La regina Pedoca
Scese una volta dalla Germania
una regina potente, chiamata Pedoca, con un grandissimo esercito e si presentò
alle porte di Alessandria.
- Lasciatemi entrare! disse questa città mi piace e la
voglio .
Gli alessandrini, che vivevano liberi, le sbatterono le porte della città
in faccia. Allora cominciò lassedio.
Pedoca voleva la città a tutti i costi. Fece piantare delle viti nel
terreno circostante e giurò che non avrebbe condotto via il suo esercito
se prima non avesse presa la città oppure bevuto il vino delle viti che
aveva ella stessa piantato e perché quelle viti avessero prodotto ci
volevano sette anni!
Quellassedio interminabili non valse a far cambiare idea agli alessandrini
che resistettero ad ogni assalto.
Giunse il settimo autunno; il vino fu pigiato e riempiti vasi e botti, ma la
regina Pedoca, furibonda di aver consumato tanti anni e sciupato un esercito
senza aver alcun vantaggio, fece rompere tutte le botti, allagare di vino la
campagna e poi se ne andò altrove a smaltire la sua collera.
In questa leggenda non vi è nulla di storico, ma le viti piantate sono
un ricordo della legge fatta quando sorse Alessandria, per la quale ogni cittadino
era obbligato a piantare vigne nella sua proprietà, allo scopo di dare
alla città un prodotto ed un reddito.
La leggenda non fa che celebrare la costanza degli alessandrini nel difendere
le loro mura e la loro libertà.
Quanto al nome della regina esso deriva da canti popolari del medioevo che celebravano
Berta dai grandi piedi, madre di Carlo Magno.