San Francesco d'Assisi ad Alessandria

Tra i molto prodigi che arricchirono le leggende sulla vita del Santo, uno dei più divulgati è quello che si riferisce all'incontro con il lupo di Gubbio; ma un altro luogo, Alessandria, vanta, insieme alla visita di San Francesco, un fatto simile, con la differenza che si trattò di una lupa. E' da sapere dunque che nel secolo XIII, intorno alla città di Alessandria, esistevano ancora moltissimi e fitti boschi, dove vivevano animali feroci. Infatti in un luogo selvaggio e nascosto, una lupa aveva messo al mondo una cucciolata di lupacchiotti e, diventata più crudele dovendo sfamare tante bocche, si aggirava insaziabile fin dentro la città. La tradizione dice che cercava di saziare la sua ingorda fame su chiunque, preferendo soprattutto i fanciulli. In quel periodo, diretto verso la Francia, San Francesco attraversò l'Alessandrino e subito venne richiesto il suo aiuto: il frate, ritirandosi nella sua cella ordinò alla bestia di abbandonare la sua ferocia e di ubbidire all'uomo, come un qualunque animale domestico. L'indomani un contadino esce dalla città, con suo figlio, e va a lavorare il piccolo campicello. Dopo poco tempo si avvicina la lupa e subito il fanciullo le si avvicina e inizia a giocare con l'animale, che, mansueto, si sottomette senza dare segni di ostilità; anzi il bambino le sale in groppa ed entrambi entrano trionfalmente in Alessandria. La voce si sparse in un batter d'occhio, tutti seppero del miracolo e senza dover convocare assemblee ufficiali, si votò una legge secondo la quale si doveva alimentare la lupa con il denaro pubblico. Gli Alessandrini vollero ricordare per sempre il prodigio e fecero scolpire un bassorilievo in marmo raffigurante la scena della lupa con il fanciullo. Questa semplice scultura venne collocata sopra la porta del campanile del duomo, e, distrutto questo nel 1803 ad opera dei soldati di Napoleone, si pensò di incastonarla, dove si può vedere oggi, nell'angolo nord della nuova cattedrale.