La
sistematica criminalizzazione che viene fatta di Internet, mostrata come
fonte di pornografia e come una distorsione amorale della società,
in realtà non fa altro che mostrare lincapacità e
limpossibilità di controllare un universo parallelo, un matrix,
qualè Internet. Daltro canto la volontà di disciplinare
la rete mediante delle leggi repressive (si vedano le proposte di legge
del ministro Urbani circa il p2p) si sono dimostrate un enorme
fallimento. Insomma, nonostante la criminalizzazione e la repressione
che ne viene fatta, Internet si dimostra impossibile da controllare, oltre
che un reale strumento dopposizione al potere dominante. Una conferma
di ciò la si è avuta negli ultimi tempi, mediante lutilizzo
che le varie brigate di resistenza irakena ne hanno fatto;
Internet per loro è diventato un modo, forse lunico, per
poter lanciare ultimatum, appelli, comunicati e non ultime le terribili
immagini sulle sommarie esecuzione dei sequestrati. Ma ancora prima che
questi gruppi terroristi si accorgessero della potenzialità
di questo mezzo di comunicazione, cera chi da sempre ha rilevato
la potenza di Internet. A metà degli anni 90 quando i rivoluzionari
col passamontagna del Chiapas, si vanno affermando nel globo terrestre,
la loro diffusione avviene soprattutto mediante i comunicati via internet
e con la creazione di un proprio sito (www.ezln.org) con cui rendere archiviabile
la storia dellEsercito di Liberazione Nazionale.
Spesso, in storiche manifestazioni di piazza, ci si è trovati a
chiedere meravigliati come fosse possibile una partecipazione di gente
(variabile tra i 500 mila ed i 2 milioni), dal momento che i media ufficiali
ignoravano, quando non proprio criminalizzavano, tali memorabili appuntamenti.
Nella riuscita di tali appuntamenti importante è stato il passaparola
ed il tam tam mediatico, ma il loro successo era dovuto anche alla nascita
dei gruppi di discussione via internet (mailing list) o con laffermarsi
delle cosiddette open zones o newswire.
Per quanto concerne i gruppi di discussione (ML) molti sono nati per esigenze
di organizzazione di specifici eventi, tipo il GSFInfo
nato per organizzare il G8 di Genova e poi subito dopo estinto, altri,
invece, che vanno ben oltre il singolo evento, restano ben vivi e vegeti,
ed è il caso di gruppi tipo ForiSociali, Libertari,
Centri Sociali, Movimento, Dissobedienti
ed altri la cui lista sarebbe infinita.
Parlando dellopen zone o della newswire ci affacciamo sul mondo
dei numerosi siti di movimento. Questi sono spazi liberi in cui chiunque
può porre comunicati, appuntamenti o notizie, cosa che se da un
lato rende il sito altamente democratico in quanto oltre al webmaster
(colui che gestisce il sito) lo spazio comunicativo è creato dai
medesimi visitatori in maniera dinamica, dallaltro lato rende facile
le infiltrazioni da parte di chi col movimento a poco a che fare, anche
se in vari modi si sta cercando di evitare ciò nascondendo i post
(tutto ciò che viene immesso nellopenzone o newswire) sgraditi.
Grazie a tali strumenti si è reso celebre un sito come Indymedia
(www.indymedia.org ). Sito nato allindomani delle manifestazioni
di Seattle e diventato nel giro di pochi anni il più importante
spazio informativo di movimento. Attualmente Indymedia presenta ben 140
sezioni geografiche ognuna gestita in diversi parti del pianeta terra
che vanno dalla Palestina ad Israele, dallAsia allAfrica,
dagli USA a Cuba. Ben curata è anche la sezione italiana (italy.indymedia.org/),
sezione che a sua volta presenta dodici sezioni regionali. Tale complessa
mappa rappresenta perfettamente il motto del movimento dal locale
al globale. Ma Indymedia non è lunico sito a possedere
la democraticità degli spazi web aperti agli utenti, similmente
avviene con siti come triburibelli.org o litalo-francesce
bellaciao.org.
Cercare di capire quanto il movimento sia presente su Internet e quanto
Internet sia importante per il movimento è unimpresa faraonica,
in cui si rischia di perdersi. Perché ciò non accada, si
potrebbe analizzare il fenomeno partendo da alcuni portali di movimento
o per tematiche oppure per personalità importanti del movimento.
Noi cercheremo di analizzarlo da tutte queste facciate. Per quanto concerne
i portali, oltre allottimo zabrinskypoint.org ben gestito
e continuamente aggiornato , è da segnalare lo storico Isola
nella Rete (www.ecn.org), portale in cui sono presenti numerosi
link a siti di centri sociali, organizzazioni anarchiche e comuniste ed
ospita diversi gruppi di discussioni tematiche e non solo, fra cui lo
storico gruppo di movimento. Senza dubbio allIsola nella
Rete spetta il primato di longevità, sperando che nonostante le
numerose cause intentate contro di essa e la magra situazione economica
possa continuare la sua vita. Oltre il semplice portale va il sito di
autistici (http://www.autistici.org/it/index.html) il quale
in più offre il servizio di posta elettronica, ossia la possibilità
di creare una propria casella email, con una protezione maggiore rispetto
a quelle delle multinazionali informatiche, mediante un frequente cambio
di password. Se invece ci poniamo ad una analisi del movimento internautico
mediante le varie componenti ideologiche e morali o per tematiche in tal
caso tutto sembra complicarsi e non finire mai.
Tanti sono i siti che puntano a fornire uninformazione indipendente,
fuori dagli schemi-schermi propagandistici, spesso aggiornata quotidianamente.
In tale excursus, partendo dallarea anarchica (anarcotico.net)
per arrivare allarea cattolica missionaria (misna.org, e
la sua sorella femminile, femmis.org) o laica (unimondo.org),
troviamo una serie innumerevole di siti, tra cui, per elencarne solo alcuni:
amisnet.org e reporterassociati.org (entrambi facenti capo
a due agenzie stampa indipendenti e, dopo una nascita separata, ormai
gemellati), comedonchisciotte.net, informationguerrilla.org, ventimarzo.org
(nato in occasione della manifestazione contro la guerra del 20 marzo
2004 ma che continua ad essere aggiornato), clorofilla.it, criticalpoint.it,
disinformazione.it, sconfini.net, decoder.it, newbrainframes.org,
per citarne solo alcuni. Accanto a questi, presenti esclusivamente in
Internet, vi sono poi quei siti che sono presenti anche nella veste editoriale
e che spesso si muovono in maniera separata dalla versione cartacea. Oltre
ai tre principali quotidiani della sinistra (ilmanifesto.it, liberazione.it,
unita.it) sono da segnalare le due riviste carta.org e vita.it,
nonché il sito della casa editrice NuoviMondiMedia
(nuovimondimedia.it), questultimo, uno di quei siti presi
di mira più di altri dalla voglia di censura, spesso è stato
tacciato di essere para-terrorista con una menzognera accusa tipica dei
media ufficiali.
Ugualmente complicata diviene una ricerca in base alle tematiche di movimento,
oltre ovviamente al no incondizionato alla guerra senza se e
senza ma, che trova il suo corrispettivo in siti quali peacelink.it,
peacereporter.net, warnews.it o mediawatch (osservatorio sulle
menzogne di guerra http://italy.peacelink.org/mediawatch/) , unattenzione
particolare va ai maggiori focolai di tensione internazionale oltre lIraq
(uruknet.info) ed il mondo arabo (arabmonitor.info), vi
sono per lAmerica latina (selvas.org) e per i Balcani (osservatoriobalcani.it).
Non sono sottovalutate la questione del lavoro (rassegna.it), quella
dei migranti (meltingpot.org), quella di genere (womenews.net)
e lantiproibizionismo (droghe.aduc.it o antiproibzionisti.it).
Altresì non è sottovalutata la questione ambientale, oltre
che dai siti di organizzazioni ambientaliste riconosciute (greenpeace.it
o legambiente.com) particolare attenzione allambiente ed
al mondo animale e data dal sito animalieanimali.rai.it, sito che
porta dietro la firma della presentatrice televisiva Licia Colò.
Avere una firma importante dietro al sito potrebbe dare un certo risalto
al sito stesso, ma non nel caso dei siti di movimento, in realtà
la presenza di firme importanti nasconde un forte personalismo che sfiora
la volontà di leadership, nomi importanti in tal caso sono Giulietto
Chiesa (megachip.info), il diessino Giulietti (articolo21liberidi.org),
Francesco Berardi Bifo (rekombinant.org), Dario Fo
(alcatraz.it), Fulvio Grimaldi e la sua Lega Antimperialista (anti-imperialism.net),
ma un discorso a parte merita lo splendido sito dei WuMing.
(http://www.wumingfoundation.com/). In questultimo caso limportanza
del sito è dovuta al fatto che tratta, fra laltro, uno degli
argomenti intellettuali preferiti dal movimento: il copyleft,
di cui i WuMing sono tra i maggiori teorici.
Un ultimo
discorso da sviluppare nel rapporto tra il movimento e la rete Internet
è circa la diffusione delle radio e delle tv in streaming.
La loro notevole diffusione via internet è stata permessa soprattutto
in seguito ai prezzi notevolmente ridotti rispetto alletere, costi
bassi sia perché non occorre acquistare una frequenza e sia per
le apparecchiature. Con lavvento dello streaming, la maggior parte
delle radio indipendenti nate alla fine degli anni 70 sono passate
da essere radio locali, o di quartiere, ad essere radio globali, al
giorno doggi basta un programma audio, tipo winamp,
e potremo, in qualsiasi parte del pianeta terra, ascoltare Global
Radio, GapRadio la padovana Radio Sherwood,
la romana Radio Onda Rossa, la torinese Radio Black
Out, la milanese Radio Popolare, la bolognese Radio
K Centrale o la casertana Esse8Radio, per citarne
solo alcune. Medesimo discorso riguarda le Tv, le quali molto più
che la radio hanno trovato la possibilità di espandersi via internet,
infatti se di radio indipendenti vi è una storia ventennale ciò
non è avvenuto per le tv, se escludiamo i casi, del resto recenti,
delle tv di quartiere. Emittenti tipo Arecoris Tv, Iride
Tv, Atlantide Tv o Global Tv, nascono
espressivamente per Internet, usando il satellite e quindi letere
(appoggiandosi al monopolio Sky) tranne in rari casi di eventi in diretta.
Ma la loro caratteristiche non è tanto la diretta quanto lessere
un archivio di immagini di eventi e di interviste a personalità
note del movimento altermondialista.
Gruppi di discussione, siti internet, radio e tv via streaming, è
fatto di ciò il composito mondo del movimento via internet, un
mondo talmente complesso che se da un lato risulta utile a creare una
rete di informazione indipendente, ma nel quale, nello stesso tempo,
potrebbe essere facile perdersi. Per evitare ciò da tre anni
opera il bollettino-rassegna del GrandenudNews, una newsletter
quotidiana nata inizialmente come uno strumento per informarsi ma cresciuto
in questi anni e diventato utile per orientarsi nella giungla matrix
di internet. (per ricevere il bollettino scrivere a grandenud@tin.it).
La cosa certa è che il potere cercherà sempre di regolarizzare
gli strumenti che gli sfuggono di mano e che facilmente potrebbero rivoltarglisi
contro. Ma certamente luniverso internautico del web sarà
quello più difficile da controllare, anche per la forte alleanza
sviluppatasi negli anni tra la rete Internet e i movimenti noglobal,
newglobal, altermondialista, ecc. e che quindi, in tal caso, sarebbe
meglio definire, con un sol termine, come movimento internautico.
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settembre - dicembre 2004 |