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Politica. Bossi: vinceremo le elezioni. Bisogna applicare rapidamente il federalismo

Lugano, 6 marzo 2005

Rientro ufficiale di Umberto Bossi sulla scena politica. Il senatur, che ha scelto Lugano per l'apertura della campagna elettorale per le regionali, si è detto convinto che la Lega Nord vincerà le elezioni. 

Bossi, nel suo discorso, ha affrontato il tema, di cui aveva già parlato nei giorni scorsi, della contrapposizione tra Stati multinazionali e federalismo. "Anche l'Italia in un certo senso - ha detto - è uno Stato multinazionale che porta via dei diritti ai popoli. Adesso però cambia qualcosa grazie ad anni di lotta della Lega. Cattaneo ebbe delle difficoltà con uno Stato multinazionale, l'Austria-Ungheria. Lui chiese invano il federalismo all'Austria e la sua idea non fu compresa. Anche oggi molti Stati multinazionali vedono uno sviluppo del nazionalismo esasperato come reazione al tentativo di portare via la libertà ai popoli. Stati come l'Inghilterra dove ci sono il nazionalismo scozzese e irlandese". 
  
"Anche in Italia se non viene applicato rapidamente il federalismo c'è il rischio dell'esasperazione nazionalista - ha proseguito Bossi - adesso dobbiamo vincere le elezioni regionali. Qualche giornaletto, qualche corriere dei piccoli, scrive che la Lega prenderà pochi voti. E invece ne prenderemo molti di voti per applicare il federalismo. La Lega vincerà le elezioni regionali".


 La Lega vincerà le elezioni
"La Lega vincerà le prossime elezioni regionali". Lo ha detto Umberto Bossi, durante il suo comizio dalla casa di Carlo Cattaneo davanti a circa 500 persone. "Ne abbiamo proprio bisogno - ha detto Bossi - ma stiamo qui per portare avanti il nostro federalismo".

Continuiamo a fare gli interessi del Nord
"Noi continuiamo a fare gli interessi del Nord". E' una garanzia quella che Umberto Bossi dà ai suoi militanti padani, quella di proseguire nella lotta per il federalismo, per la libertà della Padania. In un breve discorso tenuto dalla finestra della casa in cui morì Carlo Cattaneo, considerato dai leghisti il padre del federalismo e un precursore della battaglia di Umberto Bossi, il senatur ha detto: "Siamo qui nella casa di Cattaneo perché ci sentiamo meno in colpa visto che il federalismo in settimana passerà alla Camera. E' dovuto passare un secolo e mezzo dai tempi di Cattaneo perché in Italia si potesse parlare di federalismo senza finire in tribunale".
 
Bossi ha poi parlato degli stati multinazionali, tra i quali c'è anche l'Italia, che si oppongono "alla autodeterminazione dei popoli e al federalismo. Il nostro progetto, invece, dopo anni di lotta si potrebbe realizzare. La Lega ha affrontato le stesse difficoltà che ebbe anche Cattaneo". Bossi ha quindi detto con decisione che è necessario "vincere le elezioni regionali. Si dice che la Lega è in crisi - ha detto - ma la Lega prenderà un sacco di voti alle regionali. Ne abbiamo assolutamente bisogno per applicare il federalismo. Dobbiamo ottenere una scuola regionale e altre cose del genere e lo faremo vincendo le
elezioni". 
 
Tengo duro, tra poco sarò in piazza
 "Tengo duro, tra poco sarò di nuovo in piazza a fare comizi. Tengo duro". Lo ha detto il segretario federale del Carroccio, Umberto Bossi, che ha ripreso la parola dopo una breve pausa dal discorso tenuto davanti ai suoi militanti dalla finestra della casa dove morì Carlo Cattaneo.

Bossi, la cui voce affaticata testimonia la necessità di riposarsi e di non poter fare discorsi lunghi tutto d'un fiato, è intervenuto una seconda volta per commentare le parole di Ettore Adalberto Albertoni, che ha rivendicato il raggiungimento di un accordo di programma siglato con la Regione Lombardia "su impulso di Bossi", perché anche la Padania abbia una Cinecittà. "Occorreva una nostra Cinecittà - ha detto Bossi - e siamo già riusciti a portarla a casa".
 
Poi Bossi, che ha gridato più volte Padania libera ed ha ringraziato con il pugno alzato in segno di forza il suo popolo, ha voluto che uno dei suoi figli gridasse ad alta voce "Padania": "Aspettate che faccia gridare a mio figlio 'Padania libera' - ha detto Bossi - a casa mia siamo tutti padani". 
 
A Maroni voglio molto bene
"Sapete che a Maroni voglio molto bene, era con me tanto tempo fa, agli albori della Lega". Sono affacciati alla finestra, abbracciati, Umberto Bossi e Roberto Maroni. Presentando Maroni, Bossi ironizza: "Trattiamolo bene perché altrimenti ci sega le pensioni". E poi racconta una storiella di gioventù, già detta, già nota, ma che continua a fare ridere i militanti. "Una sera siamo andati a Gazzada per scrivere sui muri facendoci pubblicità. Io lo feci salire in macchina, nella macchina nuova di sua madre ma lui mi rispose: 'Sono tutto sporco', io lo feci salire lo stesso. L'indomani mattina i suoi gli dissero: 'Disgraziato, ieri sera sei andato con il Bossi, la macchina nuova è tutta rovinata'". (Fonte www.rainews24.it)

 

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