Parte n° II – FASI CRONOLOGICHE – PROGRAMMAZIONE
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– Consegne
3/3. – Valutazione
1/3. – Metacognizione
4/4. |
SCHEDA N°1/3
Paese |
L1 |
L2 |
Livello |
Durata |
Contatore |
Belgio |
francese |
inglese |
intervista
insegnante |
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Scheda che può essere utilizzata anche in: |
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– Valutazione. – Obiettivi. |
CONTESTUALIZZAZIONE
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Si tratta dell’intervista che una collega italiana ha
fatto ad un’insegnante belga di inglese in una scuola pubblica della
Comunità francese del Belgio. L’intervista riguarda la valutazione dei
risultati della lezione che è appena stata effettuata. Per maggiori
dettagli vedere la scheda Ambiente 2/4. |
Trascrizione
originale
francese L1, inglese L2 |
TRADUZIONE |
TV. – Let’s try together to understand how
things went. What do you think about it? What was the aim of this lesson? TH. – Well… they had to be able to
interview, to make questions and to be interviewed and to answer those
questions and the aim was that… the… even the weakest could ask
question. So I split the group into… the class into two groups and at
the beginning the… the… strongest… the best pupils were asked to
make question. And I was surprised to see… that I think I reached the
aim that … the weakest pupils could also make question with the help of
the best ones. [...] …There was a good reaction from the… best and from
the weakest too because they… they knew where they… I wanted to go.
They had to be attentive to the questions whose they knew. I had… they
had to answer to ask question at the end of the lesson. I think they had a
good reaction… I think it would be not so bad. TV. – Do you have in mind anything that did
not work as you expected? TH. – Well… I had a sole change… the aim
of the lesson was to use the interview to speak about somebody and to use
the third person singular. It was a little… perhaps a little bit too
long too rich… it’s changed… they couldn’t do it, couldn’t do it
but perhaps it was not the right moment to do, I don’t know. |
PV. – Cerchiamo di capire insieme come sono andate le cose.
Che cosa ne pensa? Qual era l’obiettivo di questa lezione? PO. – Bene…
Dovevano essere capaci di intervistare, di fare domande e di essere
intervistati e anche di rispondere a queste domande e l’obiettivo era
che... anche i più deboli riuscissero a fare domande. Allora ho diviso il
gruppo... la classe in due gruppi e all’inizio i... i più bravi... gli
studenti migliori dovevano fare le domande. E sono stata sorpresa di
vedere... penso di aver raggiunto l’obiettivo... anche gli studenti più
deboli potevano fare domande con l’aiuto dei migliori. [...] … C’è stata una buona reazione da parte dei
migliori e anche dei più deboli perché... sapevano dove... dove volevo
andare. Dovevano fare attenzione alle domande che conoscevano. Dovevo...
dovevano rispondere, fare le domande alla fine della lezione. Penso che
abbiano avuto una buona reazione... Penso che non debba essere andata
troppo male. PV. – Si ricorda di qualcosa che non ha
funzionato come avrebbe voluto? PO. – Mah… Ho fatto un solo cambiamento...
l’obiettivo della lezione era di usare l’intervista per parlare di
qualcuno utilizzando la terza persona singolare. E’ stato un po’...
forse un po’ troppo lungo e troppo ricco... c’è stata una modifica...
non lo potevano fare, non potevano, forse non era il momento giusto. Non
lo so. |
AUTOFORMAZIONE |
SOLUZIONI |
FORMAZIONE
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1.1 L’insegnante tratta anche la valutazione della
sequenza filmata. |
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1.2 La valutazione riguarda: a) il
lavoro degli studenti : “ anche gli studenti più deboli
potevano fare domande con l’aiuto dei migliori ”, “ C’è
stata una buona reazione da parte dei migliori e anche dei più deboli.
[…] Penso che abbiano avuto una buona reazione. ” ; b) la propria programmazione, in funzione della
valutazione del lavoro degli studenti: questa valutazione è nello stesso
tempo positiva (“ Penso di aver raggiunto l’obiettivo ”) e
negativa (“ E’ stato un po’... forse un po’ troppo lungo e
troppo ricco... c’è stata una modifica... non lo potevano fare, non
potevano, forse non era il momento giusto. Non lo so. ”). |
Si potrà far notare ai corsisti che l’insegnante
comincia con la valutazione positiva della programmazione non per
autosoddisfazione, ma perché l’obiettivo che pensa di aver raggiunto
(mettere gli studenti più deboli in situazione di partecipazione e di
successo) era per lei il più importante. |
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1.3 Settori implicati: a) gli obiettivi (“ Dovevano essere capaci
di intervistare, di fare domande e di essere intervistati e anche di
rispondere a queste domande e l’obiettivo era che... anche i più deboli
riuscissero a fare domande […] l’obiettivo della lezione era di usare
l’intervista per parlare di qualcuno utilizzando la terza persona
singolare. ” b) i compiti (“ ... gli studenti migliori
dovevano fare le domande.. [...] anche i più deboli potevano fare domande
con l’aiuto dei migliori ”) ; c) il dispositivo (“ Allora ho diviso il
gruppo... la classe in due gruppi […] i più bravi […] i più deboli. ”) |
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Vedere “ obiettivo ” nel Glossario, con
i vari rinvii. |
Prima di far svolgere il lavoro corrispondente (2.1 e
2.2), si potrà chiedere ai corsisti di ricordare i vari tipi di obiettivi
che un insegnante può porsi per la programmazione di una sequenza. |
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2.1 Gli obiettivi considerati sono comunicativi (“ imparare
a intervistare, a fare domande e a essere intervistati e anche a
rispondere a queste domande”) e linguistici (“ fare domande
[forma interrogativa], “ utilizzare la terza persona singolare ”). |
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2.2 “ l’obiettivo era che... anche i più
deboli riuscissero a fare domande.. […] Anche i più deboli potevano
fare domande con l’aiuto dei migliori ”. Questo obiettivo (dare agli studenti più deboli la
possibilità di successo) le sembra importante perché è legato al
problema del mantenimento della motivazione di questi studenti in una
classe eterogenea. |
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3. Il criterio che certamente sembra più importante
agli studenti - dato
che è il solo di cui parlano -
corrisponde alla dimensione affettiva: l’aiuto reciproco, il sentimento
di solidarietà. Questa dimensione non deve mai essere trascurata nelle
lezioni di lingua, ed è particolarmente importante per gli studenti più
deboli. |
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4. Una programmazione rigorosa è utile agli studenti più
deboli che hanno bisogno di una guida più forte e di una chiara
consapevolezza, in ogni momento, di ciò che fanno e del perché lo fanno. |
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5. Visionate adesso la sequenza che corrisponde alla
scheda Supporti 1/2, in cui è stata filmata una parte della lezione a cui
corrisponde questa programmazione (consegne iniziali). Quali elementi supplementari di programmazione si
possono dedurre da questa sequenza? |
5. Elementi supplementari di programmazione: - l’insegnante
ha individuato nel libro di testo i supporti e le attività che
corrispondono ai suoi obiettivi comunicativi e linguistici; - ha
individuato le attività che corrispondono ad un livello più alto, quelle
che corrispondono ad un livello più basso e che tutto sommato siano
complementari (in modo da permettere una messa in comune interattiva, in
questo caso l’interrogazione reciproca da un gruppo all’altro) ; - inizialmente
ha suddiviso gli studenti in due gruppi di livello; - per
ogni studente, secondo il gruppo di appartenenza, ha preparato un foglio
fotocopiato; - ha
preparato le consegne da scrivere alla lavagna. |
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4. Si può pensare almeno a questi altri due vantaggi: - le
possibilità di successo possono essere previste fin dalla definizione
degli obiettivi (nella programmazione si prevedono nello stesso tempo gli
obiettivi e la valutazione); - si
guadagna in tempo e in efficacia nel lavoro di classe. |
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7. La differenziazione implica una riflessione
preventiva più importante a livello di concezione delle sequenze (dato
che si devono considerare molteplici parametri di differenziazione) e a
livello della loro realizzazione (dato che si devono prevedere i vari
settori di differenziazione): vedere nel Glossario “ pedagogia
differenziata ”. |
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Inconveniente: costo in termini di tempo di preparazione prima della
lezione - Rischio:
una maggiore rigidità dell’insegnante che in classe avrà tendenza a
voler seguire ad ogni costo la sua programmazione. |
Si potrà far riflettere i corsisti sugli inconvenienti
e i rischi a cui può andare incontro, nonostante tutto, una
programmazione troppo dettagliata e troppo rigorosa. |
SCHEDA N°2/3
Paese |
L1 |
L2 |
Livello |
Durata |
Contatore |
Finlandia |
finlandese |
inglese |
2e
anno |
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Scheda che può essere utilizzata anche in: |
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– Ambiente. |
CONTESTUALIZZAZIONE
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La scuola finlandese in cui è stata filmata questa
sequenza, Oulun Normaalikoulun Yläaste, dipende dall’Università
di Oulu, e serve da terreno d’osservazione
e di pratica (“ classi di applicazione ”) per la
formazione degli insegnanti all’“ insegnamento speciale ”,
insegnamento destinato agli studenti che hanno gravi difficoltà
scolastiche. L’insegnante intervistata possiede anche una formazione in
psicologia. Ricordiamo che il Ministero della Pubblica Istruzione
finlandese raccomanda la pedagogia differenziata. |
TrascriZionE
originale
finlandese L1, inglese L2 |
TRADUZIONE |
TH. - We are going to do it in a quite easier
way... TV. -
But it is the same text, isn’t it? TH. -
Yes, it is the same text and we are... today we listened to it and we read
it... and then we... I translated it for them because it is quiet
difficult for them to translate it. They don’t know the words… so I
explain the words and then we do some exercises from the workbook. And we
also use quite a lot of Finnish because it is easier... it is their
problem and that’s why they are with me and not with Nina, because they
can’t understand English. TV. - And
are you also going through the grammar and the relative pronouns or not
today? TH. -
Not today. TV. -
You are going slower? TH. - Yes, I think we use more time. […] TH.
- And I only give them one homework because it is also
their problem that they don’t do their homework, so they have only a
little homework and it has to be done. […] TV. -
Did you achieve the objectives that you had? The plans that you had? TH. -
I think so...I think that...there were four pupils...I think that two of
them understand the text very well... I think so but the two... the other
two...the girl... she had a little difficulty... it was quite difficult
for her, and one boy he couldn’t concentrate on the lesson at all… but
I think he understands. I think it was a good lesson...that they
understood the text and now they know the new words and tomorrow we...
keep going on... TV. -
Did you have time to do all the exercises that you were planning? TH. -
Yes, we did two exercises and one is for home. TV. -
And so do you think they will be prepared to do the homework since they
understood the text? Is it related to the text? TH. -
Yes, it is from the text, it is related to the birds of the text. I think
they’ll do it. I hope so. TV.
- OK |
PO. -
Lo faremo in modo più semplice... PV. -
Ma è lo stesso testo, no? PO.
- Sì, è lo stesso testo e noi... oggi l’abbiamo
ascoltato e l’abbiamo letto... e poi... l’ho tradotto per loro, perché
per loro è un po’ difficile da tradurre. Non conoscono le parole...
quindi spiego le parole e poi facciamo alcuni esercizi del quaderno degli
esercizi. E parliamo spesso in finlandese, perché è più facile... è un
problema per loro e per questo sono con me e non con Nina, perché non
capiscono l’inglese. PV.
- E oggi farete anche un po’ di grammatica e i pronomi
relativi? PO.
- Non oggi. PV.- Andate più lentamente ? PO.
- Sì, credo che ci mettiamo più tempo. […] PO.
Do loro un solo compito per casa, perché hanno anche questo problema,
quello di non fare i compiti di casa, quindi hanno solo un piccolo lavoro
da fare. […] PV.
- Avete raggiunto gli obiettivi fissati? La
programmazione che avevate? PO.
- Penso di sì... penso anche che...c’erano quattro
studenti...mi sembra che due di loro capiscano benissimo il testo... penso
di sì, ma i due... gli altri due... la ragazza... ha avuto un po’ di
difficoltà... è stato piuttosto difficile per lei, e solo il ragazzo ha
avuto difficoltà a concentrarsi sulla lezione. Ma credo che capisca.
Penso che sia stata una buona lezione... Penso che abbiano capito il testo
e che ora conoscano delle parole nuove e domani... continueremo. PV.
- Avete avuto il tempo di fare tutti gli esercizi
programmati? PO.
- Abbiamo fatto due esercizi, e un altro deve essere
fatto a casa. PV.
- Pensate che siano preparati per fare il lavoro a casa,
una volta che hanno capito il testo? PO. -
Sì, il lavoro è sul testo. E’ in rapporto con gli uccelli del testo.
Penso che lo faranno. Spero. PV. - Bene. |
AUTOFORMAZIONE |
SOLUZIONI |
FORMAZIONE
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1. Obiettivi: a) comprensione scritta; b) acquisizione di parole nuove. |
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2. Tecniche utilizzate: a) Per facilitare la comprensione del testo,
l’insegnante lo ha tradotto in L1. b) Ha utilizzato la L1 come lingua di lavoro in classe. c) Lavora in modo meno intensivo con gli studenti sulla
grammatica, certamente per mantenere la motivazione variando le attività,
e per adattarsi ai ritmi di apprendimento e alle capacità di
concentrazione. |
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La decisione di questa insegnante, come tutte quelle che
gli insegnanti prendono durante le loro programmazioni e in tempo reale in
classe, non può essere certo criticata (né del resto approvata) in nome
di principi universali: la didattica delle lingue, come ogni insegnamento,
è prima di tutto l’arte dell’adattamento a tutti i parametri della
situazione di insegnamento/apprendimento. E per questo la formazione in
didattica delle lingue è prima di tutto una formazione alla contestualizzazione |
Si faranno esprimere i corsisti sulle tecniche
utilizzate. Alcuni, per esempio, potranno stupirsi che l’insegnante
abbia deciso di tradurre lei stessa il testo in L1. |
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3. I settori presi in considerazione dalla
programmazione sono, in particolare, quelli direttamente in rapporto con
gli obiettivi generali (vedere il punto 1), cioè: a) competenze linguistiche: la comprensione orale (“ Noi
lo ascolteremo [il testo] ”); b) contenuti linguistici: - la
fonetica (“ noi leggeremo [il testo] ”); - il
lessico: non sappiamo in che cosa consiste l’esercizio che gli studenti
dovranno fare a casa, ma apparentemente richiederà di riutilizzare il
vocabolario tematico del testo. Altri settori presi in considerazione: c) i supporti (il libro degli esercizi); d) i compiti (due esercizi presi dal libro); e) i dispositivi: materiale (libro), spazio
(il compito per casa, come seguito del lavoro in classe); tempo
(studenti lenti, con cui l’insegnante “ impiega più tempo” e
ai quali dà poco lavoro a casa). |
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4. C’è differenziazione della programmazione per ciò
che riguarda l’insegnamento, in quanto l’insegnante non svolge lo
stesso lavoro con questi studenti dell’insegnamento speciale e con gli
altri. Ma, almeno se ci si basa sulla sequenza filmata, non c’è
differenziazione - né dell’insegnamento, né dell’apprendimento -
nel lavoro sul testo studiato all’interno di questa lezione. |
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5. L’insegnante si basa nello stesso tempo su: a) la conoscenza generale che ha dei suoi studenti;
b) la valutazione dei risultati degli studenti nel
lavoro fatto sul testo fino a quel momento; c) sulla difficoltà dell’esercizio che chiederà
loro di fare. |
Si potrà chiedere ai corsisti di fare l’elenco di
tutti i parametri da considerare nel fare una programmazione, poi di
classificarli e di metterli in ordine di importanza. |
SCHEDA N°3/3
Paese |
L1 |
L2 |
Livello |
Durata |
Contatore |
Finlandia |
finlandese |
inglese |
7e anno |
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Scheda che può essere utilizzata anche in: |
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– Introduzione
(variazione vs differenziazione). – Autonomizzazione. |
CONTESTUALIZZAZIONE
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Si tratta di una classe al suo 7° anno di lingua
inglese nella Mankkaa Comprehensive School, in Finlandia; è stata
filmata durante una lezione in cui gli studenti devono lavorare in maniera
autonoma (Independent Study), sotto la supervisione
dell’insegnante. |
TrascriZionE
originale
finlandese L1, inglese L2 |
TRADUZIONE |
T. -
The name of the unit is "Mistery". Unit seven,
"Mistery" and it´s the last unit for this school year and as…
(…) as we did before... first take the study text: we listen to it , we
read it aloud, we see it, we find... out the difficult words first and...
then... after that we... er... go through all the exercises in the
textbook which are oral exercises... with our friends here. After... you
can take your workbook and in the workbook these pages have to be done.
And that with the book that you have. S. -
Extra work? T. -
Yes, you have done extra work but everyone has an independent exam on work
(…) and the next thing that you have to do here now is "Think"
and "Think" means grammar. And the rules and the basic things
are found in the textbook pages 132 and 134, and also there you can find
some pair-work. Let's see... er... can you... er... open your book...
page 132. Textbook... The tittle? S. -
Conjunctions. T. -
Conjunctions... the connect things... And is there any pair-work? Can you
find any pair-work there? S. -
Yes T. -
Yes, so now again you do the pair-work first with your partner here and
after that you take the written exercises in the workbook.
"Reading". That is the only exercises of that. […] Which means that we have four... five double lessons...
I think. And then as you’ll have an exam as well, we have to revise for
the exam as well... so… But
during March we have to make a project work, and this time the project
work is on the USA, but because we are now between unit 6 and unit 7 I'm
not going to go into details of this today....Next week. Today we just.. try to get started for this new unit. |
P. -
Il nome di questa unità è “ Mistero ”. Unità sette, “ Mistero ”,
ed è l’ultima di questo anno scolastico e come… (…) come abbiamo già
fatto altre volte, prendiamo per prima cosa il testo: lo ascoltiamo, lo
leggiamo a voce alta, cerchiamo subito le parole difficili, e poi... dopo
di questo... facciamo tutti gli esercizi del libro che sono esercizi
orali... con i nostri amici qui. Dopo potete prendere il vostro libro
degli esercizi, e nel libro degli esercizi si devono fare queste pagine.
Con il libro che avete. S. -
Del lavoro in più? P. -
Sì, farete del lavoro in più, ma ognuno deve presentare un esame
personale sul lavoro (…) e la prossima attività che dovete fare è “ Think ”,
e “ Think ” significa grammatica. E le regole, e le
cose elementari si trovano nel libro alle pagine 132 e 134, e potete anche
trovare del lavoro a coppie. Vediamo... potete... aprire i libri... a pagina 132.
Libro... Il titolo? S. -
Congiunzioni. P. -
Congiunzioni... le cose che legano... E c’è lavoro a coppie? Trovate
del lavoro a coppie? S. -
Sì. P. -
Sì. Bene adesso fate ancora una volta il lavoro a coppie con il vostro
compagno per prima cosa, poi fate gli esercizi scritti nel libro degli
esercizi. “ Lettura ”. Sono i soli esercizi di questo tipo. […] Ciò significa che abbiamo quattro... cinque lezioni
doppie... penso. E poi avrete anche un esame, dobbiamo fare anche il
ripasso per l’esame... quindi... Ma durante il mese di marzo dobbiamo
fare un lavoro su progetto, e questa volta sarà sugli Stati Uniti
d’America, ma dato che ora siamo tra l’unità 6 e la 7, oggi non
entrerò nei particolari... La settimana prossima. Oggi proveremo semplicemente a iniziare questa nuova
unità. |
AUTOFORMAZIONE |
SOLUZIONI |
FORMAZIONE
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Questo primo lavoro potrà essere fatto a gruppi.
Infatti dovrebbe suscitare discussioni tra posizioni differenti, i cui
estremi sono i seguenti: - Un
“ buon ” insegnante deve seguire in modo rigoroso il libro
di testo che usa, se pensa che sia valido. - Un
“ buon ” insegnante fa a meno del libro di testo, e così può
adattare costantemente i supporti e le attività agli interessi e ai
bisogni degli studenti. |
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2. A partire dal libro di testo. Infatti l’insegnante
presenta agli studenti l’unità (Unità 7) che cominceranno quel giorno.
La programmazione che adotta è dunque quella che è stata proposta dagli
autori del libro di testo usato. |
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3. Il libro di testo propone successivamente, per quanto
si può ipotizzare dalle affermazioni dell’insegnante: a) un testo con registrazione orale; b) esercizi sicuramente riferiti a questo testo, da fare
oralmente a coppie o in piccoli gruppi (“ con i nostri amici
qui”); c) esercizi supplementari, da fare sicuramente scritti e
individualmente; d) esercizi grammaticali, relativi a determinate pagine
di grammatica (“ pagine 132 e 134 ”) che si trovano certo
all’interno di una sintesi grammaticale in fondo al libro. |
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4. Punti considerati: a) contenuti: grammatica (i connettori); b) dispositivo: lavoro individuale e a coppie; c) aiuti: vocabolario, sintesi grammaticale del libro di
testo; d) compiti: comprensione orale e scritta, espressione
orale, esercizi grammaticali; e) metodi: vedere la soluzione del punto 6. |
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5. Serie di compiti (“ come abbiamo già fatto
altre volte ”) riguardanti il testo e la sua registrazione: a) ascolto della registrazione con il testo scritto
sotto gli occhi; b) esercizio di lettura destinato ad una nuova presa di
contatto con il testo ed anche, con certezza, ad un lavoro di fonetica; c) ricerca delle parole difficili: si tratta dunque di
un lavoro di comprensione scritta. Gli esercizi orali previsti sul libro si riferiscono
senza dubbio allo stesso testo: sono dunque esercizi allo stesso tempo di
comprensione scritta e espressione orale. |
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6. Metodi applicati: a) scritto: il supporto di base è un testo; b) indiretto: le parole sconosciute sono cercate nel
vocabolario, che in questo caso si può supporre bilingue; c) analitico: la comprensione degli elementi del testo
(le parole sconosciute) è ricercata prima della comprensione globale; d) deduttivo-applicativo: gli esercizi grammaticali si
fanno basandosi sulle regole corrispondenti della sintesi grammaticale. |
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Questa domanda potrà sfociare su un’analisi
comparativa degli schemi di lezione in integrazione didattica proposti in
modo più o meno esplicito da vari libri di testo. |
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7.1 Nessuna soluzione per questa domanda. Si può solo
notare che altri schemi di lezione applicheranno invece il metodo diretto
(si cerca di indurre il senso delle parole sconosciute a partire dal
contesto), il metodo sintetico (“ approccio globale “ dei
testi) e, secondo la fase del processo di apprendimento, il metodo
induttivo (si cerca di scoprire le regole a partire dagli esempi del
testo) o il metodo imitativo (esercizi a partire da modelli). |
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7.2 Analisi non esaustiva: -
Vantaggi: la programmazione dell’insegnante è più facile, gli studenti
sanno in ogni momento cosa devono fare, e hanno potuto assimilare i metodi
e i procedimenti applicati; la “ ripresa ” intensiva delle
stesse forme linguistiche è assicurata. - Svantaggi:
lo stesso schema di lezione non può essere adatto a tutti i supporti;
rischio di procedimenti stereotipati da parte dell’insegnante;
impressione di ripetitività e rischio di demotivazione per gli studenti ;
difficoltà a formare all’autonomia. |
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8. L’insegnante amplia il tempo considerato nella
programmazione oltre la durata del lavoro sull’Unità 7. Annuncia delle
attività che dovranno di lì a poco essere fatte al di fuori del libro di
testo: revisioni per l’esame e un lavoro su progetto. |
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9. Si può ritenere interessante che gli studenti
abbiano una vista d’insieme di un lavoro prima di cominciarlo: così, in
ogni momento sapranno che cosa devono fare e perché. In questo caso, per esempio, questa presentazione offre
all’insegnante l’opportunità di giustificare alcune attività: “ Sì,
farete del lavoro in più, ma ognuno deve presentare un esame personale
sul lavoro”. |
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In questa sequenza l’insegnante si contenta di mettere
al corrente gli studenti della programmazione che ha fatto. Si potrà
chiedere ai corsisti che cosa può fare l’insegnante per coinvolgere gli
studenti nel lavoro di programmazione: infatti l’autonomia esige anche
la capacità di pianificare da soli il proprio lavoro. |