Il Santuario di Santa Lucia in Erchie è legato ad una grande tradizione religiosa ed è anche un grande sito archeologico del periodo messapico - romano - medievale.

Anticamente Hercle (antico nome di Erchie) era inserita nell’ager della foresta oritana in cui trovarono asilo, tra gli altri, alcuni monaci Basiliani transfughi, i quali, ovunque ne ebbero la possibilità, crearono siti religiosi in grotte e, soprattutto, in luoghi adibiti in origine al culto pagano. È grazie a questa opera di cristianizzazione che nasce il santuario. I Basiliani adibirono l’anfratto a Cappella e la affrescarono con immagini raffiguranti la Santa siracusana. Col passare degli anni la notizia dell’esistenza del luogo sacro si diffuse ed un numero crescente di fedeli si recò ad Hercle per pregare Santa Lucia (Morleo 1992).

I feudatari di Hercle, resisi conto dell’importanza che assumeva la Cappella, decisero di donare un quadro raffigurante la Martire. A causa di una delle inondazioni subite dalla Cappella, ubicata nel punto più basso della zona, il quadro fu trasportato dalla corrente; piú tardi fu miracolosamente ritrovato da

" … un vaccaro, "

che,

" durante un periodo di grande siccità, portando al pascolo le mucche intorno alla Cappella, circondata ancora da boscaglie, spesso notava che una mucca, allontanandosi dalla mandria, faceva perdere le sue tracce. Preso da curiosità, un giorno la volle seguire, e grande fu la sua meraviglia quando, fattosi strada tra alberi, erbe e rovi disseminati lungo la discesa dell’avvallamento, la trovò che beveva, con le ginocchia piegate, forse proprio per l’abbassamento del livello dell’acqua a causa della siccità, accanto al quadro di S. Lucia ( per raggiungere i suoi fini non sempre Iddio si serve di eventi soprannaturali, ma anche di eventi naturali ed istintivi) " (Morleo 1992).

In seguito al prodigioso rinvenimento fu edificato un altare sul quale fu posto il dipinto ritrovato.

Poiché il santuario rientra nelle pertinenze del Vescovado di Oria, è ovvio che dopo tali eventi i prelati cominciarono ad occuparsene con più impegno ed attenzione, santificando con maggiore gloria la Santa protettrice della vista (durante il martirio le furono strappati gli occhi che, miracolosamente, riacquistò).

Si interessarono a questo santuario i prelati: Bovio, Fornari, Parisi, Palma, Francia, Castrese Scaja, Kalefati, Gargiulo, Di Tommaso, Semeraro, Franco (Morleo 1992). L’elevazione a Santuario è dovuta a Mons. Alberico Semeraro ed il riconoscimento ufficiale risale all’8 aprile 1953 (Morleo 1992).

Il santuario si articola su tre livelli:

il primo edificio, costruito sulle sottostanti strutture nella seconda metà del 1700, è la chiesa che si affaccia sulla piazza principale e ne occupa il centro.

A livello intermedio, abbiamo un ambiente rettangolare con un altare sul quale è collocata una statua di S. Lucia; le tracce di affreschi che adornavano l’antica Cappella mostrano quanto era tenuta in considerazione dai fedeli nel medioevo, l’edificio manca della parte sovrastante per le modifiche apportate per costruire l’odierna chiesa.

L’ultimo livello, il piú basso, è stato ricavato modificando l’antro naturale e adattandolo a edificio per dargli una forma di chiesa, esso è in stile neogotico con volta molto alta.
Il pomeriggio del 13 dicembre 2000, dopo la cerimonia nella Chiesa, si è tenuta l'inaugurazione del Tempio sottostante, dopo il restauro.
Attraverso diverse rampe di scale si accede al livello del piano di calpestio, dove da una fontana scorre l’acqua ritenuta miracolosa; la polla d’acqua è a livello costante.
Il santuario entra di diritto tra gli edifici di culto dedicati alla Santa Martire siracusana.
Il suo dies natalis è il 13 dicembre.
Il santuario è inserito anche nelle cosiddette pirdunanzi (giorni di preghiera in cui si acquistano le indulgenze). Sono inseriti in queste ricorrenze anche i santuari di S. Maria della Croce e dei SS. Medici.
Notevoli sono tuttora le testimonianze dei fedeli che ogni anno vengono in pellegrinaggio al Santuario, testimoniando i diversi fatti straordinari verificatisi agli occhi per l'intercessione della Santa, anche attraverso il contributo della stessa acqua sorgiva, rivelatasi miracolosa per gli occhi.
Il Santuario fa capo ad un sacerdote delegato dal Vescovo di Oria, per qualsiasi vostro bisogno potete telefonare al seguente n. telefonico 0831767112 (Rettore don Gianfranco Aquino).
informazioni tratte dal depliant informativo a cura di don Gianfranco Aquino, rettore del Santuario
ringraziamo il sig.Gregorio Calò per la collaborazione