Incerti de profession

 

Incerti di professione

 

- Oh, bongiorno sior dotor,

la ringrazi ch'è vignù;

me son piena de dolor,

da du mes non vedi più.

marì coi paroli

me fa semper disperar

dis che questi en tuti gnoli

e bestemmia a tutt andar.

- Via speriamo sempre in bene,

il suo polso è inver perfetto,

molta calma le conviene

se lasciar vuol presto il letto.

Non la coglie lungo il giorno

qualche nausea o cefalea?

le va mai la vista intorno,

soffre forse di diarrea?

- Ma che ben ghe daga Dio,

che malann me disa su!...

me son sana, vecio Dio,

e robusta più de lu.

- Perché tratta tanto male

un dottor così onorato?

e pensar che sette scale

per vederla ho faticato!

Via, si metta con creanza,

che disquacia 'sti coverti:

su che mostra la panza,

ma che tegna i gambi averti.

- G'ho vergogna, sior dotor,

a mostrarme disquacciada,

me son dona de pudor

e son così sudada!

Adonam, cosa me fa,

ghe va denter con i dì?

chi sa mai cosa dirà

quel brutt om de marì.

Sior dotor, che vaga pian,

g'ho el nervos in del petnett,

se continua co le man

me ghe perdi de rispett.

Ah dotor, che staga chì,

O Dio caro, che piaser!...

basta, basta con i dì

se no mori dal goder!

- Ho finì l'esplorazion,

e se mai non el savess

poss giurarghe con rason

ch'è pregna in quater mes.

 

- Oh, buongiorno signor dottore,

la ringrazio per essere venuto;

io sono piena di dolori,

da due mesi non vedo più (le mestruazioni).

Mio marito con le sue parole

mi fa sempre disperare

dice che queste sono tutte storie

e bestemmia a tutt’andare.

- Via speriamo sempre in bene,

il suo polso è davvero perfetto,

deve stare molta calma

se vuole lasciare presto il letto.

Non la coglie durante il giorno

un po’ di nausea o cefalea?

ha mai dei giramenti di testa,

soffre forse di diarrea?

- Ma che Dio la benedica,

di che malanni mi parla!...

io son sana, santo Iddio,

e più robusta di lei.

- Perché tratta tanto male

un dottor così onorato?

e pensar che sette scale

ho faticato per vederla!

Via, si metta per cortesia,

scopra (tolga) queste coperte:

su che mostri la sua pancia,

ma che tenga le gambe aperte.

- Ho vergogna, signor dottore,

a mostrarmi scoperta,

io sono una donna pudica

e poi son così sudata!

Adonam (Santo Cielo), cosa mi fa,

ci va dentro con le dita?

chi sa mai cosa dirà

quel brutto uomo di mio marito.

Signor dottore, ci vada piano,

sono eccitata nell’inguine,

se continua con le mani

io le perdo di rispetto.

Ah dottore, che resti qui,

O Dio caro, che piacere!...

basta, basta con le dita

se no muoio per il godimento!

- Ho finito l'esplorazione,

e se mai non lo sapesse

le posso ragionevolmente assicurare

che è già incinta di quattro mesi.

 


 

- E la cura, sior dotor?

g'ho de l'oio de rissin:

che me diga, l'ho da tor

con un po' de sciropin?

- Che non toga mai medsine,

e son cert che guarirà

senza tante polverine

quand un fio' partorirà.

- La ringrazi del favor,

me l'aspetti anca doman...

Rimirarlo, sior dotor,

O che scienza... o Dio che man!

 

 

- E la cura, signor dottore?

ho dell'olio di ricino:

che mi dica, devo prenderlo

con un po' di sciroppo?

- Che non prenda mai medicine,

e son certo che guarirà

senza tante polverine

quando partorirà un figlio.

- La ringrazio del favore,

io l'aspetto anche domani...

La riverisco, signor dottore,

O che scienza... o Dio che mano!

 

ELENCO

SUCCESSIVA