Il Consiglio del Municipio Roma III riunito in seduta pubblica ordinaria il 30 novembre 2004
ORDINE DEL GIORNO "EX VETRERIA SCIARRA"
PREMESSO CHE
Il recupero dell’edificio della ex Vetreria Sciarra è sempre stato oggetto di grande attenzione da parte del Municipio, il quale già in sede di parere al Nuovo Piano Regolatore ritenne opportuno formulare una osservazione specifica, con l’intento di tutelare sia il valore storico dell’edificio – attraverso il mantenimento della sua struttura originaria – sia il suo recupero – attraverso un riutilizzo coerente con le caratteristiche e le necessità del quartiere di San Lorenzo –, nonché ribadire la necessità di prevedere, all’interno del piano di dimensionamento dell’Università "La Sapienza" (PAG), un più forte decentramento di funzioni e il trasferimento di attività e infrastrutture da aree coinvolte e interessate da progetti di recupero;
Con deliberazione n. 3 del 12 marzo 2004, il Municipio, nell’esprimere il proprio parere al progetto di ristrutturazione dell’ex Vetreria Sciarra per la realizzazione di un edificio da destinare a sede universitaria, formulava alcune osservazioni, vincolando il proprio parere favorevole all’attuazione delle stesse, e intendeva evidenziare gli aspetti più rilevanti del progetto di recupero e della sua nuova destinazione, che così di seguito possono essere sintetizzati:
Riguardo alle soluzioni tecniche adottate si sottolineava la necessità di uno sforzo di progettazione e di rappresentazione indirizzato a contenere gli impatti che destano maggiore preoccupazione: quello relativo allo scavo di fondazione, quello relativo alla sopraelevazione e quello relativo agli effetti termici e acustici degli impianti sulla copertura. In particolare si richiedeva un approfondimento su due temi essenziali: l’inserimento urbano e l’innovazione tecnologica. Infatti, per quanto riguarda l’inserimento urbano, si ritiene che il nuovo edificio debba porsi correttamente non solo rispetto alle norme tecniche ma anche rispetto alle attese degli abitanti insediati nell’immediato contorno urbano. L’intervento è sempre stato considerato come occasione di riqualificazione urbana, e pertanto questa "riqualificazione" non deve trascurare quei dettagli che poi resteranno sotto gli occhi del quartiere e su cui si valuterà il risultato finale dell’intervento. Quanto agli impianti tecnici, l’Università non si può sottrarre alla ricerca di soluzioni innovative di basso impatto e di alto risparmio energetico, più volte sollecitate, coinvolgendo in questa ricerca anche le relative strutture di studio specialistico dello stesso Ateneo.
Riguardo alla destinazione a sede universitaria, con il trasferimento di alcune attività di ricerca e di promozione culturale della Facoltà di Scienze Umanistiche (Dipartimenti di Studi Filologici, Linguistici e Letterari, di Scienze Storiche, Archeologiche ed Antropologiche dell’Antichità, di Storia dell’Arte e di Storia Moderna e Contemporanea – Archivio del Novecento e Centro Informatico del CRILET), il Municipio evidenziava che solo l’insediamento di funzioni non didattiche, aperte all’integrazione con il quartiere e quindi in grado di sviluppare progetti comuni e co-gestiti, avrebbe trovato un positivo accoglimento.
CONSIDERATO CHE
L’Università, come luogo di studio e di ricerca, frequentato temporaneamente da studenti e continuativamente da docenti, ricercatori, uomini di cultura tende e necessita di strutture adeguate, servizi, e per questo subisce e allo stesso tempo alimenta un processo di progressiva espansione. Il problema nasce quando questo processo investe e si riversa su una struttura urbana ormai già consolidata. E´ indubbio che l’Università, soprattutto negli ultimi anni, ha contribuito a trasformare radicalmente San Lorenzo (mercato degli affitti alle stelle, vita notturna, carovita più elevato). Ed è storicamente affermata l’incapacità di convertire la presenza dell’Ateneo, di cui si avvertono solo gli effetti negativi, in una presenza capace di produrre vantaggi reali: nessun servizio ad esempio.
Si tratta oggi di ridefinire il ruolo dell'istituzione universitaria nei nostri quartieri attraverso un’inversione di tendenza, al fine di ristabilire il giusto equilibrio tra soggetti diversi. Ma questo non può accadere al di fuori da una relazione con i territori entro i quali questa estensione si determina. Con troppo facilità si è stati indotti ad una contrapposizione tra interessi del quartiere e quelli degli studenti che lo abitano o lo attraversano: vittime soprattutto loro, occorre ricordarlo, al pari del quartiere, delle speculazioni esercitate nei "loro" confronti in primo luogo.
Sulla base di queste considerazioni il Municipio è stato più volte sollecitato, con iniziative pubbliche promosse dai cittadini di San Lorenzo, dalle associazioni di quartiere e dalle forze sociali, a far diventare il progetto di recupero dell’edificio della ex Vetreria Sciarra come l’occasione per aprire una relazione diversa tra territorio e Università, attraverso un’integrazione tra le attività del quartiere San Lorenzo, il proprio tessuto associativo e auto-gestito, i suoi bisogni di accesso alla formazione gratuita e alle tecnologie e l’Università.
Nel rapporto con l’Università si sconta la mancanza di strumenti efficaci che permettano al Comune e al Municipio di vincolare l’Università al rispetto degli impegni presi o all’attuazione delle richieste fatte. Questo rende difficile, o quanto meno problematico, il controllo e la gestione da parte del governo locale degli effetti derivanti dalla presenza dell’Università. Un esempio per tutti è quello della situazione relativa al caro affitti e all’emergenza abitativa: le trasformazioni demografiche (popolazione generalmente anziana residente – residenti meno 11% rispetto al 1991 – e una massiccia popolazione studentesca momentaneamente domiciliata, giovani coppie che emigrano) dovute in parte alla vicinanza dell’Università, in parte anche alla carenza di servizi essenziali hanno portato ad una situazione che oggi potremmo definire una emergenza (la speculazione sugli affitti che ha come conseguenza l’espulsione dei vecchi residenti e la vessazione degli studenti) e che pone tutta una serie di interrogativi a cui occorre dare una risposta (come, ad esempio, il recupero del patrimonio abitativo o la realizzazione di nuove abitazioni con forme di canone concordato).
CHIEDE
Al Presidente e alla Giunta di considerare ogni futuro accordo con l’Università vincolato alla positiva soluzione della Vetreria Sciarra, come polo culturale aperto all’integrazione con il quartiere in grado di sviluppare progetti comuni e co-gestiti.
CHIEDE INOLTRE
Al Sindaco e all’Assessore all’Urbanistica:
la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Comune, Municipio e Università al fine di:
a) valutare complessivamente la compatibilità urbanistica, sociale e ambientale degli interventi dell’Università "La Sapienza" ricadenti nel territorio del Municipio;
b) conoscere e concordare le iniziative dell’Università all’interno del Municipio;
di garantire il funzionamento della Commissione, istituita con Delibera del Consiglio Comunale n. 72 del 22 aprile 2004, integrandola con una rappresentanza dei cittadini interessati;
di subordinare e bloccare l’attività di cantiere nella ex Vetreria Sciarra ad una progettazione concertata con il Municipio e i cittadini;
la verifica che il progetto esecutivo contenga integralmente le indicazioni e prescrizioni delle Amministrazioni espresse in sede di Conferenza, nonché le raccomandazioni riportate nella Deliberazione del C.C. n. 72 del 22 aprile 2004;
affiancare, nell’attività di cantiere, ai tecnici dell’impresa i tecnici del Comune e un collaboratore archeologo secondo quanto indicato e richiesto dal Ministero per i Beni e le Attività culturali – Soprintendenza per i BB. AA. e per il paesaggio di Roma.
CHIEDE INFINE
Al Presidente del Municipio l’istituzione, nonché sua attivazione urgente, di uno strumento che consenta di migliorare il rapporto tra cittadini e amministrazione, riguardo allo scambio di informazione, ma anche e soprattutto riguardo alla partecipazione ai processi decisionali che investono il territorio e ne modificano l’assetto. Questo perché la regolamentazione del disegno urbanistico municipale attraverso la comunicazione tempestiva e la condivisione delle scelte deve produrre attenzione tra la popolazione residente, con l’obiettivo permanente del miglioramento costante della qualità della vita nei nostri quartieri.
Votato dal Consiglio del III Municipio nella seduta di martedì 30 novembre.