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LE NOTIZIE
 
“Calabria Ora” – Mercoledì 30 maggio 2007 - pag. 39

 

Cfs, sequestrate tre discariche

Le aree deturpate ricadevano tra i comuni
di Ricadi e Spilinga

Una nuova e vasta operazione di polizia ambientale è stata portata a termine nei giorni scorsi dagli agenti del Corpo forestale dello Stato (sezione di Spilinga) e del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale (Nipaf), nel corso dei controlli predisposti dal comandante provinciale Giorgio Borrelli. Tre distinte discariche abusive, piene di rifiuti speciali, sono infatti state scoperte tra i comuni di Ricadi e Spilinga.
In particolare, in località “Torretta” di Ricadi, è stata sequestrata un’area di 5000 metri quadrati, all’interno della quale sono state rinvenute svariate tipologie di rifiuti quali materiale proveniente da costruzione e demolizione edile, pneumatici fuori uso, materiale plastico e ferroso, beni durevoli dismessi, carcasse di autovetture, parti di esse e frammenti di lastre di eternit. All’interno del sito gli agenti hanno persino scoperto alcuni resti di lapidi, con ancora impresse le effigi dei defunti accanto a pezzi di marmo frantumati. Gli investigatori del Cfs hanno immediatamente raccolto tutti gli indizi utili e avviato le indagini per poter risalire agli autori del reato; sotto stretto controllo tutte le imprese edili che si occupano di ristrutturazione e che spesso traggono fonte di guadagno dallo smaltimento illecito dei rifiuti.
A Spilinga, invece, sono stati apposti i sigilli a due discariche abusive di rifiuti urbani e speciali. In questo caso gli agenti, mediante l’ausilio di strumentazione satellitare gps e l’impiego del Sim (Sistema informativo montagna), hanno localizzato e quantificato la superficie dei due siti all’interno dei quali venivano smaltiti illegalmente rifiuti urbani e speciali. Una delle due discariche sequestrate, ricade in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, in considerazione della formazione boschiva presente e della vicinanza alla Fiumara Ruffa. Ciò rende ancora più grave lo scempio perpetrato ai danni di una zona ad alta valenza paesaggistica e naturalistica e legittima i provvedimenti di sequestro operati dal Cfs, al fine di evitare il reiterarsi della condotta illecita.
Al momento le indagini sono ancora in corso, in attesa di determinazioni da parte della Procura della Repubblica.

r. v.

 

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