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Giampietro Pastene (Giampa). Pittore, scultore, grafico, artista schivo e generoso


in föndo ä deschinn-â
…e in te quello canto dö mae orto fiorïo
e gianco de cäsinn-a,
ö mae spirito ö vaghiâ, appasciönôu…



Giampietro Pastene


Il mio Dio è tanto modesto che se da adesso in poi lo scrivo minuscolo,
sono sicuro, non si offenderà.
Il mio dio non ha bisogno di chiesa né di santuari,
né di preti, statue, riti sacrificali, né tantomeno di cerimonie o riti
che danno importanza solo a chi li compie.
Il mio dio non è vendicativo: non promette l'inferno né il purgatorio.
Il mio dio non promette, però, neanche il paradiso.
Il mio dio sostiene che quando un essere vivente arriva al termine del suo ciclo di vita,
torna a far parte della terra nei suoi componenti minerali e se è fortunato può in parte
essere assorbito da una pianta o da un filo d'erba.
Il mio dio se, e ripeto se, ha per caso acceso la scintilla che ha dato inizio
alla creazione, visto come sta andando tutta la cosa, deve provare un po' di vergogna.
Ecco perché cerca di passare innoservato!
Il mio è un dio pentito.

Giampa
(9 marzo 2001)


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