Troppa Grazia

Fin dagli albori delle prime civiltà sono stati introdotti i rituali più svariati per propiziarsi gli spiriti dei defunti. La storia che sto per raccontare, parla di un rito particolare in uso tanto tempo fa presso l'antico borgo di San Salvatore di Albosaggia, situato nella valle del Livrio a m. 1270 di altezza. Intorno alla chiesa, considerata la più antica di tutta la Valtellina, (la tradizione vuole infatti che sia stata costruita dai primi cristiani al principio del sesto secolo), sorgono numerosissime leggende. Si racconta che in certi periodi dell'anno i contadini scendevano nell'ossario della chiesa dove si conservano ancora oggi scheletri giganteschi, prendeva- no i teschi e li lavavano con cura. Durante un'estate particolarmente secca, non pioveva da circa due mesi e i prati erano arsi dalla siccità, i contadini erano molto preoccupati per la sopravvivenza del bestiame e per loro stessi. Erano state fatte le rogazioni, ma tutto fu inutile, il sole continuava a splendere, della pioggia nemmeno l'ombra. Una vecchia contadina pensò allora, come estremo rimedio, a quei teschi "miracolosi". Scese nell'ossario, scelse con cura il teschio più grosso, e andò a lavarlo nella vicina valletta, sicura di ottenere il risultato tanto dèsiderato da tutti. "Vedrete che pioverà". Assicurò. Infatti all'improvviso il cielo si oscurò, tuoni e lampi squarciavano l'aria. Poi finalmente cominciò a cadere la pioggia. Tutti furono presi da un'improvvisa allegria. "I morti ci hanno fatto la grazia" si dicevano l'un l'altro. Avevano parlato troppo in fretta. La pioggia si trasformò in uragano, il vento sradicò gli alberi, alcuni tetti furono scoperchiati, i torrenti e i ruscelli si gonfiarono paurosamente e poi cadde la grandine. La gente era terrorizzata, se ne stava chiusa in casa a pregare, qualcuno buttava manciate di sale sul sagrato della chiesa per scongiurare il pericolo; furono suonate anche le campane ma il nubifragio imperversò per giorni e giorni. La gente pensò che tutto quel finimondo fosse stato causato dal gesto sacrilego che aveva sconvolto la pace dell'ossario.

Località: Albosaggia
Fonte: Piani Candida anni 89, Albosaggia
Sta in: D. Sosio - C. Paganoni - Albosaggia appunti di storia, Sondrio, 1987.