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“Il
Quotidiano della Calabria” – Mercoledì 28
luglio 2004 – pag. 12 |
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Contro il porto turistico a Ricadi
Numerosi per contestare la costruzione di un approdo che cancellerebbe
un meraviglioso litorale
Messaggi inviati da tutto il mondo al Wwf
Un
medico dall’Australia: «Salvate questa nostra terra
dai soliti sciacalli»
VIBO
VALENTIA – Sono state numerose le mail che sono pervenute
sul sito del Wwf da quando, a suo tempo, si acclarò la
volontà dell’amministrazione comunale di Ricadi
di realizzare un approdo turistico in località Porticello.
Per ragioni di spazio pubblichiamo solo alcuni stralci dei messaggi
più significativi. Fabio Cologni, da Busnago (Milano),
scrive: «Vorrei unirmi al coro di chi è contro
la proposta di altro cemento sulle coste. Io dico, ora e per
sempre, lasciamo in pace quel poco che ci è rimasto.
No allo scempio».
Andrea Guidubaldi, ambientalista e socio del Wwf, grida: «No
ad un nuovo ecomostro».
Anna Maria Titon, di Verbania, scrive invece: «Sono una
cardiologa, appassionata di Capo Vaticano, che non disdegna
dal Piemonte di percorrere tanti chilometri in treno per trascorrere
le sue vacanze in questo angolo di paradiso terrestre. La mia
risposta alla costruzione di un porto turistico sarebbe semplicemente
quella di non trascorrere più le vacanze a Capo Vaticano.
Spero nella saggezza degli amministratori locali».
Federico Giordini da Roma afferma: «Sono sdegnato e spaventato
nel conoscere il progetto di costruzione di un porto ad uso
turistico in una delle più belle scogliere di tutta la
Calabria. Indaghiamo sulle vere motivazioni (politiche ma non
solo) che operano a favore di questo scempio».
«I am writing may sadness that there are talks of making
a large harbour in Capo Vaticano, one of the most beautiful
and unsploit areas of Italy. Please reconsider»: questo
invece il messaggio di Line Thomsen.
Florinda Tulino palesa i suoi timori così: «La
mia è una testimonianza contro la costruzione del porto
turistico a Capo Vaticano poiché essa comporterebbe la
cementificazione di una scogliera favolosa, l’inquinamento
del mare e la distruzione della vegetazione. Io chiedo semplicemente
di riflettere meglio su questa decisione e su quello che si
andrebbe a perdere».
Francesco Canestrini vicepresidente nazionale di Italia Nostra
aderisce «all’appello per la salvaguardia di Capo
Vaticano» al fine di «scongiurare la realizzazione
di un porto turistico che sconvolgerebbe la bellezza dei luoghi
e comprometterebbe le iniziative turistiche rispettose dell’ambiente
e del paesaggio costiero».
Il professore Mimmo Stirparo, coordinatore regionale di Educazione
ambientale per Italia Nostra aggiunge: «Confermiamo energicamente
la nostra idea contraria ad ogni forma di degrado ambientale
e soprattutto per una perla quale è la costa di Capo
Vaticano».
Giuseppe Mancino, da Bergamo, scrive ancora: «Ho saputo
del nuovo progetto che prevede la costruzione di un porto turistico
a Santa Maria di Ricadi nei pressi di Capo Vaticano, in una
delle zone più belle d’Italia. E’ possibile
che questo sia l’unico modo per investire nel turismo?
La natura è un patrimonio pubblico, non avete diritto
di rovinarla».
Roberto da Milano invita invece a non arrendersi: «Tenete
duro, valorizzate e conservate come fosse un gioiello di vostra
madre la splendida natura calabra, è di incalcolabile
valore simbolico e artistico quanto un affresco senese del trecento
o come San Marco a Venezia».
Christiane Thum, dalla Germania, scrive in lingua tedesca. Chiede
una petizione popolare per salvare Capo Vaticano e Ricadi dalla
creazione di un porto turistico peraltro già presente
a Tropea.
«Vorrei che la grande bellezza di Capo Vaticano e Santa
Maria di Ricadi fosse preservata per noi e per le future generazioni,
quindi confido che questo interesse prevalga al di sopra di
ogni altro», Caterina Putignano.
Teo Stambolla è lapidario: «No al porto turistico
a Santa Maria di Ricadi».
Da Victoria, in Australia, scrive il neurologo milanese Angelo
Labate: «Salvate Capo Vaticano dai soliti sciacalli politici
calabresi. Lottiamo sempre per il bene della nostra terra contro
gli ignoranti-imbecilli».