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“Gazzetta del Sud” – Lunedì 30 ottobre 2006

 

Dossier di Legambiente ieri in azione lungo la fiumara Ruffa

Fiumi “bersagliati” dagli illeciti


Centotrentasette illeciti amministrativi e 69 penali. Duecentosei in totale, compiuti dal 2003 al 2005 nei fiumi calabresi. Numeri significativi, di certo indicativi di quanto sia grave, nella regione, la situazione anche sul versante torrenti e fiumare. I dati, infatti, forniti da Legambiente nell’ambito dell’Operazione fiumi 2006, si riferiscono agli illeciti rilevati dal solo Corpo forestale dello Stato. Irregolarità e reati riscontrati in tre settori: pesca illegale (77 illeciti tra amministrativi e penali); inquinamento (45) e polizia fluviale, che racchiude i furti di ghiaia e inerti, dagli alvei dei fiumi (55).
Domani a Vibo Valentia è in programma la conferenza stampa conclusiva di Legambiente che focalizzerà con maggiore precisione tutti i mali dei corsi d’acqua calabresi. E il quadro che affiora non è dei più confortanti nel senso che tra furti di ghiaia e inerti, opere idrauliche non a norma, esasperazione dei rischi idrogeologici, inquinamento delle acque e loro captazione, sui fiumi e nei fiumi si è fatto e si continua a fare di tutto.
Ieri mattina, intanto, volontari del Cigno Verde e della Protezione civile si sono dati appuntamento nel territorio di Ricadi, lungo il corso della fiumara Ruffa, esposta a elevato rischio idrogeologico. Proprio in questa parte della fiumara, nonostante il suo notevole rilievo naturalistico e faunistico, confermato anche dalla presenza dell’areale più grande d’Europa della felce Woodwardia radicans, continua a essere sottoposta a continue illegalità che vanno dal saccheggio di ghiaia alla discarica abusiva, senza contare i restringimenti e le estemporanee incanalazioni. Ma la scelta di orientare sulla fiumara Ruffa (l’area è di interesse comunitario) parte dell’Operazione fiumi 2006, nasce anche dall’esigenza di sensibilizzare le popolazioni e le amministrazioni locali a una diversa considerazione dei corsi d’acqua nel Vibonese.
«Questa provincia – spiega Franco Saragò, componente del coordinamento regionale di Legambiente – è, infatti, caratterizzata da numerosi torrenti che, in più parti, sono oggetto di scarichi fognari o risultano ostruiti e incanalati in maniera inadeguata». Per Saragò, dunque, «un’azione dimostrativa è necessaria per far sì che le aste fluviali vengano messe in sicurezza restituendo loro, nello stesso tempo, l’adeguata valenza naturalistica».
Alla manifestazione che proseguirà oggi a Santa Domenica di Ricadi con la partecipazione delle scuole, erano inoltre presenti Paola Tartabini, portavoce della campagna di Legambiente e l’assessore provinciale all’Ambiente Matteo Malerba, il quale ha evidenziato: «L’area Sic della fiumara Ruffa va assolutamente tutelata e regolamentata assieme ai numerosi corsi d’acqua del Vibonese. Un’azione di prevenzione del rischio idrogeologico è necessaria per evitare eventi come quelli del 3 luglio scorso».

Marialucia Conistabile

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