakà.

Quest è un titol, cara gent,

che me rosga assai la ment,

perché è tanta la richiesta,

che me gira fin la testa.

Gh'è tra i prim Fanin Mariett,

che me manda 'sto bigliett

per contarme i malann,

che el tormenten coma un can.

G'ha tre fiole da sposar

e el fardel non ghe pol dar,

e non tasa con nissun

che da ieri è ancor digiun.

Un altr'om che fa pietà

è el commendator Ravà,

che con tutt el morbin

 va a girar coi brostolin,

fin a tant che podrà aver

un impiego nei pompier.

Gh'è anca Norsa Kaserut

tormentà dal gnisckadut

che per carità domanda

d'esser miss a Scola Granda

in del post del vecc Arian

come aiuto del kazan.

Gh'è Colorni Benedett

che borbotta dal gran fret

e fa istanza a tutt andar

che ghe compren un tabar.

Norsa Annibale, el dotor,

è scunì dai gran dolor

e ghe va cosita mal

ch'è sta miss a l'ospedal.

Ma la scurti in fede mia

con 'sta ingrata litania

perché g'ho una gran novella

da contarve, ch'è assai bella.

Quand Tampusc ha avù sentor

de 'sta storia de dolor,

aiutà da la Perfetta

ha raccolt una colletta

tra el fior fior de tutt el ghett

che l'adora con rispett.

 

 

- L'ultimo argomento da trattare

è un boccone molto amaro,

ma siccome voglio finire

la lunga serie dei sospiri,

se è contenta la keilà (comunità)

verrò alla Sedakà (beneficenza).

Questo è un argomento, cara gente,

che mi tormenta molto la mente,

perché è tanta la richiesta,

che mi gira fin la testa.

C'è tra i primi Fanin Mariett,

che mi manda questo biglietto

per raccontarmi i suoi malanni,

che lo tormentano come un cane.

Ha tre figlie da sposare

e non può dare loro la dote,

e non nasconde a nessuno

che da ieri è ancor digiuno.

Un altro uomo che fa pietà

è il commendator Ravà,

che con tutta la sua allegria

va in giro a vendere i semi di zucca,

fino a quando potrà avere

un impiego nei pompieri.

C'è anche Norsa Kaserut

tormentato dal gnisckadut (miseria)

che per carità domanda

d'esser messo a Scola (Sinagoga) Granda

al posto del vecchio Arian

come aiuto del kazan (maestro).

C'è Colorni Benedett

che trema per il gran freddo

e fa richiesta a tutto andare

che gli comprino un tabarro.

Norsa Annibale, il dottore,

è spossato dai gran dolori

e sta così male

che è stato ricoverato a l'ospedale.

Ma la smetto in fede mia

con questa ingrata litania

perché ho una gran novella

da raccontarvi, ch'è assai bella.

Quando Tampusc ha avuto notizia

di questa storia di dolore,

aiutato da Perfetta

ha raccolto una colletta

tra il fior fiore di tutto il ghetto

che l'adora con rispetto.

 

E fra i tanti gh'è Leon,

gh'è la Nilde de Maron,

One Finzi, el bel Pepin

con Scagazza, cusin:

gh'è l'orb Cuzzi, gh'è Karugna,

che quand guarda par che sgugna,

e a la fin el più sciotè,

che è Vittorio el matt Balé.

La colletta ha fruttà

me contava la Leà

un cavur e tri vintin,

un scartoss de palanchin,

e a l'incirca un donsina

de da dies de l'Argentina.

Quest ancora ve dimostra

che l'antiga fede nostra

vibra ancora tra i gnivrim

coma ai temp del vecc Nissim.

Per concluder el programma

ve proponi un telegramma

de sincera ammirazion

per Tampusc, che è un om d'azion. -

La proposta lì butada

vegna subit accettada

tra i applausi e tra i evviva

de l'intiera comitiva,

che così com'è venuta

scioglie alfin la gran seduta.

 

E fra i tanti c'è Leon,

c'è la Nilde de Maron,

One Finzi, il bel Pepin

con Scagazza, suo cugino:

c'è il cieco Cuzzi, c'è Karugna,

che quando guarda sembra che faccia boccacce,

e alla fine il più sciotè (matto),

che è il matto Vittorio Balé.

La colletta ha già fruttato

mi raccontava la Leà

mezza lira e tre ventini,

un cartoccio di palanchini,

e a l'incirca un dozzina

di monete da dieci dell'Argentina.

Questo ancora vi dimostra

che la nostra antica fede

vibra ancora tra i gnivrim (ebrei)

come ai tempi del vecchio Nissim.

Per concludere il programma

vi propongo un telegramma

di sincera ammirazione

per Tampusc, che è un uomo d'azione. -

La proposta suggerita

viene subito accettata

tra i applausi e gli evviva

dell'intera comitiva,

che così com'è venuta

scioglie alfine la gran seduta.

 

 

Per copia conforme vedi verbale

a firma Israel Cases, de Jacob,

Segretario capo de la Comunità.

 

 

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