Parte n°I – SETTORI DI DIFFERENZIAZIONE – COMPITI

 

 

Altre schede utilizzabili in questa rubrica:

 

 

– Introduzione 1/4, 2/4.

– Supporti 1/1.

– Dispositivi 2/3.

– Consegne 2/3.

 

SCHEDA N°1/2

 

Paese

L1

L2

Livello

Durata

Contatore

Austria

tedesco

francese

1e anno

 

 

 

 

Scheda che può essere utilizzata anche in:

 

 

– Consegne.

– Lavoro di gruppo.

– Messa in comune.

 

CONTESTUALIZZAZIONE

 

 

Soluzione del 3° test della 3e°prova

 

Gruppo

Nome

Età

Famiglia

Lavoro

Attività

Problemi

I

Michel Agba

 

 

 

 

 

II

Signora Sabion

 

 

 

 

 

III

Sig. e Sig.ra Duparc

 

 

 

 

 

IV

Signora Bouchon

 

 

 

 

 

               

 

 

Prima dell’inizio della sequenza l’insegnante ha scritto alla lavagna questa tabella:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

trascriZionE originale

tedesco L1, francese L2

 

TRADUZIONE

 

P. – Alors, groupe 1. Je dirais que… c’est cinq personnes, c’est vous trois et vous deux aussi. Est-ce que vous pouvez les [re]joindre? Est-ce que vous pouvez les [re]joindre, s’il vous plaît, tout de suite.

Et vous, vous [vous] retournez et vous travaillez ensemble. Groupe 2. Vous, c’est Michel Agba, vous, c’est Mme Sabion. D’accord ? Compris ?

Mr et Mme Duparc… oh oui ! euh…c’est le Groupe 3, et vous deux… vous deux. (…) Havas et Sabat… Excuse-moi… Sabat et… Bernard. Vous pouvez les [re]joindre ici, vous êtes… vous venez ici, et vous travaillez ensemble. Sabat, tu viens là ?

Et vous, vous [vous] retournez, vous êtes [le] Groupe 3… 4 ! Mme Bouchon… oui ?… dernier rang… Mme Bouchon.

Et ensuite, vous vous allez travailler là, vous allez écouter (…).

(…)

P.  – Michel Agba, oui ?

E1. – Il s’appelle Michel Agba. Il a dix-huit ans à 25 ans. Il demeure à Maroc, c’est en Afrique.

P. – Oui ?…

E2. – Il fait des études de physique. Il fait du babysitting. Son “loye” est cher.

P. – Son “ loyer ”. C’est le problème de cette personne. Oui ? C’est fini ? Oui ? D’accord. Merci. (…)

E3. – Elle s’appelle Madame Sabion. Elle a 72 ans. Elle a un fils. Il s’appelle David (…) L’après-midi elle dort. Elle (…) au “ supermarch ”.

P. – Comment? J’ai pas compris. Qu’est-ce que tu as dit? Elle… ? Elle travaille… ?

E3. – ...au “ supermarch ”…

A. P. – …supermarché ? Oui ? Oui… D’accord. Très bien.

P. ‑ Allora, gruppo 1. Direi che... cinque persone, voi tre e anche voi due. Potete riunirvi? Potete riunirvi, per favore, subito.

E voi, giratevi e lavorate insieme. Gruppo 2. Tu sei Michel Agba, tu sei la signora Sabion. D’accordo? Avete capito?

Il signore e la signora Duparc... Oh sì! Ehu... è il gruppo 3 e voi due... voi due. (...) Havas e Sabat… Scusami… Sabat e… Bernard. Potete venire qui, voi siete... venite qui e lavorate insieme. Sabat, tu vai là??

E voi giratevi, siete il gruppo 3...4! La signora Bouchon… sì?… ultima fila... la signora Bouchon.

E poi, voi andate a lavorare là, andate a ascoltare (…).

(…)

P.  – Michel Agba, sì?

S1. – Si chiama Michel Agba. Ha 18 anni... a 25 anni. Vive in Marocco, in Africa.

P. – Sì?…

S2. – Studia fisica. Fa il baby-sitter. Il suo “affitto” (mal pronunciato) è caro.

P. – Il suo “ affitto ”. E’ il problema di questa persona. Sì? Finito? Sì? D’accordo. Grazie... (…)

S3. – Si chiama signora Sabion. Ha 72 anni. Ha un figlio. Lui si chiama David (…) Nel pomeriggio lei dorme. Lei (…) al “ supermercato ” (mal pronunciato).

P. – Come? Non ho capito. Che cosa hai detto? Lei...? Lavora?

S3. – ... al “ supermercato ” (mal pronunciato).

P. – … supermercato? Sì? Sì… D’accordo. Molto bene.

 

 

AUTOFORMAZIONE

 

 

SOLUZIONI

 

 

FORMAZIONE

 

 

1. Visionate una prima volta la sequenza video: quante fasi diverse si succedono? In che cosa consiste ciascuna  di esse?

 

 

1. Si possono osservare tre fasi diverse:

a) Consegne: l’insegnante comincia col suddividere gli studenti in quattro gruppi, attribuendo a ciascuno uno dei quattro personaggi della tabella scritta alla lavagna.

b) Lavoro di gruppo: si deve l’insegnante aiutare uno dei gruppi. Si vede rapidamente in primo piano un quaderno su cui è stato riportato il lavoro di un gruppo.

c) Messa in comune del lavoro: in ogni gruppo, uno studente o due leggono le informazioni raccolte sul personaggio che era stato loro attribuito.

 

 

2. C’è differenziazione o no nei seguenti settori: contenuti, dispositivi, aiuti e guide, compiti? (rileggere, se necessario, le definizioni di questi termini nel Glossario).

2. Settori di differenziazione:

- c’è differenziazione dei contenuti, dato che ogni gruppo lavora su un personaggio diverso;

- non c’è differenziazione nel dispositivo: tutti i gruppi lavorano nello stesso tempo e per una durata identica;

- c’è differenziazione nell’aiuto: nella sequenza si vede che l’insegnante porta il suo aiuto a uno dei gruppi, probabilmente su richiesta di questo;

- non c’è differenziazione nella guida, assicurata dalla stessa tabella;

- non c’è differenziazione nel compito: tutti i gruppi devono individuare e riportare gli stessi tipi di informazioni in un’unica tabella.

Molti corsisti, se utilizzano Libretto, probabilmente cercheranno di trovare una differenziazione dei compiti... dato che questa sequenza appare in questa rubrica! Sarà una buona occasione per far discutere tutti insieme, in modo da far capire e utilizzare meglio i concetti di “ compito” e di “ differenziazione ”.

3. Uno dei supporti utilizzati - lo stesso per tutti i gruppi - è la tabella scritta alla lavagna. Ce ne sono indubbiamente altri, che servono di base alla raccolta delle varie informazioni: quali possono essere?

3. Gli altri supporti sono apparentemente scritti (le immagini della fase del lavoro di gruppo non mostrano studenti che utilizzano registratori). Dato che si tratta Dato che si tratta di una soluzione di test (vedere nella “ Contestualizzazione ” il titolo scritto alla lavagna), si può supporre che la ricerca di informazioni su ogni personaggio sia fatta a partire dalla trascrizione di dialoghi già studiati che mettevano in scena questi personaggi, o, più verosimilmente, di brevi testi complementari informativi su ciascuno di questi personaggi.

Si farà notare ai corsisti che si può trattare solo di ipotesi. Comunque si attirerà la loro attenzione sul titolo di questa sequenza che l’insegnante ha scritto alla lavagna (“ Soluzione del 3° test della 3a prova) se non lo hanno utilizzato spontaneamente nella loro riflessione, e sull’importanza che gli si deve in ogni modo attribuire.

4. In quale modo l’insegnante avrebbe potuto rendere più interessante la fase di messa in comune delle informazioni raccolte da ogni gruppo? Immaginate più soluzioni.

4. Alcune soluzioni possibili:

a) In un primo momento gli studenti scambiano i risultati delle loro attività in piccoli gruppi (per esempio il gruppo 1 e il gruppo 3 si scambiano le risposte che hanno trovato).

b) Gli studenti sono invitati a fare le stesse domande su persone conosciute: membri della loro famiglia, amici, vicini, ecc.

c) Gli studenti devono realizzare un nuovo compito semplice a partire dalle informazioni raccolte. Dopo che hanno scambiato i risultati, si sarebbe potuto chiedere loro ad esempio di rispondere alla domanda: “Chi ha il problema più serio? ” (la discussione su questo tipo di prolungamento potrebbe essere fatta in lingua materna).

Si potrà sviluppare, nel prolungamento della soluzione c) prima considerata, la tecnica detta information gap.

Nella sequenza osservata, l’obiettivo principale della messa in comune non è l’informazione degli altri studenti (che non hanno bisogno delle informazioni raccolte dagli altri), ma solo l’informazione dell’insegnante, il quale evidentemente non è interessato da queste informazioni (che conosce già, e di cui non ha bisogno), ma dal lavoro che hanno dovuto fare gli studenti per raccoglierle, e dalla correzione di questo lavoro. Gli studenti saranno motivati ad ascoltare informazioni raccolte dagli altri gruppi solo se ne hanno veramente bisogno per il proseguimento del loro compito, o di un compito collettivo. Bisogna dunque creare ciò che si chiama un fenomeno di d’information gap.

 

Possibili esempi di dispositivi:

a) Lavoro a coppie. Ogni studente a davanti a sé la scheda di identità di uno stesso personaggio, ma ognuno di loro ha informazioni diverse, complementari di quelle di cui dispone l’altro (colui che ha il cognome non ha il nome, per esempio, e viceversa). Il gioco consiste, partendo da domande/risposte in lingua straniera, nel completare il più presto possibile la scheda di ogni personaggio.

b) Lavoro a coppie. Stesso dispositivo, ma si tratta, a partire per esempio dall’immagine di un salotto, di trovare ciò che è cambiato dopo che la padrona di casa ha deciso di cambiare la disposizione dei mobili e di fare alcuni acquisti.

c) Gli studenti lavorano con la mappa di un’isola immaginaria. Devono trovare il tesoro nascosto nell’isola. I vari gruppi lavorano separatamente per individuare la loro parte di informazione che si trova nel supporto che è stato loro dato, poi si mettono insieme per completare le informazioni in modo da scoprire il nascondiglio del tesoro.

Si potrà chiedere ai corsisti di immaginare dei dispositivi di information gap che si possano utilizzare con dei principianti.

5. In che cosa il livello degli studenti (principianti) rende difficile la realizzazione di compiti differenziati?

5. Si può ragionevolmente pensare che più gli studenti sono principianti, più la differenziazione è naturalmente limitata, dato che i livelli di competenza sono identici.

Si potrà chiedere ai corsisti di trovare nonostante tutto delle buone ragioni per proporre la differenziazione dei compiti fin dagli inizi dell’apprendimento, anche se la possibilità è molto limitata in ciò che concerne la dimensione linguistica (come si può vedere in questa sequenza!). Oltre alla presa di contatto e all’esercitazione con tecniche di lavoro di gruppo, che saranno molto utili in seguito, si può pensare alle dimensioni affettiva e comunicativa di ogni lezione di lingua, che è importante far risaltare fin dalla prima ora di lezione. Probabilmente è quello che ha voluto fare l’insegnante in questa sequenza, che in ogni modo non deve essere giudicata sul solo criterio dell’efficacia dell’apprendimento linguistico.

Ci sembra essenziale, durante la formazione, terminare abitualmente con un apprezzamento positivo perché comprensivo di ciò che si vede fare all’insegnante...

 

 

 

SCHEDA N°2/2

 

Paese

L1

L2

Livello

Durata

Contatore

Italia

italiano

francese

3e anno

 

 

 

 

Scheda che può essere utilizzata anche in:

 

 

– Contenuti.

– Obiettivi.

 

CONTESTUALIZZAZIONE

 

 

Si tratta dell’Istituto e Liceo Tecnico e Commerciale Pezzullo di Cosenza, in Italia, in cui una classe di francese  3a lingua, al terzo anno di studio, simula la creazione di un’azienda.

 

 

 

 

 

trascriZionE originale

Italiano L1, francese L2

 

TRADUZIONE

 

P. - Alors, du moment que vous êtes dans une classe terminale, et nous avons déjà fait l’année passée des sujets de commerce… aujourd’hui on va reprendre tout ce que nous avons déjà fait, et on va faire une simulation.

[…]

E. - Une simulation d’entreprise.

P. - Une simulation d’entreprise. Entreprise… vous faites déjà du travail sur les entreprises simulées ?

E. - Oui.

P. -  Oui, bon. Et quel type d’entreprise ? Quelle est votre entreprise ?

E. - Une entreprise de distribution… d’ordinateurs.

[…]

P. - Et où est-ce qu’on peut rechercher le produit ?

E.  - Internet.

P. -  Internet… vous avez déjà de l’expérience sur ça ?

E. - Oui.

P. - Bon, alors, il y a le premier groupe qui s’occupe de la recherche, donc de la demande de documentation et des conditions, des prix de vente… tout ce que vous savez déjà. Après… et après…

E. - Nous pouvons simuler une conversation téléphonique.

P. - Téléphonique, pourquoi ?

E. - Entre le vendeur et l’acheteur… pour demander une modification particulière.

P. - De prix ? Si ces prix ne sont pas conformes à ce que vous cherchez. Bon, et alors on peut avoir un deuxième groupe. Et après ? Après avoir recherché les informations, après s’être mis d’accord entre vendeur et acheteur, qu’est-ce que nous devons faire ?

E. - Nous pouvons écrire une lettre.

P. - Il faut écrire… une lettre de commande.

[…]

P. - Alors, on va se diviser selon vos intérêts et selon ce que vous pensez que vous savez faire. Vous pouvez vous diviser… vous êtes… on peut se diviser en trois groupes selon les arguments, vous pouvez vous diviser librement selon ce que vous pensez savoir faire, et ce qui vous intéresse particulièrement. Voilà.

P. - Allora, dato che siete all’ultimo anno e che abbiamo già fatto lo scorso anno degli argomenti di commercio... oggi riprendiamo tutto quello che abbiamo già fatto e facciamo una simulazione.

[…]

S. - La simulazione di un’azienda.

P. - La simulazione di un’azienda. Un’azienda… lavorate già sulla simulazione di aziende?

S. - Sì.

P. -  Sì, bene. E che tipo di azienda? Qual è la vostra azienda?

S. - Un rivenditore… di computer.

[…]

P. - E dove si possono cercare i prodotti?

S. - Internet.

P. -  Internet… avete già esperienza in questo campo?

S. - Sì.

P. - Bene. Allora il primo gruppo si occupa della ricerca, quindi della domanda di documentazione e delle condizioni, dei prezzi di vendita... tutto ciò che già sapete. Dopo... e dopo...

S. - Possiamo simulare una conversazione telefonica.

P. - Telefonica, perché?

E. - Fra il venditore e il compratore... per chiedere una modifica particolare.

P. - Di prezzi? Se i prezzi non sono conformi a ciò che cercate. Bene, e allora si può fare un secondo gruppo. E dopo? Dopo aver cercato le informazioni, dopo essersi messi d’accordo fra venditore e compratore, che cosa dobbiamo fare?

S. - Possiamo scrivere una lettera.

P. - Si deve scrivere… un ordine.

[…]

P. - Allora, vi dividete secondo i vostri interessi e secondo ciò che pensate di saper fare. Potete dividervi... siete... ci si può dividere in tre gruppi secondo gli argomenti, potete dividervi liberamente secondo ciò che pensate di saper fare, e ciò che vi interessa particolarmente. Ecco tutto.

 

 

 

AUTOFORMAZIONE

 

 

SOLUZIONI

 

 

FORMAZIONE

 

 

1. Quali sono i compiti che l’insegnante propone ai suoi studenti? Definite per ognuno gli obiettivi in termini di competenze culturali, linguistica e di comunicazione (vedere “ competenza ” nel Glossario).

 

1. Compiti proposti:

a) ricerca di informazioni;

- competenza culturale (cultura propria del mondo dell’impresa e cultura straniera dell’interlocutore);

- competenza linguistica (comprensione scritta);

- competenza comunicativa (tutte le componenti).

b) conversazione telefonica;

- competenza culturale (idem);

- competenza linguistica (comprensione e espressione orale);

- competenza comunicativa (tutte le componenti).

c) redazione di una lettera;

- competenza culturale (idem);

- competenza linguistica (espressione scritta);

- competenza comunicativa (tutte le componenti).

 

 

2. Quali competenze metodologiche sono richieste dal compito n° 1 (ricerca d’informazioni)?

2. Capacità di cercare l’informazione, di selezionarla e di ordinarla.

 

3. Del dispositivo previsto dall’insegnante si tratta di variazione o differenziazione dei compiti?

3. Si tratta di differenziazione dei compiti, dato che ognuno dei tre gruppi si occuperà di un compito diverso. Si tratterebbe di variazione se ogni gruppo si occupasse, nello stesso ordine, degli stessi tre compiti uno dopo l’altro.

 

4. Vi sembra che l’insegnante lasci una certa autonomia ai suoi studenti? Perché?

4. L’insegnante lascia che gli studenti si dividano liberamente in tre gruppi secondo due criteri “ centrati su colui che apprende ” : gli interessi e le competenze.

 

5. Quali ragioni permettono all’insegnante di chiedere subito agli studenti di fare , in gruppi separati, tre compiti che sono strettamente collegati in quello che si può chiamare uno “ scenario ” ?

5. Queste le ragioni:

a) gli studenti lavoreranno la loro lingua di specializzazione (il commercio), con una tecnica (la simulazione) che hanno già utilizzato l’anno precedente durante le lezioni di francese, con lo stesso insegnante;

b) sono abituati a questi contenuti e a questi procedimenti dall’indirizzo tecnico del corso che seguono.

 

 

 

Si potrà chiedere ai corsisti se questa tecnica dello “ scenario ” può essere utilizzata anche agli inizi dell’apprendimento della lingua di comunicazione. Si potrà far creare loro, in gruppi, degli scenari che utilizzino la differenziazione pedagogica.