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“Gazzetta
del Sud”
– Martedì 29 luglio 2008 - pag. 38 |
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Tropea. Codice rosso per le foci dei fiumi:
Mesima il più inquinato
Goletta Verde promuove le acque del litorale
Rilevati molti casi di abusivismo edilizio in diversi centri
della Costa degli Dei
TROPEA – Allarme rosso lungo le foci dei fiumi. A mare,
invece, le acque risultano cristalline. Sono questi i risultati
del monitoraggio delle acque, realizzato da Goletta Verde,
che da 23 anni attraversa i mari italiani per calibrarne il
livello d’inquinamento chimico, fisico e idrobiologico.
E sa da una parte si potrebbe tirare un sospiro di sollievo,
dall’altro c’è da tremare. Perché,
l’inquinamento dei fiumi è il risultato della
cattiva depurazione che, di conseguenza, come un cane che si
morde la coda, genera anche quello marino.
Queste conclusioni sono state presentate, ieri mattina, in
conferenza stampa, al porto di Tropea. Al tavolo dei lavori,
Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde, Nunzio Cirino
Groccia, della segreteria nazionale di Legambiente, Nino Morabito,
presidente Legambiente Calabria, Franco Saragò, della
segreteria Legambiente Calabria, Osvaldo Giofrè vicepresidente
Circolo Legambiente Ricadi ed Eleonora Soligo di Corepla. Tra
gli invitati, l’assessore provinciale all’Ambiente
Francesco Marcianò, Pino Colloca, comandante della Capitaneria
di porto di Tropea e alcuni sindaci del vibonese. Si tratta
di un’analisi istantanea, e non continuativa, praticata
al momento del prelievo, quindi appena dieci giorni fa. Ma
se la fotografia marina ha dato un’immagine bella del
mare non bisogna, certamente, illudersi. Perché, come
ha spiegato Saragò, potrebbe essere, semplicemente,
la conseguenza di una stagione estiva che ha registrato, come
non mai, un vistoso calo di presenze. Del resto, dal risultato
delle analisi, salta agli occhi il forte inquinamento dei fiumi,
che sfociano nei nostri mari.
A Bivona, nella spiaggia di fronte piazza Marinella, le acque
del torrente che confluisce in quella zona, sono risultate
inquinate. Chi detiene il primato è, senza dubbio, il
fiume Mesima, dove vanno a confluire diciotto comuni del vibonese
che, evidentemente, scaricano liquami non depurati. «Anche
quest’anno – ha dichiarato Franco Saragò – emerge
una situazione di grave sofferenza nei pressi delle foci dei
corsi d’acqua delle coste vibonesi e degli Dei. Ciò testimonia
che il vero tallone d’Achille, dell’inquinamento
marino, continua a essere una depurazione del tutto deficitaria».
Del resto se quest’anno, rispetto alla scorsa stagione,
il numero di Vele Blu attribuite da Legambiente, alle nostre
coste, sono stabili, si assiste, invece, negli anni, ad un
costante calo generale. Ovviamente non poteva mancare, anche,
la denuncia degli scarichi abusivi delle abitazioni private.
Il Comandante Pino Colloca, infatti, rivolgendosi alle Istituzioni
presenti, le ha invitate a fare un’azione di prevenzione
che dovrebbe iniziare dal non dare l’abitabilità a
quelle case che non sono collegate alla rete fognaria. Ma non
finisce qui. Perché, a fare un giro in barca, lungo
la Costa degli Dei, salta agli occhi l’alto livello di
cementificazione. L’abusivismo edilizio, ormai, la fa
da padrona, grazie, anche, al limite di costruzione, dalla
costa, che per anni è stato vigente a soli 30 metri.
Tra i dati rilevati, è stata denunciata la cementificazione
della Baia di Riaci a Santa Domenica di Ricadi. Mentre sono
evidenti, su Parghelia e Zambrone, i pochi accessi pubblici
a mare, a causa delle proprietà private a ridosso della
spiaggia.
Altro dato sconfortante è stato fornito da Eleonora
Soligo di Corepla che ha diffuso i risultati regionali della
raccolta differenziata, nell’intervallo di tempo tra
gennaio e giugno 2008. Per la provincia di Vibo risultano differenziati
solo 234 tonnellate. Mentre a livello pro capite, si è raccolto
1 chilo e 68 grammi. A far venire i brividi, è il confronto
con la media nazionale che tocca, a persona, i 7 chili e 700
grammi. «Negli anni scorsi – ha dichiarato l’assessore
Marcianò – le scelte politiche hanno prodotto
molte nefandezze perché hanno inseguito la cultura della
ricchezza veloce. Ora si deve solo risanare gli errori del
passato».
Questo è l’obiettivo che sta alla base del neo
Osservatorio permanente sull’Ambiente che coinvolge i
Comuni del vibonese, la Provincia e l’Arpacal. Partendo
dalla reale fotografia del presente, si dovrebbero trovare
le soluzioni per il futuro».
Concetta Schiariti