L'orchessa
Qua a Umin i nostri veci i raconta che un nostro paesan se alzava bonora per andar a racoliere sboasse, perché el sofria d'insonia. Na matina alzando i oci el vede una dona grandissima, che la tegnea un piè su Col Mol e l'altro sul'altra parte de la val, sui Valegat, e la ghe ha dit: "Dove vatu ? De note se dorme e de giorno se lavora !". Alora el nostro paesan 'l é tornà indrio e da alora non 'l è pi andat de note a sboasse. Ancora ancò se nota, su l Col Mol e sui Valegat, le peche del'orchessa.
Qua a Umin i nostri vecchi raccontano che un nostro paesano si alzava di buon ora per ndare a raccogliere sboasse, perché soffriva d'insonnia. Una mattina alzando gli occhi vede una donna enorme, che teneva un piede su Col Mol e l'altro sull'altro fronte della valle, sui Valegat, e gli ha detto: "Dove vai? Di notte si dorme, e di giorno si lavora !" Allora il nostro paesano è tornato indietro e non è più andato di notte a sboasse. Ancor oggi si nota sul Col Mol e sui Valegat le orme dell'orchessa.
[Villabruna (BL), ott. 1992; Romano, a. 63, contad.: E. Ricci ]