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Incontro del 16 aprile 2004

Contenuti:

- Presenti

- Svolgimento

- Alcuni avvisi

Appendice

- Divisione delle acque

- La sammaritana

- Vangelo di domenica

 

 

(inizio)   Presenti:

Lattuada Leonardo
Lattuada Laura
Bonati Matteo
Alibrandi Michela

(inizio)   Svolgimento:

Anche noi non siamo esenti dalle vicende cinematografiche che ci hanno accompagnato durante la Pasqua e don Hugo ci ha accennato ad alcune informazioni (molto generali) sull'ultimo lavoro del registra australiano Mel Gibson.

In particolare ci ha fatto notare che preparerà a breve una scheda di aiuto alla comprensione e all'apprezzamento dei dettagli del suo ultimo film (suo di Gibson!).

Non si vuole certo citare tutto quello che don Hugo ha trovato su Internet (basta cercare su un motore di ricerca per saperne di più), tuttavia posso dirvi che Ha apprezzato molto la cura dei dettagli (sia storici che linguistici).

Dal punto di vista biblico, si capisce che ha fatto un grande lavoro di ricerca sia da fonti romane che da fonti gesuite.

Purtroppo per una questione di pubblicità non autorizzata non posso riscrivere le sue impressioni e i suoi commenti. Anche se va a scapito del riassunto della serata.

Per concludere la settimana di pasqua, don Hugo approfitta del vangelo di domenica e inizia l'incontro vero e proprio sui segni che la pasqua ci lascia.

Ricordiamo la veglia di pasqua due segni particolari: l'acqua e il fuoco.

L'acqua ci richiama al battesimo, di come con questo sacramento ci si pulisce dal peccato originale di Adamo ed Eva. un richiamo va all'antico testamento che ci richiama continuamente sull'importanza dell'acqua. Come fonte ristoratrice nel deserto, come forza di Dio quando aiutò il suo popolo a fuggire dall'Egitto (Esodo 14 21-31). Un simbolo ripreso anche nel nuovo testamento dall'evangelista Giovanni (Gv 4, 5-29).

Il fuoco che durante la veglia apre le tenebre (con l'accensione del cero pasquale), rappresenta dio che illumina il suo popolo.

Per continuare l'incontro prendiamo spunto dal vangelo di domenica per vedere come la liturgia conclude il tempo della Pasqua. Gesù è risorto e torna dai suoi discepoli. Con il suo saluto "pace a voi" saluta come tutte le altre volte perché questo saluto viene ricordato nei vangeli molto spesso nella quotidianità. Questo è un gesto semplice come l'odierno "ciao" e allo stesso tempo profondo perché è anche un'affermazione del tipo "ricevete la pace che vi do".

Il sentimento che i suoi discepoli provano è facilmente descritto nel racconto di Emmaus

"non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le scritture?"

(Luca 24, 32)

Un richiamo molto forte alla normalità (cioè alla NON straordinarietà) della risurrezione da morto fa da giusta conclusione alla semplicità del rapporto con Dio.

Negli incontri precedenti abbiamo gia sottolineato il rapporto tra Gesù e il Padre. Si capisce da come Gesù lo chiama. Con affetto più che rispetto.

 

(inizio)   Alcuni avvisi:

Michela:
- La prossima riunione per Cassego è fissata per il 24 aprile alle ore 21 ad Arcola.
- Aggiornamenti per quanto riguarda le date dei campi di Cassego

Leonardo:
- Venerdì 30 aprile incontro di vicaria a Migliarina. Appuntamento è per le ore 19.45. Chi volesse dare una mano a imbandire la sala, può venire alle ore 19.30.

Matteo:
- Aggiornamenti per quanto riguarda il calendario di animazione dell'oratorio

Don Hugo:
- Appena termineranno le iscrizioni al torneo di calcetto, si farà una riunione organizzativa.

 

Appendice

(inizio)   Divisione delle acque

21 Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. 22 Gli Israeliti entrarono nel mare asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra. 23 Gli Egiziani li inseguirono con tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri, entrando dietro di loro in mezzo al mare. 24 Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco e di nube gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. 25 Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: “Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani! ”. 26 Il Signore disse a Mosè: “Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri”. 27 Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. 28 Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. 29 Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra. 30 In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; 31 Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto e il popolo temette il Signore e credette in lui e nel suo servo Mosè.

 

(inizio)   La sammaritana

5 Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6 qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. 7 Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: “Dammi da bere”. 8 I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. 9 Ma la Samaritana gli disse: “Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? ”. I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. 10 Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere! ”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. 11 Gli disse la donna: “Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? 12 Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge? ”. 13 Rispose Gesù: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14 ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna”. 15 “Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua”. 16 Le disse: “Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui”. 17 Rispose la donna: “Non ho marito”. Le disse Gesù: “Hai detto bene “non ho marito”; 18 infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero”. 19 Gli replicò la donna: “Signore, vedo che tu sei un profeta. 20 I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare”. 21 Gesù le dice: “Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. 25 Gli rispose la donna: “So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa”. 26 Le disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”. 27 In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: “Che desideri? ”, o: “Perché parli con lei? ”. 28 La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: 29 “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia? ”.

 

(inizio)   Vangelo di domenica 18 aprile 2004

19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi! ”. 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. 22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”. 24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore! ”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. 26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi! ”. 27 Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente! ”. 28 Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio! ”. 29 Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno! ”. 30 Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31 Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

 

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