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“Gazzetta
del Sud”
– Martedì 31 luglio 2007 |
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Tropea.
Legambiente assegna però la
maglia nera al consigliere regionale Tallini (Udeur)
Denunciati gli abusi edilizi lungo la Costa degli dei
TROPEA – Si piazza al quarto posto (preceduta solo da
Campania, Puglia e Sicilia) della classifica nazionale dei “mari
illegali” stilata da Legambiente, la regione Calabria,
con tutti i suoi chilometri di costa martoriati dalla cementificazione
selvaggia e dall’abusivismo edilizio. Sulla costa calabrese,
infatti, gli ecomostri crescono come funghi, anche se negli
ultimi tempi, dopo l’abbattimento dell’ecomostro
di Copanello si sono avuti segnali positivi della volontà delle
istituzioni di mettere un freno a questo stato di cose.
E la bandiera nera, quest’anno, è stata assegnata
proprio ad un rappresentante delle istituzioni, al consigliere
regionale Domenico Tallini (Udeur) per «essersi distinto
per lo stralcio dell’art. 58 bis della modifica della
legge urbanistica regionale che prevedeva il vincolo di inedificabilità sulla
costa». Tallini, però, non si è presentato
a ritirare il vessillo a bordo della Goletta Verde, che da
due giorni sta facendo tappa nel porto di Tropea. «Abbiamo
scelto come teatro dell’assegnazione della bandiera nera
al consigliere Tallini, la “Costa degli Dei”, in
maniera simbolica – spiega Franco Saragò, membro
del coordinamento regionale di Legambiente Calabria – per
denunciare l’eccessiva edificazione delle coste a pochi
metri dal mare. Vogliamo che si spezzi una volta per tutte
questa catena di scempi atti a depredare il territorio dalla
sua naturale bellezza a vantaggio di pochi».
La Costa degli dei, infatti, è da anni nel mirino di
Legambiente, che non tralascia occasione per denunciare gli
abusi che qui vengono perpetrati a danno dell’ambiente
da «Comuni, come quello di Ricadi – ha continuato
Saragò – che, modificando una norma del piano
regolatore, ha consentito l’edificazione a soli 30 metri
dalla spiaggia, deturpando le coste, impedendo l’accesso
alla spiaggia e danneggiando così l’economia del
territorio».
«La Calabria – gli ha fatto eco Rina Guadagnini – è una
terra che dovrebbe e potrebbe vivere di turismo sostenibile
ed eco-compatibile, ma è invece soffocata da cemento
e illegalità».
(f.m.)