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I.
Khorakhanè
II.
Un populu
per
chi viene a vivere da noi - perché la loro lingua non sia strappata
III.
Civiltà Ah! Ah!
per
non ripetere - tanti errori del passato
IV.
Dulà son lâz?
per
ricordare tanti che sono stati costretti ad andarsene
V.
Arcobaleno
per
accogliere
VI.
Una Madre
per
una scuola attenta - ai bisogni di tutti
VII.
Padre
per
riconoscere la bellezza - delle culture altre
VIII.
da In Memoria
perché
non accada più
IX.
E' nato il bambino
ci
sono anche loro...
KHORAKHANE
Čvava
šero po tute
I kerava
Jek sano
ot mori
I taha
jek kon kasta
Vašu ti
baro nebo
Avi ker
Kon ovla
so mutavla
Kon ovla
Ovla kon
aščovi
Me ğava
palan ladi
Me ğava
Palan
bura ot croiuti.
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Poserò
la testa sulla tua spalla
e
farò
un
sogno di mare
e
domani un fuoco di legna
perché
l'aria azzurra
diventi
casa
chi
sarà a raccontare
chi
sarà
sarà
chi rimane
io
seguirò questo migrare
seguirò
questa
corrente d'ali. |
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traduzione
in romanes di Giorgio Bezzecchi, rom harvato |
KHORAKHANE - tribù di provenienza
serbo-montenegrina.
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UN
POPULU
di Iganzio Buttita
Un populu
mittilo a catina
spughiattilu
attuppatici a vucca
è ancora libiru.
Livatici u travagghiu
u passaportu
a tavola unni mancia
u letto unni dormi, è ancora riccu.
Un populu
diventa poviru e servu
quannu ci arrobanu a lingua
addutata di patri:
è persu pi sempri.
Diventa poviru e servu,
quannu i paroli non figghianu paroli
e si mancianu tra d'iddi. |
UN POPOLO
Un popolo
mettilo in catene
spogliatelo
tappategli la bocca
è ancora libero.
levategli il lavoro
il passaporto
la tavola dove mangia
il letto dove dorme, è ancora ricco.
Un popolo
diventa povero e servo
quando gli rubano la lingua
ereditata dai padri:
è perso per sempre.
Diventa povero e servo,
quando le parole non generano parole
e si mangiano tra di loro. |
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CIVILITA'
AH! AH! di Sipho Sepamla
ho
pensato all'eden
la
prima volta che ho mangiato un fico
ho
pensato all'uomo bianco
la
prima volta che ho visto il ritratto di dio
ho
pensato a un uomo nero
la
prima volta che ho incontrato satana sulla terra
devo
essere onesto
non
era solo per l'educazione bantu
faceva
tutto parte di quello che chiamano la civiltà occidentale |
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da The Penguin Book of
Modern African Poetry, a cura di G.Moore e U.Beier,
Harmondsworth, Penguin Books, 1896
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DULA
SON LAZ? di Leonardo Zanier
Ogni volta ch'a si torna
'l è simpri qualchi balcon di plui
che di not non s'impia
e la cjasa dulà ch'a vivevin
vôs amigas
cusì nêra e studada a fâs poura
dulà son lâz?
alora ti còntin di paîs lontans
studiâa a scuela
tornarano?
nissun sa dî nuja
e i antìi dai balcons
e chês busas plui nêras
samèin spietâ... |
DOVE SONO
ANDATI?
Ad ogni ritorno
una finestra in più
la notte non si accende
e la casa dove vivevano
voci amiche
così nera e spenta fa paura
dove sono andati?
allora ti dicono di paesi lontani
studiati a scuola
torneranno?
nessuno sa dirlo
e le cornici di pietra delle finestre
e quei buchi neri
sembrano aspettare... |
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ARCOBALENO
Non
siamo entrati nelle vostre città
con
arroganza ed armati di fucili,
ma
con rispetto.
I
nostri volti colorati e sorridenti
ravvivano
le vostre città grigie e monotone.
Vi
portiamo la nostra amicizia
I
nostri valori umani
La
nostra cultura con dialetti nuovi
Musica,
danze e una cucina forte e piccante
come
il nostro carattere.
In
cambio riceviamo i vostri sguardi ostili
Ma se
ci sfruttate
Se ci
trattate come se venissimo
a
sporcare le vostre città già inquinate
Se ci
odiate prima ancora di conoscerci
o se
ci commiserate per mettervi la coscienza in pace,
avete
sbagliato tutto
da Lontano da
Mogadiscio Milano, Datanews, 1993
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MADRE di
Susan L.Yung
Ascoltava
mentre
preparava
la cena
mentre
io racconto
la mia
giornata.
Credo
che le piacesse il mio dirle
che ero
arrabbiata con
l'insegnante
-
Quant'era
importante avere almeno
un buon
insegnante -
E che
il nuovo insegnante non sapeva
dirmi
nulla di storia -
E
quanto mi ANNOIAVA
la
storia americana, quanto poco c'entrava
con i
miei pensieri.
Mia
madre si limitava ad ascoltare
&
annuire con la testa.
ERA
NATURALE
che
annuisse
ci
nutriva
grazie
agli abiti cuciti in fabbrica
La
schiena curva in avanti
Le
unghie come artigli ad avvicinare
rapide
le cuciture
Le
caviglie gonfie
a forza
di
spingere il pedale
Gli
occhi fissi all'ago
& i
denti a mordere i fili
Che
avvolgevano le spolette
mentre
grasso
&
filaccia si mescolavano
turbinandole
i capelli
Tutto
ciò - era naturale -
rendeva
polverosi i libri di storia rilegati.
E le
mie parole arrabbiate la spingevano a
rispondere
SI' |
MOTHER
She
listened
while
she cooked
the
dinner
while
I would harbingle
about
my day's experience.
I
guess she enjoyed my talking
of
how I was angry at
the
teacher -
How
it was important to keep one
good
teacher -
How
the new teacher could not
tell
me anything about history -
How
American history
BORED
me and was incoherent
to
my thoughts.
Mother
would just listen
&
nod her head.
Of
COURSE
she
would nod
she
kept us fed
with
clothes sewn in the factory.
Her
back bent forward
Her
fingernails quickly clawing
the
seams together
her
ankles swollen
from
pressing
the
pedal
Her
eyes on the needle
&
her teeth biting the threads
That
looped the bobbins
as
grease
&
lint mixed
swirling
into her hair
This
of course
made
bounded history books dusty.
And
my angry words made her answer
YES |
da M.Maggi ( a cura di), Voci dal
Silenzio, Feltrinelli, 1996
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PADRE
(Fa i Chiàng)
le sue lunghe dita affusolate
guidano la mia giovane mano curva intorno
al pennello di bambù
per comporre il mio nome in cinese:
nome di famiglia: chiang: dalla cina
settentrionale, scendemmo al sud su cavalli
selvaggi domati e diventammo agricoltori
nome di mezzo: wei: comune a te e
alle tue sorelle,
saggezza?
e il tuo nome: ping: per pace o praterie d'erba verde
gruppi di caratteri:
erba, cuore, tre punti d'acqua, boschi, casa
scrivi e riscrivi il tuo nome,
per non dimenticarlo mai. |
FATHER
his long tapered fingers
guide my young hand curved around
bamboo brush pen
to form my name in chinese:
family name: chiang: from northern china, we came
south on tamed wild horses and
became farmers
middle name: wei: shared by you and your sisters,
wisdom?
and your own ping: for peace or plains of green field
bits of characters: grass, heart, three dots of water, woods,
home
write again and again, your name,
that you may not forget it. |
da M.Maggi ( a cura di),
Voci dal Silenzio, Feltrinelli, 1996
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da IN
MEMORIA di G.Ungaretti
Fu Marcel
ma non era Francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustano un caffé.
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E'
NATO IL BAMBINO - Demir Mustafà
E'
nato il bambino
tutti
sono felici che è maschio,
il
padre, la madre,
ma di
più il nonno e la nonna.
Il
padre dice:
gli
metteremo il nome del nonno
che
tutto il paese sappia chi era,
tutti
sono d'accordo.
Si
sono riuniti tutti i Rom, i bambini
mangiano,
bevono,
musica
ascoltano
ecco
babina fanno,
ma
domani non lo sanno
dove
si sveglieranno,
e
dove nella pioggia
cammineranno.
Ma al
tramonto tutti si riuniscono
tutti
loro dicono:
Dio proteggi tutti
anche
i nostri zingari. |
da I Rom, un popolo (supplemento a
"Aut & Aut", n36/31.10.1994)
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