Perchè questa pagina? Per cercare di identificare tutti
i legionari che partirono da Ronchi il 12 settembre 1919, e quelli che si aggiunsero
fino alla partenza da Fiume il 31.12.1920, e per rispondere
a questa e altre domande dei visitatori di questo sito.
La situazione era dinamica, perchè durante questi 15 mesi, alcuni arrivarono,
alcuni partirono, altri morirono.
Poi, quando si scrive che quasi tutta una brigata si aggregò, come furono
considerati ufficialmente gli altri?
La loro storia e' raccontata nel Libro d'Oro del 1 Reggimento Granatieri di Sardegna, stampato
a Roma nel 1922 dallo Stabilimento Poligrafico per l'Amministrazione della guerra, con bibliografia,
alla quale si rimanda. E' diviso in tre parti, Due secoli di fede dal 1659 al 1866, Guerre Coloniali,
Guerra Italo Austriaca 1915-1918. Con prospetti, successione nei comandi, e nomi.
Al tempo c'era un Museo della Brigata G. di S.
Nelle tre pagine di conclusione (242-244),
... nella giornata del 16 (nov 1918) il reggimento si concentra a Castua, per procedere alla
occupazione di Fiume, la perla del Quarnaro, fatalmente tagliata fuori dalla linea di armistizio,
e alle 15,30 del 17 novembre, primo fra le truppe di occupazione entra, nella Citta' martire,
accolto nell'amore di tutto un popolo, che ritrovava finalmente una Patria.
... Comincia ora per il reggimento un lungo e triste periodo (la spagnuola miete largamente le
sue vittime, sepolte quasi tutte nel cimitero di Fiume). Nove mesi di entusiasmo ...
A turno i battaglioni occupano la linea che cinge a difesa da nord a est la citta'.
I granatieri di Sardegna, che il 17 novembre avevano liberato la città dalle
truppe croate e serbe, ... avevano avuto l'ordine di partire (Susmel, pag 334).
L'incontro di 30.000 italiani di Fiume ... fu un delirio.
La sera del 24 agosto, la Giovane Italia aveva convocato una grande adunata di popolo ...
Alle 3 cominciarono i segnali di adunata ...
Nell'oscurità torcie e bandiere venivano attorniate dalla folla ...
Dai quartieri popolari giungevano sciami di operai e operaie, tanto che alle 4 di mattina
un formidabile corteo era pronto ...
Lungo il percorso, mentre la folla procedeva cantando, si spalancavano finestre, e fiori erano lanciati sul corteo ...
La muraglia umana fu spezzata dai carriaggi in corsa ...
... entrarono i primi plotoni della Brigata Regina
che fu accolta da un delirio di applausi ...
I granatieri, allontanandosi da Fiume, cantavano: Il venticinque agosto e' successa una porcheria
i baldi granatieri da Fiume andaron via
Don don don
al suon del campanon
Non tutti poterono partire, ma tutti cercarono di raggiungere Fiume (Susmel, pag 389).
Nella macchina del Comandante presero posto Rejna, Italo Rossignoli, Basso,
preceduta di mezz'ora dalla staffetta del capitano Sovera, il tenente Rusconi, e il
tenente Beltrami.
Venti ufficiali e duecento venti uomini di truppa iniziavano la marcia,
precisamente11 ufficiali e 133 soldati da Ronchi, 9 ufficiali e 87 soldati da Monfalcone.
Tutti granatieri, ma non tutti ebbero la fortuna di toccare la meta. Erano
153 gli uomini di truppa che poterono seguire D'Annunzio fino a Fiume, e precisamente
103 del primo battaglione (29 della 1a compagnia, 38 della 2a, 13 della 3a, 23 della 874a
compagnia mitragliatrici) 20 del 3o battaglione (10 della 9a compagnia, 3 della 760a
compagnia mitr., 7 del 3o reparto zappatori) e 31 della compagnia S.M.
Partirono con d'Annunzio i seguenti ufficiali: maggiore Carlo Rejna, capitani Paolo Dragone,
Leonida Lupini, Ferdinando Nicolj, Giuseppe Sovera, Alberto Vinai,
tenenti Ermanno Brunelli, Sabatino Cola, Angelo Ferrari, Riccardo Frassetto, Ugo Pigazzi,
Vittorio Rusconi, Enrico Tonini, sottotenenti Attilio Adami, Enrico Bricchetti, Rodolfo
Cianchetti, Lamberto Ciatti, Claudio Grandjacquet, Narciso Loschi, Vittorio Radice,
Nicola Ramondini e Amedeo alocchi.
Non partirono il tenente medico Cannone (non sentì di associarsi all'impresa)
il tenente Damora, il tenente Mussi, ed il sottotenente Meoni, perchè assenti.
Il 202 (Sesia) era di stanza a Fiume. Le notizie del previsto arrivo di D'Annunzio
a Fiume, elettrizzarono gli ufficiali degli arditi e della Sesia - il primo battaglione del 202o
reggimento della brigata Sesia - giunta l'11 settembre a mattuglie perchè
contagiata di fiumanesimo.
Gli ufficiali della Sesia erano indignatissimi e dichiararono che avrebbero partecipato
all'impresa e sarebbero ridiscesi a Fiume. Difatti si unirono a d'Annunzio otto ufficiali
e duecentocinquanta uomini di truppa della Sesia (pag 418).
Erano le due di notte. Le carrette-mitragliatrici della brigata Sesia stavano allineate
sulla strada, il reggimento era pronto per partire dall'accampamento, erano lì
quasi tutti gli ufficiali della Sesia, col plotone arditi al comando del tenente Moroni di Fiume.
D'Annunzio fu avvertito di passare da Mattuglie, dove incontrò l'ottavo reparto
d'assalto, che lo attendeva coi fanti della Sesia, pronti a far causa comune coi ribelli e a
battersi per Fiume.
I nove mesi della loro permanenza aFiume le avevano affezionate alla città. Il 16 agosto
il 202o fanteria aveva lasciato Fiume e si era attendato a Mattuglie (pag 432); ma i contatti con
la città non si era no allentati. Il comandante Calosci di Firenze, comandante della
terza compagnia, aveva saputo tenere accesa la fiamma della fede tra gli ufficiali della Sesia,
ai quali la sera dell'11 settembre fu comunicata la notizia del ritorno dei granatieri con
d'Annunzio.
Quando si diffuse la notizia dell'arrivo degli autocarri con d'Annunzio, il primo
battaglione della Sesia, si unì ai disertori di Ronchi. Il colonnello cercò
di inmpedire la marcia dei suoi fanti verso Fiume, ma Calosci adunò in fretta la
sua compagnia, e partì insieme col reparto arditi del reggimento al comando del
tenente Moroni.
Tutto il primo battaglione, tranne la compagnia mitragliatrici, si mise sui passi della
terza compagnia, in marcia verso Fiume. Anche la terza compagnia, seguita dal reparto arditi,
e dalla prima compagnia, riuscì ad entrare in Fiume. Solo la seconda compagnia,
ostacolata nella sua marcia dal 201o fanteria, comandato a guardare lo sbarramento di
Cavagrande, fu costretta a far ritorno a Mattuglie.
Si unirono così ai legionari il primo e il secondo battaglione del 202o, con lo stato
maggiore del reggimento e la bandiera.
Ingresso in città alle 11.45 .
Da Ferdinando Gerra, pag 88:
dall'elenco di Mario Botter, allora sottufficiale dei granatieri, copia fedele di quello
inviato il 17 settembre al Comandante, la notte sul 12 settembre, partirono da Ronchi quasi
al completo la 1a, 2a, 3a Compagnia, e la 874a Compagnia Mitraglieri, che formavano il
1o battaglione del 2o Reggimento Granatieri di sardegna, e parte del Gruppo Mitraglieri
di Brigata, e da Monfalcone il reparto Arditi del 2o Reggimento al completo, e una
cinquantina di uomini della 9a Compagnia dello stesso reggimento. I granatieri della colonna che entrarono in Fiume
furono precisamente 164 e 21 ufficiali,
piu' il capitano Sovera che erano di collegamento (numero complessivo 186).
Il numero sale a 208, e figurano in un foglio inviato al Comandante il 4 ottobre 1919,
1 ufficiale e 11 uomini del 1o Reggimento Granatieri che erano rimasti a Fiume, e altri
10 uomini di varie compagnie,che dimessi dall'ospedale o rientrati dalla licenza,
fecero causa comune col battaglione comandato dal maggiore Reina.
da Colseschi, pag 33:
Durante tutto il giorno della Grande Entrata e fino a notte alta, continuò
l'affluire incessante, senza tregua, delle truppe liberatrici.
Ecco i mirabili arditi, le leggendarie Fiamme nere del VIII Reparto d'assalto, al completo,
alcune compagnie del 22o reparto, il primo Battaglione del 202o Fanteria (Brigata Sesia)
al completo. Ecco i baldi ciclisti del 8o Reggimento Bersaglieri, un Battaglione del
73o Regg. Fanteria (Brigata Lombardia) e poi l'Artiglieria (una batteria
del 7o Reggimento da Montagna).
1.1) I FIUMANI
Tre compagnie fiumane, tra le quali i Volontari della Angheben, studenti da 15 a 20 anni,
"in quel mattino solare entrarono insieme ai 200 Granatieri di Ronchi, dietro al Poeta liberatore"
Nel proclama "qui rimarremo ottimamente",pubblicato sulla Vedetta d'Italia del 17 settembre,
D'Annunzio dice ... intanto mi propongo di istituire una medaglia commemorativa di bronzo,
il cui segno sarà distribuito a tutti sul campo, nella ricorrenza del 20 settembre
prossimo ... (pag 109).
... Ogni soldato ricevendola dovrà rinnovare il giuramento.
Fronte e
retro
gentilmente ricevute da Antonio Martino, relative al nonno della moglie Pietro Bertolone,
nato a Genova nel 1904, morto nel 1989, probabilmente uno dei piu' giovani legionari,
insieme a Alfredo Mittrovich, poi Negri, anch'egli classe 1904.
2.2) LA STELLA
Oltre alla medaglia, furono distribuite dal Comandante anche le splendide
"Stelle d'Italia" o "Stelle d'oro".
Si formò poi l'associazione legionari, con una sua pubblicazione.
"Federazione nazionale dei Legionari Fiumani", con sede a Milano, Galleria De Cristoforis 58
7) UN ESEMPIO, Martino Luigi, legionario di Ronchi
Dal suo Stato di Servizio, interamente riscritto il 6 aprile 1954.
Classe 1899, all'epoca Sottotenente (arrivato a Comandante di Reggimento nel 1953):
15 Giunto in zona di Armistizio sulla fronte italiana 19 marzo 1919
16 Trasferito al 202o Regg. Fanteria 19 marzo 1919
17 Comandato a prestare servizio presso la 30 Comp. Auton. della R. Guardia di Finanza 19 aprile 1919
18 Partito dalla zona di armistizio 17 luglio 1920
19 Rientrato al deposito 23o Regg. Fant. 17 luglio 1920
6 Ammesso ai benefici economici della legge 18.6.922 n. 828 modificata col R.D.L.
n. 1925 del 15.10.1925, per i periodi di tempo dal 19.3.1919 al 17.7.1920 per avere fatto parte
del 202o Regg. Fant. dislocato a Fiume
Incarichi disimpegnati: Comandante di Plotone 202o Regg. Fant. dal 19 marzo 1919
al 16 luglio 1920
Molto ermetico: commenti:
non compare la menzione disertore, ovviamente, essendo sul posto, quelli del 202o non
potevano essere considerati disertori, come gli altri che in Italia hanno abbandonato
il reparto per andare a Fiume.
Nel cosiddetto "Modus vivendi" c'era poi una clausola che eliminava
conseguenze penali.
Perchè la patenza il 17 luglio?
Un grave fatto il 6 maggio 1920, i Carabinieri, al comando del capitano
Vadala' ,
mandano un ultimatum a d'Annunzio con scadenza mezz'ora, e decidono di
lasciare Fiume.
"... nel corso della mattinata, anche un reparto della brigata Firenze col
comandante Vinci,
QUALCHE SOLDATO DELLA SESIA, ed alcuni ufficiali si univano ai carabinieri,
formando un gruppo di circa trecento uomini armati e pericolosamente
eccitati ... " risultato 5 feriti gravi.
Il 16 luglio 1920 (vigilia della partenza di Luigi Martino) con decreto del
Comandante e udito il
parere della Commissione di Polizia, veniva istituita in Fiume una
"vigilanza speciale" per
le persone politicamente sospette, con norme restrittive alla loro
circolazione in citta'; e la
proibizione di allontanarsi da Fiume senza permesso speciale del comando.
Bisognerebbe capire se TUTTO il 202 e' stato trasferito (e se dipendeva
tutto o in parte dall'Italia o da d'Annuzio)
Conclusione: come si fa a capire da quanto sopra se Luigi Martino
è stato Legionario di Ronchi, o invece faceva parte di quelli del 202o
che non si sono aggregati? Non si capisce.
Mi sembra praticamente impossibile rispondere a chi cerca un nominativo
di un suo parente tra i legionari, se non presente negli elenchi stampati sui libri.
Solo chi scrive puo' sapere se tra i ricordi ha la medaglia, e soprattutto il diploma
(numerato), e cosa compare sullo stato di servizio.
9.1 Esempio di
diploma a nome Primo Riera.
Altro diploma a nome Luigi Salerno.
Altro diploma a nome Giorgio Falconi,
fornito dal nipote Pietro Cedomi.
Altro diploma a nome Giulio Arcangeli,
fornito dal nipote dallo stesso nome (con timbro REGGENZA ITALIANA del CARNARO Il Comandante).
Il materiale proviene dalla figlia Clara Arcangeli in Colonnello, ancora vivente.
Alcuni numerati, altri no.
9.2 Esempio di
dichiarazione , a nome Superina Renato,
dell'Associazione Nazionale Combattenti, che attesta " ha prestato ininterrotto servizio
nelle disciolte Milizie Legionarie Fiumane .... Battaglione .... dal .... al ... " .
Storie parallele.
Nel febbraio 1920, vengono cambiati i numeri delle compagnie mitragliatrici ...
Il 13 aprile il vecchio e glorioso I Bgl. e' disciolto, diventando esso il bgl. quadro del regg.to ...
Agli ultimi di ottobre, per ferrovia rientra alla sua sede in Roma ...
Successivamente cessarono gli effetti della diserzione, grazie alle amnistie.
Il legionario Domenico Cucci , n. 3/11/1898, m. 1943, fu
a Fiume dall'inizio e se ne ando' il 9 luglio 1920.
Dal suo foglio matricolare , risulta:
Giunto in territorio dichiarato in stato di guerra 22/3/1917
tale nel 209° reggimento fanteria
tale nel 18° reparto d'assalto 17.feb.1918
partito va in territorio in stato di guerra 21.nov.1918
tale nel deposito 55 fanteria 21.nov.1918
tale nell'8° reparto d'assalto 15.apr. 1919 ( entrato a Fiume con i granatieri)
foto dove č schierato l'intero reparto d'assalto "Arditi Fiume"
e distintivo che aveva al braccio.
Dichiarato disertore perche' si allontanava arbitrariamente dal proprio reparto e passava a
Fiume 12 settembre 1919.
Lasciato in congedo illimitato il 26 ottobre 1920
Dichiarato non farsi luogo a procedimento penale per il reato di diserzione perche' estinta
l'azione penale per amnistia Ordinanza tribunale Militare di Udine 3 aprile 1922
Qualcuno mi puo' aiutare? sia per riscontri per Luigi Martino, sia per indicazioni
su modi alternativi di procedere, grazie.
Il suggerimento ricevuto per ottenere copia del foglio matricolare ed altre eventuali informazioni,
e di scrivere direttamente all'ufficio che conserva tutti i carteggi delle persone passate a
miglior vita: L'ARCHIVIO DI STATO e fa parte del Ministero per i Beni e le Attivitā Culturali;
ogni cittā ne ha uno, mentre per l'esercito si chiama: Min. della Difesa Stato Maggiore
E.I. UFFICIO STORICO ed ha sede a Roma in via Etruria n°23 cap00183 Roma.