Il tesoro dei Fieschi, ovvero la leggenda della gallina dalle uova d'oro

Risale a 450 anni or sono la più affascinante leggenda di Montoggio, quella che i nonni hanno raccontato ai nipoti tramandandola così fino ai nostri giorni. Corre l'11 giugno dell'Anno del Signore 1547, il conte Gerolamo Fieschi, assediato dai genovesi nella sua fortezza di Montoggio, viene tradito da un gruppo di mercenari che, aprendo le porte del castello ai soldati della Repubblica, mette fine di fatto alla storia di un ramo della nobile famiglia dei Fieschi. Fin qui i fatti.
In quei drammatici ultimi momenti, il conte, accortosi della gravità della situazione, decide di nascondere quanto di più caro e prezioso egli possieda, il tesoro di famiglia: la gallina dalle uova d'oro. Il nascondiglio è così sicuro che il tesoro non viene rinvenuto neppure nei due anni successivi dai genovesi, intenti a svuotare, minare ed infine distruggere l'antico baluardo fliscano.
Al momento della resa, nella fortezza, si trova anche un gruppetto di ventotto fedelissimi montoggesi: venti del paese, cinque di Granara e tre di Carpi.
Forse proprio i loro racconti di scampati all'assedio, hanno originato la leggenda che oggi conosciamo.
Secondo alcuni studiosi il famoso tesoro dei Fieschi potrebbe essere un cofanetto contenente tre lettere datate 1546 talmente compromettenti per i Doria, storici antagonisti dei Fieschi, al punto da rivalutare come atto fortemente patriottico quella che è ormai passata alla storia come la "Congiura dei Fieschi".

Sergio Rossi
Presidente del Centro Culturale Ugo Dacà di Montoggio