Gagliaudo
Siamo nel 1175, in primavera;
Alessandria da molti mesi, dallottobre del 1174, è assediata dal
potente imperatore tedesco Federico Barbarossa.
Ogni tanto si scatenano assalti contro le mura della città che da pochi
anni è sorta; macchine gigantesche lanciano enormi proiettili di pietra
contro i bastioni, le catapulte urlano contro le porte ferrate e gli assalitori
alzano scale poderose per saltare sulle mura e penetrare nella città.
I cittadini dalle mura resistono, lanciano frecce, aste, oggetti infiammati,
proiettili di ogni tipo; è un urlo che sale al cielo, da tutta la città
e dalla campagna.
I mesi passano e i viveri mancano:
I magistrati che hanno il governo della città, insieme con gli anziani,
sono riuniti, tristi, pensierosi.
Ecco che si presenta Gagliaudo, un pastore che fabbrica tome, cioè forme
di cacio: basso, rotondetto, con i calzoni corti, un gilet e gli zoccoli .
Dice Gagliaudo agli anziani e ai consoli: Là, nel magazzino, cè
un ultimo sacco di grano: datemelo, che io lo possa far mangiare tutto alla
mia mucca.
Gli anziani gli dicono che è pazzo, ma egli insiste: Se potrò
dare quel grano alla mia mucca, Alessandria sarà libera dallassedio.
Il suo modo di parlare è così fermo, così convinto, la
sua espressione è così furba e onesta nello stesso tempo, che
tutti gridano: - Dategli il grano! Tanto è così poca cosa, che
non potrebbe prolungare di unora la resistenza della città
Gagliaudo conduce la sua mucca con una corda al collo e le fa mangiare tutto
il grano, poi la conduce verso la porta che dà al campo nemico; cautamente
apre, scioglie la mucca, la lascia andare e richiude.
La bestia, attratta dal verde dei prati primaverili va verso i tedeschi, i quali
appena la vedono le saltano addosso, perché neppure loro hanno molti
viveri; lassedio si prolunga, i rifornimenti mancano e un senso di stanchezza
li ha presi..
La mucca è dunque una fortuna per loro, la uccidono, la sventrano e trovano
il suo stomaco zeppo di grano.
Ma come! Gli alessandrini hanno tanto grano nei loro granai da darne senza economia
alle mucche?
Limperatore Federico è subito avvisato ed accorre; guarda e si
rattrista e subito dà lordine allesercito di ritirarsi: Alessandria
è salva!
La scaltrezza dellumile pastore Gagliaudo ha salvato la città
Gagliaudo è portato in trionfo, gli si offrono denari, ma egli li rifiuta;
allora, si costruisce una statua, con il suo vestito da contadino e la forma
di cacio in testa..
Gli alessandrini di oggi che amano il proprio eroe, che incarna la furbizia
volta al bene, si chiamano con orgoglio Gagliaudini e un proverbio dice:
Lisandrin, balarin e Gajoud.