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Pura luce, sottile, che scivola dal filtro perpetuo di nubi all'orizzonte, dita sottili, figlie del cielo, damigelle perpetue del morire e rinascere, della vita e della morte, del dì e della notte. Soffi di fiato trasformati in eterno a celare l'oro e l'argento degli astri più belli. Sono ferme laggiù, come tanti soldati, a turbare la quiete di un pomeriggio col cupo vociare dell'aria in tumulto, laggiù a ricordare la tristezza in un giorno dissolto lontano da te. |
gennaio 2006 (inserto) |