Giuseppe De Stefanis: tra leggenda e realtà

Il professor Angelo Paviolo nel suo libro Canavesani tra gloria e oblio parla di Giuseppe Fedele De Stefanis, notaio di idee liberali che morì a Ronco nel 1837. Anche Francesco Farina - nativo di Barbania e insegnante a Ronco all'inizio del secolo, autore di una fortunata guida della Val Soana - ricorda "sor Giusep" e la sua antica abitazione. Secondo quanto si tramanda oralmente da una generazione all'altra, la famiglia De Stefanis era tenuta in grande considerazione nella Val Soana e vantava, tra i suoi membri, notai, sacerdoti e medici. "Sor Giusep" - si narra - abitava a Ronco, nella casa attualmente di proprietà della famiglia Aimonetto, dove ancora ora vi è un vecchio mulino. Aveva aderito alla Carboneria e si incontrava con altre persone influenti del paese per parlare di libertà e di costituzione. Dalla sua dimora partiva un sotterraneo che conduceva alla chiesa: in caso di allarme era una via di scampo per sfuggire ai gendarmi. Ma la situazione politica precipitò improvvisamente: avvennero i famosi moti del 1821 e, in seguito al loro fallimento, anche i carbonai valsoanesi che vi avevano partecipato furono ricercati dalla polizia sabauda. "Sor Giusep" si rifugiò allora sui monti sopra l'Azaria, dove possedeva una costruzione di un certo pregio, della quale restano ancora alcuni ruderi. Ammirevole è la condotta dell'acqua, costruita tutta in pietra e con muri a secco, che parte dal Vallone del Rancio della Losa e arriva al "castello'. Qui il De Stefanis era al sicuro anche perché, al comparire delle guardie, i montanari stendevano le lenzuola sul tetto delle loro baite. A questo segnale convenuto, il carbonaro poteva ripararsi in nascondigli tra le rocce, dove nessuno lo avrebbe potuto trovare. La leggenda dice che, in quel "castello", "sor Giusep" abbia nascosto il suo tesoro insieme a documenti sull'attività della Carboneria. Pare che il suo fantasma ancora vaghi in quei luoghi, tanto che le pecore scappano dai recinti improvvisati e le mucche, nella baita circa 400 metri più in basso, non possono dormire se non legate a due a due.