Parte n° I – SETTORI DI DIFFERENZIAZIONE – Obiettivi
– Dispositivi 1/3. – Aiuti e guide 1/1. – Compiti
2/2.
– Programmazione 1/3. |
– Lavoro di gruppo 2/2. – Valutazione 1/3. – Ambiente 2/4. |
Nota
bene :
La scheda Conclusioni 1/6, che presenta numerosi settori di
differenziazione, potrebbe essere utilizzata come introduzione alla Parte
n° 1. |
SCHEDA N°1/3
ATTIVITA’ PRELIMINARI AL VISIONAMENTO
AUTOFORMAZIONE |
SOLUZIONI |
FORMAZIONE
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1.
Ricordate
una lezione a cui avete recentemente partecipato come studente (di lingua)
o come corsista ( per la didattica delle lingue), o anche una lezione che
avete fatto come insegnante. – Potete definire gli obiettivi di questa
lezione? – Questi obiettivi erano stati definiti dagli
studenti o dai corsisti, o erano stati esplicitati loro dall’insegnante? – Tutti gli studenti o i corsisti erano o no
ugualmente capaci di raggiungere questi obiettivi e perché? |
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Si potrà proporre ai corsisti di raggrupparsi secondo
il loro statuto nella situazione considerata (studente di lingua, corsista
in formazione didattica, insegnante di lingua). Questa domanda a cui evidentemente non può esistere una
“soluzione-tipo”, dovrebbe poter dar luogo a scambi interessanti fra
gruppi di corsisti.. Se si presenta l’occasione si porterà a riflettere,
fra i diversi “obiettivi” indicati, sulla distinzione finalità/obiettivi
(vedere il punto seguente). |
2. In didattica si fa differenza tra: – gli “ obiettivi ”, che
sono scopi precisi e concreti, definiti da risultati di cui si può
effettivamente valutare se e in quale misura sono stati raggiunti; – e le “ finalità ”, che
sono degli scopi generali specifici al sistema educativo, e che,
contrariamente agli obiettivi, non possono mai essere completamente
raggiunti, sono difficilmente valutabili obiettivamente, e corrispondono
piuttosto ad una direzione che si dà alla propria azione, ad un orizzonte
a cui si mira, ad un ideale verso il quale si tende. |
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Questa domanda è particolarmente adatta ad un lavoro di
gruppo, durante il quale i corsisti potranno confrontare esperienze e
idee. |
2.1 Gli “ obiettivi ” che avete definito
nell’attività precedente sono tutti “ obiettivi ” in
questo senso limitato o ci sono anche delle finalità? |
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2.2 Immaginate il maggior numero possibile di esempi di
obiettivi diversi, e cercate di classificarli per categorie. |
2.2 Vedere nel Glossario la definizione delle finalità
e degli obiettivi, con le sotto-categorie e gli esempi corrispondenti. Per
fare questo, come è richiesto in queste voci, si vedranno anche i termini
“ competenza ” e “ contenuto ”. |
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3. Per quale ragione si ritiene opportuno, in didattica,
che gli studenti debbano avere costantemente una consapevolezza chiara
dell’obiettivo di ciò che si chiede loro di fare, o di ciò che hanno
deciso di fare? |
3. E’ condizione della motivazione degli studenti (si
è tanto più disposti a fare qualche cosa quanto più se ne è compresa
l’utilità), dell’efficacia del loro apprendimento (non si può
riflettere sul modo di fare un lavoro se non si conoscono i risultati che
si vogliono ottenere) e della loro autovalutazione obiettiva (che si può
fare solo in rapporto a questi stesi risultati). |
Si potrà far notare che per uno studente il criterio di
una vera autonomia è la sua capacità di fissare i propri obiettivi. Cosa
senz’altro auspicabile e possibile nel caso dell’insegnamento agli
adulti, ma che presenta difficoltà nell’insegnamento scolastico. |
SCHEDA N° 2/3
Paese |
L1 |
L2 |
Livello |
Durata |
Contatore |
Olanda |
olandese |
francese |
5e
anno |
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Scheda che può essere utilizzata
anche in: |
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– Supporti. – Autonomizzazione. |
CONTESTUALIZZAZIONE
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Si tratta di un’insegnante olandese di francese, che
in classe spiega al collega ospitato il metodo di insegnamento della
lingua, per come è organizzato nella scuola in cui insegna e nelle sue
classi. |
TrascriZionE
originale
olandese
L1, francese L2 |
TRADUZIONE |
– Il s’agit d’une classe de 5e année,
c’est l’avant-dernière année avant l’examen et dans les classes à
partir de 4e année la différenciation concerne plutôt... il
s’agit de les mener à l’autonomisation, travail autonome dans la
classe, et alors les élèves ont une série de tâches parmi lesquelles
ils peuvent choisir. Il y a une série de tâches qu’ils doivent remplir
dans une séquence de cours, et ils peuvent donc travailler à leur manière,
seuls ou ensemble, et ils peuvent choisir le cours, le rythme qu’ils
veulent travailler. Il y a des travaux de grammaire, il y a des travaux
d’écriture, il y a de la lecture, il y a même un peu de littérature
qu’on a préparée avant, à l’avance. Et il y a aussi des exercices
d’écoute, ils peuvent choisir leurs cassettes et faire l’exercice
avec un walkman. […] P.
Alors
le travail (…), c’est circuler dans la classe et aider les élèves en
difficulté et à répondre à des questions. Il y a des questions, ou il
y a à les inciter à mieux travailler : s’ils travaillent pas bien
c’est le professeur qui les incite. Sinon ils travaillent tout seuls,
ils finissent leurs tâches, quelquefois il y a encore des devoirs à
faire à la maison. Quelquefois, s’ils ont travaillé bien, il n’y a
plus de travail, de devoirs à faire à la maison. |
P. ‑ Si tratta di una classe di quinto anno, il
penultimo anno prima dell’esame e nelle classi a partire dal quarto anno
la differenziazione riguarda piuttosto… Si tratta di portarli all’autonomizzazione,
lavoro autonomo in classe, e allora gli studenti hanno una serie di
compiti tra i quali possono scegliere. C’è una serie di compiti che
devono fare in una sequenza didattica, e possono quindi lavorare a modo
loro, soli o insieme, e possono scegliere la lezione, il ritmo con cui
vogliono lavorare. Ci sono lavori di grammatica, ci sono lavori di
espressione scritta, c’è la lettura, c’è anche un po’ di
letteratura che è stata preparata prima, precedentemente. E ci sono anche
esercizi di ascolto, possono scegliere le loro cassette e fare
l’esercizio con un walkman. […] Allora il lavoro (…) consiste nel circolare nella
classe e aiutare gli studenti in difficoltà e rispondere a domande. Ci
sono domande oppure si devono sollecitare a lavorare meglio: se non
lavorano bene è l’insegnante che li incita. Altrimenti lavorano da
soli, finiscono i loro compiti, alcune volte ci sono ancora compiti da
fare a casa. Alcune volte, se hanno lavorato bene, non c’è altro
lavoro, altri compiti da fare a casa.
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AUTOFORMAZIONE |
SOLUZIONI |
FORMAZIONE
|
1.
Basandovi sulle dichiarazioni dell’insegnante e sull’osservazione
della sequenza video, date un esempio di differenziazione per ciascuno dei
settori e sotto-settori seguenti: |
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1.1 il dispositivo: materiale, spazio, tempo, collettivo
(rileggere, in caso di necessità, la definizione di ciascuno di questi
sotto-settori nel Glossario. |
1.1 – Materiale: gli studenti possono
utilizzare il libro di testo, degli walkman o dei libretti di
esercizi. – Spazio: gli studenti rimangono tutti in
classe, con i banchi disposti come per l’insegnamento frontale, ma per
il lavoro personale si conta anche sul ripensamento domestico (“ Alcune
volte ci sono ancora compiti da fare a casa. Alcune volte, se hanno
lavorato bene, non c’è altro lavoro, altri compiti da fare a casa. ”). – Tempo: gli studenti “ possono
scegliere il ritmo ” del loro lavoro e continuare o no questo
lavoro quando sono a casa (lavoro personale a casa). – Collettivo: gli alunni “ possono
quindi lavorare a modo loro, soli o insieme ”. |
Questo lavoro di ricerca sulla differenziazione dei
dispositivi potrà essere fatto insieme alla rubrica “ Dispositivi ”. |
1.2 gli aiuti e le guide.. |
1.2 Aiuti e guide differenziati sono forniti
dall’insegnante, che risponde alle eventuali domande degli studenti,
aiuta chi è in difficoltà, incita a lavorare meglio chi non lavora bene. |
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2. Rileggere nel Glossario la definizione di obiettivi,
con le sotto-categorie e gli esempi corrispondenti. Per fare ciò, come è
richiesto in queste voci, ci si vedranno i termini “ competenza ”
e “ contenuto ”. Fate l’elenco dei vari tipi di obiettivi differenziati
che si trovano in questa sequenza, dando un esempio per ciascuno. |
2. Tipi di obiettivi differenziati in questa sequenza: – contenuti culturali (lettura di testi
letterari) o linguistici (“ lavori di grammatica ”); – all’interno delle competenze linguistiche:
lavoro di comprensione orale (“ esercizi di ascolto ”) o
scritta (“ c’è la lettura”), o di espressione scritta (“ lavori
di espressione scritta”). Sulla base delle dicharazioni dell’insegnante e
dell’osservazione della sequenza video non è possibile vedere se c’è
differenziazione del grado di padronanza dei contenuti (vedere
“obiettivo” nel Glossario). |
Si potrà far analizzare un libro di testo che propone
esercizi a vari livelli di padronanza dei contenuti e far ipotizzare come
un insegnante potrebbe organizzare concretamente una differenziazione in
questo settore. |
3. In che misura si deve parlare in questo caso più di
“ differenziazione dell’apprendimento” che di “ differenziazione
dell’insegnamento”? |
3. Sono gli studenti stessi che scelgono settori e modi
di differenziazione. |
Come si vede questa sequenza potrà essere utilizzata
anche per il lavoro sull’argomento dell’autonomizzazione. |
4. Individuate, tuttavia, i due casi in cui
l’insegnante si riserva il diritto di intervenire. |
4. L’insegnante si riserva il diritto di intervenire
se si accorge che alcuni studenti sono in difficoltà (e in questo caso
non tutti hanno il coraggio di confessarlo) o non fanno bene il loro
lavoro: E’ anche per questo che lei dice di “ circolare nella
classe”. |
Si potranno far elencare le varie funzioni che
l’insegnante assume in classe nel corso del lavoro personale o di
gruppo: è una persona-risorsa (alla quale ci si può rivolgere per un
aiuto), un aiuto (individua ad esempio gli studenti che hanno difficoltà,
ma che non osano dirlo), un consigliere 8dà, per esempio, idee di
organizzazione, di metodi o di contenuti), un controllore (richiama
all’ordine, per esempio, gli studenti che non fanno il loro lavoro). La sequenza, da questo punto di vista, potrà essere
utilizzata anche nella Rubrica “ Autonomizza-zione ”. |
SCHEDA n° 3/3
Paese |
L1 |
L2 |
Livello |
Durata |
Contatore |
Austria |
tedesco |
francese |
2e
anno |
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Scheda che può essere utilizzata
anche in: |
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– Supporti. – Autonomizzazione. |
CONTESTUALIZZAZIONE
|
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Questa sequenza è stata girata nel Bundes-Oberstuferrealgymnasium
di Linz, scuola in cui la pedagogia differenziata è raccomandata a
livello istituzionale. |
TrascriptionE originale tedesco
L1, francese L2 |
TRADUZIONE |
P. – Tu l’ouvres, et tu as une phrase à
traduire, c’est une traduction avec le subjonctif. J’ai… j’ai…
C’est pas vrai, tu as besoin d’une feuille de papier. Il vaut mieux
que tu l’écrives et ensuite tu peux contrôler si c’est bon ou non.
Alors, c’est pas moi qui te contrôle, c’est toi. Tu fais le contrôle.
Encore un… encore un autre exercice avec le subjonctif. Alors, ça
c’est plus simple encore. Tu lis ce qui est ici et tu vois là. Il te
faut un crayon. Pas pour écrire, mais pour contrôler. Qui est faible en vocabulaire?
Qui est faible en vocabulaire? Personne ! C’est formidable !….
C’est moi. Tu l’auras après. Vous échangez après. Vocabulaire.
Qui le veut? Toi ? Toi ? Alors, le vocabulaire, ça c’est intéressant !
Tu attends, tu fais ça. Tu vois un mot. Si tu le traduis bien, voilà, là
tu as le contrôle. Si tu le connais, si c’est bon, tu le mets à part,
si tu le connais pas, tu le remets et tu l’auras après. Toi, c’est aussi le subjonctif. C’est la même
chose. C’est ça ? Tu as le mot à… au présent, et tu dois en
faire le subjonctif. Là, tu as le contrôle. Si tu l’as bien, si tu
l’as su, tu le mets à part. Si tu ne l’as pas su, tu le mets
au-dessous. Et à la fin tu auras tout ce que tu sais ici. Allez-y ! |
P.‑
Lo apri, e hai una frase da tradurre, è una traduzione con il
congiuntivo. Ho… ho… Non è possibile, ti serve un foglio. E’ meglio
che tu lo scriva e poi puoi controllare se va bene o no. Allora, non sono
io che ti controllo, sei tu. Sei tu che fai il controllo. Ancora un…
ancora un altro esercizio con il congiuntivo. Bene, questo è ancora più
semplice. Leggi cosa c’è qui e vedi da questa parte. Ti ci vuole una
matita. Non per scrivere ma per controllare. Chi
ha difficoltà con il lessico? Chi ha difficoltà con il lessico? Nessuno!
Formidabile!… Io… Lo prenderai dopo. Li scambiate dopo. Il
lessico, chi lo vuole? Tu? Tu? Allora, il lessico è interessante!
Aspetta, fai questo. Vedi una parola. Se la traduci bene, ecco, qui hai la
soluzione. Se la conosci, se va bene, la metti da parte, se non la
conosci, la rimetti a posto e la ritroverai dopo. Anche
per te c’è il congiuntivo. E’ la stessa cosa. Va bene? Hai il verbo
a… al presente, e devi metterlo al congiuntivo. Qua hai la soluzione. Se
te lo ricordi, se lo hai saputo, lo metti da parte. Se non l’hai saputo,
lo metti in fondo. E alla fine avrai qui tutto quello che sai. Forza! |
AUTOFORMAZIONE |
SOLUZIONI |
FORMAZIONE
|
1.
Quale tipo di obiettivo si pone soprattutto questa sequenza? |
1.
Questa sequenza si riferisce soprattutto alla grammatica (morfologia e
sintassi del congiuntivo). |
Si
farà osservare ai corsisti che l’esercizio definito di “ vocabolario ”
dall’insegnante consiste nel tradurre in tedesco verbi francesi
irregolari al congiuntivo: si tratta dunque in realtà di un esercizio di
coniugazione (morfologia). |
2. Nonostante tutto perché si può parlare di “ differenziazione ”? |
2. Gli studenti scelgono tra vari tipi di esercizi. In
particolare fra esercizi diretti (per esempio di sostituzione: trovare la
forma corretta di un infinito verbale in una frase la cui struttura
richiede il modo congiuntivo) e indiretti (di traduzione). |
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3. Descrivete i vari tipi di esercizi proposti. |
3. Vari tipi di esercizi: a) Frasi da tradurre “ con il congiuntivo ” ;
b) Domande a scelta multipla con frasi in francese al congiuntivo,
fra le quali si deve scegliere la forma verbale corretta; c) un esercizio
di traduzione con correzione sul retro della scheda; d) un esercizio di
coniugazione: verbo all’indicativo presente da mettere al congiuntivo
presente, con la correzione che appare quando si estrae completamente la
linguetta del disco. |
Si potrà chiedere se nel caso dei due esercizi di
traduzione si tratta di traduzione dal tedesco o dal francese. Si può
pensare che si tratti di una verifica grammaticale: frasi in tedesco,
dunque, da tradurre in francese con una struttura che richiede l’uso del
congiuntivo, o verbo tedesco al congiuntivo da tradurre con il verbo
francese corrispondente ala stessa forma. |
4. Quali sono i due punti sui quali gli studenti
applicano una certa autonomia? |
4. Gli studenti sono autonomi nella misura in cui: a) scelgono essi stessi gli esercizi che vogliono fare; b) utilizzano un dispositivo che permette loro di
autocorreggersi e di ritrovare ciclicamente, all’interno dello steso
esercizio, gli items sui quali fanno errori, fino al momento in cui tutte
le loro risposte saranno corrette. |
Si potrà chiedere ai corsisti di commentare la domanda:
“ Chi ha difficoltà con il lessico? ”, e l’iniziale
mancanza di risposta (“ Nessuno! Formidabile!… ”). Questa
domanda può infastidire alcuni studenti perché li costringe a “ confessare ”
pubblicamente una debolezza. L’insegnante se ne rende conto e,
riformulando la domanda in modo positivo (“ Il lessico, chi lo
vuole? ”), ottiene subito una risposta. |