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La storia dei Queen prende inizio in un pomeriggio
d'estate del 1970, quando Mercury incontra
per la prima volta Roger Meddows-Taylor e Brian May:
dopo solo pochi mesi, il neonato
gruppo mette su un repertorio di canzoni e va
all'assalto del dorato mondo della musica.
All'inizio del 1972, il gruppo fu invitato ai De Lane Lea Studios di Wembley
per provare alcune nuove attrezzature di registrazione. E' un occasione
importante per la carriera dei Queen, che iniziano a registrare alcuni pezzi
che, poi, diventeranno famosi in tutto il mondo: Liar, The Night Corner
Down, See What A Foo/ l've Been, Stone Cold Crazy.
In quel periodo, Roy Thomas Baker, uomo di punta dei Trident Studios, visita
i De Lana Lea Studios, dove i Queen svolgono il loro lavoro, e rimane
profondamente colpito dalla forza espressiva della band capitanata da
Mercury: è la svolta, il gruppo firma un contratto di produzione con la
Trident Audio Productions. Più tardi, il responsabile della Trident, Jack
Nelson, assicurerà al gruppo un contratto discografico con la EMI.
Nel 1973 è dato alle stampe il primo album della band, dal titolo Queen, che
non accende più di tanto l'entusiasmo del pubblico, ma inizia a far
circolare per il mondo intero le caratteristiche principali della musica del
gruppo inglese: il vinile, che racchiude canzoni quali Keep Yourself Alive,
Doing All Right, The Night Comes Down, Jesus e Great King Rat, è un
concentrato di rock duro e sottile melodia, un punto di incontro tra
itinerari sonori al vetriolo e delicate armonie: una ricetta musicale,
questa, che, di lì a poco, scalerà le classifiche di mezzo pianeta.
Nel mentre, in seno al gruppo, cresce sempre di più la forza spirituale di
Mercury e May, nel 1974, viene pubblicato il secondo album, dal titolo Queen
II
Spinto dal crescente successo delle esibizioni della band, il disco, in
punta di piedi, inizia ad entrare in classifica, fino ad arrivare, qualche
mese dopo, al quinto posto. Queen Il si dimostra ben presto un lavoro
compatto, completo, ricco di tensione emotiva e di rinnovati entusiasmi
sonori: le canzoni - fra le quali ricordiamo Procession, Father To Son, Some
Day One Day, Nevermore, The March Of The Black Queen e How Love Is -
iniziano a delineare i primi confini dell'arte del gruppo, un'affascinante
fusione tra i riffs pungenti della chitarra di May e 14 voce potente e
malinconica di Mercury.


Nel 1974, sempre sotto la produzione di Baker,
viene alla luce il terzo album della band, Sheer Heart Attack.
Il disco, oggi considerato un classico del rock, rappresenta il
trampolino di lancio dei Queen, che iniziano a far circolare la loro
musica per il mondo intero. Sono tante le belle canzoni racchiuse nel
vinile, ma Killer Queen è senza dubbio la più interessante e quello che
lancia Mercury e compagni alla conquista delle classifiche di vendita.
Con Sheer Heart Attack, i Queen diventano una celebrità in Inghilterra e
piazzano alcuni hit nella classifica americana.
Al di là dei lavori discografici, inizia a delinearsi pure l'im-patto
live del gruppo. Freddie Mercury, ben presto, si dimostra cantante di
razza, scortato da una voce che lega, in modo affascinante, dolcezza e
forza, un timbro vocale che non teme confronti con nessuno. Alla sua
voce, poi, si aggiunge la capacità compositiva di May e quel suo
particolare modo di fare urlare la chitarra, punto di incontro dei
grandi insegnamenti di Jimi Hendrix e dei musicisti blues.
A tutto questo, infine, non passa inosservata la grande forza teatrale
che avvolge la figura di Freddie, un personaggio bizzarro, dai mille
risvolti, un vero e proprio animale da palcoscenico.
Mettete questi ingredienti in un recipiente, agitate con forza, e vengono
fuori i Queen, un'esplosiva miscela musicale.
Nella seconda metà degli anni settanta, in piena atmosfera punk, i Queen
pubblicano alcune opere, molto apprezzate dal pubblico e dalla critica, che
catapultano il gruppo inglese nell'olimpo della musica rock: A Night At The
Opera (1975), A Day At The Races (1976),News Of The World (1977), Jazz
(1978), Live Killers (1979), The Game (1980), Flash Gordon - Originai
Soundtrack (1980), Greatest Hits (1981).
In questi lavori, che fanno crescere oltremodo la fama del gruppo e
soprattutto di Freddie Mercury, sono presenti alcune canzoni, diventate
oramai dei classici della musica rock:
Somebody To Love, We Will Rock You, We Are The Chanipions, God Save The
Queen, Play The Game.
Siamo negli anni ottanta: la pubblicazione dell'album Greatest Hits, oltre a
battere i record di vendita, conferma le straordinarie capacità artistiche
dei Queen e soprattutto il successo strepitoso raggiunto dal gruppo in ogni
angolo del mondo. Nel 1982 viene dato alle stampe il disco Hot Space,
accompagnato da un grosso tour mondiale: il vinile, che pure presenta
canzoni dal calibro di Staying Power, Back Chat, Body Language e Under
Pressure, genera un pò di malcontento nei fans storici del gruppo che
denunciano un suono particolarmente futuro e lontano dalla durezza rock dei
primi tempi.
Ma oramai i Queen hanno smesso i panni del rock più energico e indossato
quelli di una musica libera da certe etichette e avvolta da ogni forma
sonora che si affaccia all'orizzonte: con i lavori successivi, il gruppo,
partendo dalle fondamenta rock, inizia a spaziare lungo tutto l'itinerario
musicale moderno, fino ad approdare a una miscela sonora multicolore e
sospinta dalla voce senza confini di Freddie Mercury.
The Works, disco pubblicato nel febbraio del 1984, è l'esempio più chiaro
della svolta musicale operata dai Queen. In quest'album, vicino al rock,
convivono ritmi dance, risvolti jazz e temi tipici del pop. Canzoni quali
Radio Ga Go, It's A Hard Life, I Want To Break Free, Hammer To Fall e Is
This The World We Created...?, che siano prive di tensioni emotive o di
ricerca musicale poco importa: rappresentano l'arte dei Queen e, quindi,
sono un vero e proprio successo mondiale.
La seconda metà degli anni ottanta, oltre a regalare concerti che
appartengono oramai alla leggenda, vede il gruppo inglese fortemente
impegnato in sala di registrazione e la nascita di album di successo: A Kind
Of Magic (1986), Live Magic (1986), The Miracle (1989), At The Beeb (1989).
In questo periodo, il successo dei Queen raggiunge vette che hanno scarsi
termini di paragone, con in testa lo scatenato Freddie Mercury, considerato
oramai uno dei più grandi vocalist di ogni tempo.
Tra le canzoni più importanti, che conquistano puntualmente le classifiche
di ogni latitudine, ricordiamo: One Vision, A Kind Of Magic, Friends Will Be
Friends, Who Wants To Live Forever, The Miracle, I Want It All, The
Invisible Man, Breakthru, Rain Must Fall.
All'alba degli anni anni novanta, se pure fortemente impegnati in concerti e
registrazioni, i Queen sono una leggenda e Freddie Mercury, nella fantasia
dei fans, siede al fianco di musicisti dal calibro di Jimi Hendrix, Jim
Morrison, John Lennon, Bob Marley e così via.
Nei primi mesi del 1990, viene dato alle stampe l'album Innuendo, ennesimo
campione di incassi in ogni paese..
Il disco, che propone alcuni temi molto intèressanti quali Innuendo, I'm
Going Slightly Mad, Headlong, I Can't Live With You e il successo The Show
Must Go On, alla vigilia della morte di Freddie Mercurv, altro non fa che
confermare la grande popolarità raggiunta dal cantante e dal gruppo.
Quando tutto sembra andare per il verso giusto, ci pensa il rock a consumare
la sua ennesima legge non scritta: il 24 novembre del 1991, la morte,
silenziosa, porta via, alla gioia di milioni di fans e al mondo intero,
l'autore principale della parabola artistica dei Queen.
Freddie Mercurv se ne va in un pomeriggio di primo inverno ricco di rugiada,
scatenando il cordoglio di una folla mai vista prima.
Una esatta idea di quanto il cantate fosse famoso ce la dà il concerto
contro l'AIDS - "Freddie Mercury's Tribute" -tenuto allo stadio di Wembley
il 20 aprile 1992: di fronte a oltre 72 mila spettatori, e a una platea in
collegamento televisivo stimata nell'ordine del miliardo di persone, si
esibì il ghota della musica moderna, a ritmo delle canzoni più famose dei
Queen e del compianto Mercury.
Quell'evento fu un tributo dovuto, il riconoscimento delle doti
straordinarie del cantante inglese, una voce tra le più significative del XX
secolo.
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