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“Calabria
Ora ” – Venerdì 30 giugno 2006 - pag.
14 |
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La
Goletta riparte dallo Stretto
La
“Pietro Micca” salpa alla ventunesima campagna informativa
REGGIO
CALABRIA – E’ salpato ieri dal porto di Reggio Calabria
il tour di Goletta Verde 2006. Giunta alla ventunesima edizione,
la campagna itinerante di informazione e analisi dello stato
delle acque di balneazione ideata da Legambiente, è stata
presentata ufficialmente con il suo carico di iniziative e di
proposte, a bordo del Pietro Micca, l’ultimo rimorchiatore
a vapore presente in Italia. Dal piccolo e mai decollato porto
del capoluogo calabrese partiranno le due golette, che perlustreranno
le acque territoriali italiane: il Pietro Micca, classe 1895
viaggerà lungo la costa tirrenica e la Sardegna, goletta
Catholica, classe 1936 costeggerà il litorale ionico
e l’Adriatico. La vera sorpresa per il 2006 è che
Goletta Verde triplica la sua attività: il Chicaboba
Magnum, partito dalla Corsica, farà un tour nel Mediterraneo
per occuparsi del bacino in un quadro globale, toccando le coste
della Catalogna, l’Algeria, la Turchia, Malta, la Grecia,
l’Albania per approdare, infine, in Croazia. Reggio, ed
in particolare lo Stretto di Messina, possiedono un forte significato
simbolico per l’associazione ambientalista.
«Abbiamo scelto di partire da quest’area perché
si tratta di una delle coste più belle, non solo del
mare italiano, ma del Mediterraneo intero – ha spiegato
Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente. Nello
Stretto si incrociano felicemente una natura pregiata e numerose
testimonianze di una storia millenaria, elementi che rendono
unico e invidiato il Mare Nostrum».
Ma lo specchio d’acqua che separa Sicilia e Calabria,
emblematicamente rappresenta la cattiva gestione, perpetrata
per anni, di una risorsa naturale preziosa.
«Tra queste due sponde possiamo osservare, condensati,
i problemi che hanno impedito al mare di diventare patrimonio
di identità e volano di uno sviluppo economico sostenibile,
fondato sul turismo» - continua Della Seta.
Abusivismo edilizio, scarichi fognari incontrollati, erosione
delle coste, sono questi i mali che affliggono il litorale reggino
e che, in qualche misura, negli anni ne hanno modificato il
volto.
«Legambiente parte da Reggio anche per un’altra
importantissima ragione. Tra Reggio e Messina si è sviluppato
negli ultimi anni un movimento popolare contro il progetto del
Ponte, una battaglia che gli ambientalisti abbracciano da sempre»
- spiega Della Seta.
Dopo anni di dibattiti e studi, sembra essere giunta la fase
d’archiviazione per l’opera faraonica, considerata
non prioritaria nel programma del governo Prodi. Legambiente
offre il suo contributo «per dare una spallata definitiva
alla mega infrastruttura dannosa per l’ambiente e inutile
per la mobilità».
I senatori della Margherita Francesco Ferrante, direttore generale
dell’associazione, e Francesco Bruno, hanno presentato
due giorni fa in Senato un disegno di legge, contenente la delega
al governo per cambiare ragione sociale alla Società
Stretto di Messina spa. Il progetto, nato su iniziativa di Nuccio
Barillà, segretario regionale di Legambiente, prevede
la trasformazione della concessionaria, creata nel 1971 per
l’elaborazione, la progettazione e la realizzazione del
Ponte, in un istituto di ricerca per la tutela ambientale e
lo sviluppo socioeconomico dell’area dello Stretto. Legambiente
si batte per il recupero del materiale informativo e scientifico
prodotto dalla società, che comprende un monitoraggio
dei settori chiave per la mobilità, i sistemi stradale
e ferroviario, nonché numerosi studi sull’impatto
ambientale e sull’ecosistema marino.
Stamattina alle 10 e 30 è prevista una manifestazione
a bordo della Goletta Pietro Micca che coinvolgerà i
movimenti No Ponte.
Mimma
Giordano