La settimana Santa.
Domenica delle Palme
Essa è antica come la Pasqua: è la festa simbolica della pace. Sul sagrato,
dopo la messa, tra parenti e amici ci si scambiano ramoscelli di ulivo benedetti.
Saranno conservati tutto l'anno e distribuiti in case, nella masseria. Alcune
foglie verranno sparse nei campi e infilate tra le pietre delle sorgenti. I
ramoscelli dell'anno precedente vengono bruciati. La cenere, raccolta e inserita
negli ABBATIELL'. Una sorta di SCAPOLARI preparati per scongiurare il malocchio
e le fatture. A Ripabottoni questa domenica era anche giornata di presagi:
- E' bella?
- L'annata sarà buona.
- Piovosa?
- L'estate sarà arida e asciutta.
- Il fidanzato offre il ramo d'ulivo alla findanzata con la mano manca?
- Peccato! Neanche quest'anno si sposeranno.
Venerdì Santo
Reliquie della passione.
La Croce su cui è morto Gesù è stata ritrovata da S.Elena. Frammenti furono
inviati in tutto il mondo. La parte restata fu murata nella Basilica del Santo
Sepolcro di Gerusalemme. Dei quattro chiodi impiegati nella crocifissione:
- uno gettato in mare durante il ritorno di S.Elena, per sedare il mare in tempesta.
- Uno fu offerto da Costantino alla Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme.
- Il terzo sistemato nel diadema imperiale.
- Il quarto sistemato nella sella della cavalcatura imperiale.
La corona di spine che cinse la testa di Gesù, è conservata nella cappella del
Palazzo Reale di Parigi. Delle quattro spine che mancano, tre sono a Roma in
Santa Prassede, la quarta nella cattedrale di Trento. La lancia con la quale
hanno squarciato il costato di Gesù, si trova nella basilica di S.Pietro. La
canna e la spugna adoperate durante la crocifissione, si trovano nella Basilica
di S.Pietro. La Sindone, lenzuolo nel quale è stato avvolto il corpo di Cristo
morto, si trova nel duomo di Torino. Quali sono le reliquie conservate a Ripabottoni?
Un pezzettino della Santa Croce Il corpo di San Crescenzo Una miriade di altre
reliquie minori.
Dopo la processione di Gesù Morto Zè 'ndoni(je) a var'vièr' fèchév': U cu(e)nzò:l' p' Gias'krisht' (N.B. Del Consolo è stato registrato il VERBUMCARO cantato da Mariuccia a Sp'rtéll' nel 1963. Aveva 75 anni)
[Celebrava il "Consolo" per Gesù Cristo (Il consolo non è altro che la cerimonia con cui parenti e amici consolano i familiari del defunto, porgono le loro condoglianze, si stringono intorno alla famiglia provvedendo alle prime necessità: è in questa occasione che la famiglia più amica, di solito i compari provvedono a fornire u kuosh'n' - il pranzo e/o la cena che viene portata nella classica cesta di vimini a due manici che comprende: il brodo di pollo, per recuperare le forze, formaggio fresco - oggi mozzarelle -, carne, frutta.)]
Presenti:
Giuseppe d'Arimatea
Nicodemo
S.Giovanni Evangelista
Maria, Madre di Gesù
Maria Maddalena, la donna amata e amante
Maria di Cheofa
L'anima in pena.
Addossato alla parete di fondo: l'altarino. Sull'altarino gli strumenti della passione: la scala, la croce, i chiodi, il martello, la canna con la spugna, la corona di spine, la veronica… sotto il tavolo un gallo rosso. Ai due lati dell'altare due ceri accesi. Per l'occasione le pareti della cucina erano state spogliate dei quadri e dei calendari. Dalla Specchiera erano state asportate le fotografie. Dalle preghiere da recitare era escluso il Gloria. P' Gias'krisht' mort' a rècuièmètern' ch' vò - diceva Mariuccia a Sp'rtéll' che nel gruppo dei testimoni della Passione impersonava "l'anima in pena".
---------- Come mi è stato raccontato da Nunziata Cristofaro, una degli ultimi archivi viventi del paese------
Ecce Agnus Dei!
Simbolo della Pasqua è l'agnello che noi cristiani abbiamo mutuato dalla Bibbia
(Esodo 12, 1-28) Presso gli Ebrei stava a significare l'agnello sacrificato
il giorno prima dell'uscita degli Ebrei dall'Egitto. (Esodo c.s.) Presso i cristiani
il passaggio di Cristo dalla Morte alla vita. Per estensione l'agnello è il
simbolo di Gesù, sacrificatosi per tutto il genere umano.
L'uovo
Altro simbolo della Pasqua: l'uovo. L'uso delle uova sulla mensa di Pasqua è
augurio di fecondità: figli per le coppie giovani, raccolto abbondante per l'attività
aziendali.
Nel giorno di Pasqua la porta di tutte le case veniva lasciata aperta e il
capo famiglia accoglieva chiunque chiedesse di entrare, offrendo mezzo uovo
sodo. - Trash! Trash! E questo era l'ospite "gradito" del pranzo pasquale.
Tradizioni gastronomiche della settimana Santa.
A Ripabottoni: - i cav'ciun' (enorme raviolo fatto con ricotta impastata con
uova e miele e poi fritti in abbondante olio di oliva oppure con pasta di ceci,
uova, miele) - i Hièdun' di formaggio fresco Sm'll'k'jèt' (grattugiato) e impastato
con uova, scorzette di limone, poi cotti nel forno a legna. - A pign' per i
ragazzotti; A zit' per le ragazze. Erano delle ciambelle. La prima a forma di
gallo stilizzato, decorato alle estremità, con uova dal guscio dipinto; la seconda
a forma di p'pètt' (bambola) anch'essa decorata con uova con il guscio. (Le
uova di Aprile sono le migliori in assoluto). - I ripesi, nel pranzo pasquale,
apprezzavano molto i teneri piccioni, da poco nati. Con essi preparavano il
brodetto con il quale era prassi "aprire" il pranzo della Pasqua. Sulla tavola
del pranzo pasquale facevano capolino le prime gustose verdure e le erbe spontanee
aromatiche. Ottime! Specie se condite con olio di frantoio, sale e aceto di
vino.